enrico letta matteo renzi giuseppe conte

IL PD NON HA I VOTI E NON PUO’ METTERE VETI – LETTA CERCA DI IMBASTIRE UN MISCHIONE PER PERDERE BENE E APRE A RENZI: “NESSUN VETO SU DI LUI” – LA REPLICA DI MATTEUCCIO: “FORSE HANNO FATTO DUE CONTI” - SICURA È LA CHIUSURA CON IL M5S, DA MILANO IL SINDACO GIUSEPPE SALA RIBADISCE: “DOPO LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI NEL CENTROSINISTRA NON C'È SPAZIO PER LORO NEMMENO IN LOMBARDIA” - DOPO IL CAPOGRUPPO M5S CRIPPA ANCHE ELISA TRIPODI SI DIMETTE DAL DIRETTIVO ALLA CAMERA…

LETTA RENZI

(ANSA) - E' caduto il veto del Pd su Iv? "E' un tema che affascina gli addetti ai lavori. Nell'ultima settimana tutti i giorni il Pd ha detto 'Renzi ci fa perde i voti e non lo vogliamo'. Forse hanno fatto due conti e la pensano diversamente". Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, ad Agorà, su Rai Tre.

 

2 - LETTA: «NON CI SONO VETI SU RENZI»

Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”

 

Il leader di Azione Carlo Calenda sollecita il Pd a un confronto sui contenuti: «Evitiamo populisti di ogni colore. Ci sono macerie da sgomberare prima di ricostruire. I principi di governo li abbiamo presentati. Aspettiamo interlocuzioni di merito».

 

Enrico Letta, segretario Pd, lancia il cuore oltre l'ostacolo: «Dov' è la sinistra? La sinistra è il Pd. La nostra ambizione è di essere il più grande partito ambientalista in Europa e il più grande in Italia in grado di dare risposte a chi vuole un futuro di progresso».

 

Letta continua la serie delle metafore: dopo gli «occhi della tigre» e il quadro di Van Gogh è il turno del «tappone dolomitico», che come la campagna elettorale appare «tutto in salita, incredibilmente affascinante, ma anche incredibilmente difficile».

letta renzi

 

Metafore create per spingere tutti a dare il massimo. E Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei primi cittadini dem, rilancia: «Noi sindaci siamo già oltre gli occhi di tigre di Rocky III , siamo pronti a Rocky IV e a "ti spiezzo in due"» . Molti sindaci dem non si candideranno in Parlamento, sia i nuovi eletti che non vogliono consegnare le città ai commissari, ma anche di vecchia data come quello di Bari Antonio Decaro.

 

Tra le defezioni spicca quella di Goffredo Bettini: si era diffusa la notizia di una sua candidatura «ma è del tutto priva di fondamento», ha smentito l'interessato, precisando: «Non ho alcuna intenzione di tornare nelle istituzioni che ho lasciato volontariamente. Due o tre mesi fa Letta mi aveva a chiesto di rientrare in Parlamento. L'ho ringraziato ma ho declinato l'invito con nettezza».

 

Il nodo delle alleanze è ancora tutto da sciogliere. Calenda precisa: «Nessuno è costretto ad alcuna alleanza. Al mio amico Letta dico: decidi secondo coscienza cosa fare» ma «se stanno preparando un'alleanza post-elettorale con i 5 Stelle noi non ci possiamo stare».

E se un'alleanza con Matteo Renzi è data in salita, Letta chiarisce che sul leader di Iv «non ci sono veti»: «Non ne mettiamo nei confronti di nessuno». Concetto ripetuto da Debora Serracchiani: «Nessun veto.

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

Il tema Renzi è delicato, ma è necessario mettere davanti il Paese». Sicura è la chiusura con il M5S, che da Milano il sindaco Giuseppe Sala ribadisce: «Dopo la caduta del governo Draghi nel centrosinistra non c'è spazio per loro nemmeno in Lombardia». Sala si scaglia contro il capogruppo Pd in Regione: «Quando sento dire che qui dovremmo andare con i 5 Stelle la mia risposta è not in my name ».

LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI

 

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