san suu kyi con xi jinping

LA CINA SI GIRA DALL'ALTRA PARTE - PECHINO BLOCCA UNA BOZZA DI DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU CHE CONDANNAVA IL COLPO DI STATO MILITARE IN BIRMANIA - I MINISTRI DEGLI ESTERI DEL G7 SI DICONO "PROFONDAMENTE PREOCCUPATI" - SAN SUU KYI ACCUSATA DI VIOLAZIONE DELLA LEGGE SULL'EXPORT: 14 GIORNI DI CARCERE PREVENTIVO...

san suu kyi

(ANSA) La Cina ha bloccato una bozza di dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che condannava il colpo di Stato militare in Birmania. Secondo quanto riporta la Bbc, il Consiglio - che si è riunito ieri - non è riuscito a trovare un accordo su una dichiarazione congiunta a causa dell'opposizione di Pechino, che ha il diritto di veto come membro permanente dell'organismo.

 

Durante la crisi dei Rohingya nel 2017, Pechino aveva bloccato qualsiasi iniziativa del Consiglio per tenere riunioni sulla Birmania o rilasciare dichiarazioni congiunte.

 

SAN SUU KYI CON XI JINPING

La leader birmana Aung San Suu Kyi, arrestata nei giorni scorsi nell'ambito di un colpo di stato militare, è stata accusata di aver violato la legge sull'import-export. Lo rende noto il portavoce del suo partito, la Lega nazionale per la democrazia.

 

Un tribunale birmano "ha ordinato la detenzione provvisoria" di San Suu Kyi "per un periodo di 14 giorni, dal primo al 15 febbraio, con l'accusa di aver violato una legge sull'import-export". Lo scrive su Facebook Kyi Toe, portavoce della Lega nazionale per la democrazia (Lnd).

 

AUNG SAN SUU KYI

I 14 giorni partono dunque dal giorno dell'arresto e del colpo di stato militare. L'ex presidente Win Myint è invece stato accusato per aver violato la legge sulla gestione delle catastrofi naturali, ha aggiunto il portavoce.

 

I ministri degli Esteri del G7 si sono detti oggi "profondamente preoccupati" del colpo di Stato in Birmania ed hanno esortato i militari a porre fine "immediatamente" allo stato di emergenza nel Paese. È quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso oggi da Londra.

 

LAURA BOLDRINI E AUNG SAN SUU KYI

"Siamo profondamente preoccupati per la detenzione di leader politici e attivisti della società civile, tra cui il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint, e per l'attacco ai media", hanno affermato i ministri di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone.

 

"Chiediamo ai militari di porre immediatamente fine allo stato di emergenza, ristabilire il potere del governo democraticamente eletto, liberare tutti coloro che sono stati ingiustamente detenuti e rispettare i diritti umani e lo stato di diritto", conclude il comunicato.

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