andrea marcucci orlando dario franceschini nicola zingaretti giuseppe conte

PD: RIMPASTARE CONTE! - FRANCESCHINI E ZINGA RACCONTANO A DELRIO, MARCUCCI ED ORLANDO DEI TENTATIVI DI CONTE DI ALLARGARE LA MAGGIORANZA E DI PROCEDERE AD UN RIMPASTO, MA NON AD UN TER CON TANTO DI DIMISSIONI, REINCARICO E NUOVO PASSAGGIO DI FIDUCIA. I DUE CAPIGRUPPO, E LO STESSO ORLANDO, STORCONO IL NASO PER LA CAMPAGNA ACQUISTI RANDOM DI CONTE E PER IL NO DI CONTE AD UN NUOVO GOVERNO E AD UN NUOVO PROGRAMMA. A QUESTO PUNTO, “MEGLIO TRATTARE CON FORZA ITALIA SVENTOLANDO LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE CHE PERMETTERE A CONTE DI FARSI PRIMA I GRUPPI E POI, INEVITABILMENTE, IL PARTITO”

conte zingaretti

Marco Conti per "il Messaggero"

 

Avrebbe voluto più tempo Giuseppe Conte per comporre la quarta gamba, ma al termine del vertice di maggioranza prende atto che non ce ne è molto e che già la settimana prossima i numeri in Aula potrebbero mancare.

 

Nella riunione - alla quale per il Pd hanno partecipato sia il segretario Zingaretti che il capodelegazione Franceschini, per i 5S il ministro Bonafede e il reggente Crimi e per Leu il ministro Speranza - Conte si è mostrato sicuro di riuscire a rafforzare la sua maggioranza, e continua a sbarrare la strada ad Italia Viva convinto che l' alternativa al suo tentativo sia solo il voto anticipato.

ANDREA ORLANDO

 

L' ASTICELLA

L' obiettivo è ora quello di formare un gruppo-Conte, anche con un numero minimo di senatori provenienti da tutti, o quasi, gli schieramenti, sicuro che poi genererà una slavina che potrà rafforzarlo ben oltre l' asticella dei 170 posta dal Pd per dormire sonni tranquilli. D' altra parte, anche se smentita, la nascita del partito di Conte, esercita un certo fascino su tanti eletti.

 

matteo renzi con andrea marcucci 2

Anche perché ieri, un sondaggio dell' Swg diffuso da Enrico Mentana su La7, lo dà al 16%. Secondo partito dietro la Lega e in grado di saccheggiare sia il Pd che il M5S. Quel 16% terrorizza dem e grillini, ma si trasforma in una calamita per i tanti che in Parlamento sono pronti a farsi responsabili pur di sperare in un rielezione.

 

conte franceschini

L' annuncio della nascita del partito viene per ora smentito nella speranza che Bruno Tabacci alla Camera e Ricardo Merlo al Senato riescano a completare i numeri, ma resta l' arma di riserva e comunque l' argomento più usato nelle trattative. I gruppi parlamentari sono quindi il primo step. Il tempo non è molto, ma più di quello che Conte ha avuto per affrontare ad inizio settimana il voto in Parlamento.

 

maria elena boschi e luciano nobili

Italia Viva, con Luciano Nobili, prova a mettere la maggioranza subito sotto pressione e dà appuntamento al voto sulla relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Non un sfida con l' obbligo di arrivare al Senato a quota 161, ma per Iv un passaggio importante, e con tanto di voto, per testare il tasso di giustizialismo della coalizione e schiacciare il Pd sul M5S, cercando magari di creare imbarazzi a quelle forze laiche, socialiste e popolari che hanno sempre avuto posizioni molto più garantiste.

 

Da Palazzo Chigi si va quindi alla caccia di una dozzina di senatori da raccogliere in un gruppo-Conte in modo da rendere più facile la trattativa per i posti di governo che verranno distribuiti solo dopo. Per ora da Palazzo Chigi si nega che siano state fatte promesse. Il riferimento è forse diretto al senatore Ciampolillo che già si sente ministro dell' Agricoltura. Il terreno di caccia non ha confini ma gli obiettivi privilegiati sono ancora i centristi di Cesa e Berlusconi.

maria rosaria rossi renata polverini

 

Ma i primi non sembrano disposti per ora a mollare. Antonio Saccone, senatore Udc più volte tirato in ballo lo dice anche con una certa stizza: «Non ci muoviamo». Dentro FI c' è sbandamento per la decisione di Maria Rosaria Rossi, ma se è vero che la scelta è legata ai cascami del processo Ruby-ter e non politica, è possibile che possa rientrare. Dopo aver girato l' Italia con il film su Bettino Craxi è probabile che anche il socialista Nencini possa avere qualche difficoltà a sottoscrivere il lavoro del ministro Bonafede.

giuseppe conte meme

 

Il voto sullo scostamento di bilancio e il decreto Ristori raccoglierà tra oggi e domani una maggioranza larghissima non solo per la promessa di votare fatta da Matteo Renzi prima dello strappo, ma anche per l' apporto delle opposizioni. Anche se qualcuno nel Pd vorrebbe assumere i due passaggi come conferma dell' esistenza della maggioranza, è indubbio che il percorso per arrivare a dare stabilità all' esecutivo sia ancora tutto in salita.

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Nel Pd non tutti sono però sulla linea del rimpasto e chiedono a Conte di mettere mano ad un ter con tanto di dimissioni, reincarico e nuovo passaggio di fiducia. Il premier non ne vuol sapere e l' ala governista dem è con lui anche per evitare che qualcuno della pattuglia Pd ci rimetta la poltrona o venga declassato.

 

A sera i dem si ritrovano. Franceschini e Zingaretti raccontano a Delrio, Marcucci ed Orlando dei tentativi di allargare la maggioranza e di procedere ad un rimpasto, ma non ad un ter.

 

graziano delrio nicola zingaretti

I due capigruppo, e lo stesso Orlando, storcono il naso per la campagna acquisti random di Conte e per il no di Conte ad un nuovo governo e ad un nuovo programma che avrebbe dato il senso al Paese di una vera ripartenza.

 

Inoltre, «meglio trattare con Forza Italia sventolando la legge elettorale proporzionale che permettere a Conte di farsi prima i gruppi e poi, inevitabilmente, il partito».

 

Conte memeConte memeandrea marcucci e graziano delrio arrivano al quirinale 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…