donald trump fox news

PER BLOCCARE LE FAKE NEWS BASTA FARE CAUSE MILIARDARIE! - SMARTMATIC E DOMINION VOTING SYSTEMS, LE SOCIETÀ CHE PRODUCONO I SOFTWARE PER LA GESTIONE DEI SISTEMI ELETTORALI ACCUSATE DA "FOX NEWS" E ALTRI NETWORK DELLA GALASSIA TRUMPIANA DI AVER TRUCCATO LE ELEZIONI - E COME PER MAGIA, DAVANTI AL RISCHIO DI ESSERE SBANCATE, LE RETI HANNO SUBITO CAMBIATO ROTTA SUI BROGLI

Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

 

donald trump

Contestare le affermazioni della stampa a suon di denunce per diffamazione e di richieste spropositate di danni era considerato più il metodo usato da ricchi e potenti per zittire le critiche che non il normale canale a disposizione delle vittime di disinformazione per ripristinare la verità. Non c' è nemmeno bisogno di andare molto indietro: l' anno scorso la decisione di Donald Trump di denunciare reti televisive e giornali accusati di scorrettezze e pregiudizi fu interpretata dai più come un tentativo di intimidire i giornalisti.

 

Oggi, invece, le denunce nei confronti degli avvocati di Trump e di organi d' informazione della destra radicale presentate da Smartmatic e da Dominion Voting Systems, le società che producono software per la gestione dei sistemi elettorali accusate di aver truccato le presidenziali del 3 novembre, si stanno rivelando l' unico strumento efficace per bloccare la diffusione di tesi cospirative prive di fondamento.

sistema elettorale smartmatic

 

Accuse che avvocati, conduttori televisivi e politici trumpiani hanno continuato a rilanciare anche quando le denunce presentate dalla campagna del presidente uscente erano state respinte in quanto infondate da tutti i tribunali. Questi network hanno continuato a diffondere falsità fino a quando le due società si sono mosse sul piano legale.

smartmatic

 

A quel punto nelle redazioni televisive delle reti trumpiane sono spuntati algidi comunicati preparati dagli avvocati e letti dai giornalisti nei quali si riconosceva che le accuse di elezioni truccate riproposte ossessivamente per settimane erano basate sul nulla: nessuna prova.

 

FOX NEWS

Nei giorni scorsi, dopo la prima denuncia di Dominion per 1,3 miliardi di dollari contro gli avvocati di Trump, Rudy Giuliani e Sidney Powell, è arrivata quella da 2,7 miliardi di Smartmatic contro le reti Fox News e Fox Business , i conduttori Lou Dobbs, Maria Bartiromo e Janet Pirro e gli stessi avvocati Giuliani e Powell.

rudy giuliani sidney powell

 

Davanti al rischio di essere sbancate, le reti hanno cambiato rotta: Newsmax continua ad appoggiare Trump, ma ripete in continuazione di non avere prove per sostenere che ci siano stati brogli.

 

rudy giuliani donald trump

E quando, intervenuto in trasmissione, l' industriale dei materassi Mike Lindell, un fan scatenato di Trump, ha ripreso con foga la tesi delle stolen election , le elezioni rubate, il conduttore della rete trumpiana ha tentato di zittirlo senza riuscirci e, poi, preso dal panico, ha cominciato a leggere per l' ennesima volta il comitato degli avvocati. Infine, esasperato, ha abbandonato la postazione lasciando la sedia vuota e Lindell che continuava il suo show.

 

lachlan rupert e james murdoch

Venerdì, poi, la Fox , spaventata dalle denunce, ha improvvisamente cancellato lo show pomeridiano sul canale Business di Lou Dobbs, il suo conduttore e polemista di maggior successo in quella rete che, però, è anche il più radicale e insistente sostenitore di tesi cospirative. Dobbs continuerà ad essere pagato dalla Fox ma non apparirà più in video (nè potrà lavorare per altre reti). Molti si chiedono il perché la mannaia proprio contro di lui, visto che aveva molti ascoltatori e che altri conduttori della sorella maggiore, Fox News (come Carlson Tucker e Sean Hannity) hanno ripetuto, anche se con minor insistenza, le stesse accuse infondate.

 

Due le risposte. Intanto Tucker ed Hannity sono i due cavalli di razza che trainano gli ascolti della rete principale, legati ai proprietari, Rupert e Lachlan Murdoch, anche da un rapporto personale. Mentre Lou Dobbs nella rete più piccola era da tempo un problema perché detestato dagli inserzionisti pubblicitari che non vogliono legare i loro marchi alle sue sfuriate. L' altra risposta: è meglio attendere, visto che gli uffici legali di Dominon e Smartmatic stanno lavorando a pieno regime.

 

fox news

Dominion dice di avere nel mirino 150 calunniatori. La denuncia per diffamazione, detestata fino a ieri, diventa improvvisamente bene accetta nella patria della assoluta libertà d' espressione? Gli stessi avvocati specializzati nella tutela di questa libertà dicono che sono stati costretti a capovolgere il loro punto di vista: oggi la torrenziale diffusione di disinformazione ha fatto diventare accettabile, anzi inevitabile, una pratica considerata fino a ieri odiosa e liberticida.

dominion voting systemsdominion voting systems 1dominion voting systems donald trump il servizio di fox news su svezia e migranti citato da trump chris ruddy ceo di newsmax

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....