christine lagarde bce banca centrale europea

"PER COMPETERE CON GLI STATI UNITI SERVONO POLITICHE PIÙ CERTE E MENO REGOLE" - LA SVOLTA TURBO-LIBERISTA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, CHE METTE IN EVIDENZA QUANTO SIA MARCATO IL DIVARIO DEGLI INVESTIMENTI TRA STATI UNITI: NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2024 (QUANDO ANCORA C'ERA BIDEN) GLI INVESTIMENTI PRIVATI NEGLI STATI UNITI SONO AUMENTATI DEL 15,4%, PIÙ DEL DOPPIO RISPETTO AL 6,8% DI CRESCITA CUMULATA NELL’AREA EURO - LA SOLUZIONE PROPOSTA? MENO BUROCRAZIA, PIÙ DINAMISMO, MENO INCERTEZZA SULLE POLITICHE ECONOMICHE...

Estratto dell'articolo di Fabrizio Goria per "La Stampa"

 

CHRISTINE LAGARDE A DAVOS

«Per competere con gli Stati Uniti servono politiche più certe e meno regole». Il monito arriva dalla Banca centrale europea (Bce), che in un'analisi in vista del Bollettino economico di marzo, mette in evidenza quanto sia marcato il divario degli investimenti fra i due lati dell’Oceano Atlantico. Nel periodo post-pandemico, tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2024, gli investimenti aziendali negli Stati Uniti sono aumentati del 15,4%, più del doppio rispetto al 6,8% di crescita cumulata nell’area euro.

 

A spingere, secondo l’analisi di Malin Andersson, Valerie Jarvis e Michel Soudan, soprattutto le risorse allocate in attività immateriali. Ovvero, i prodotti della proprietà intellettuale. Escludendo le fluttuazioni del settore in Irlanda, regina del Big Tech statunitense, l’espansione europea è stata la metà di quella registrata negli Usa. Un gap profondissimo che, secondo gli economisti di Francoforte, si può risolvere con meno burocrazia, più dinamismo, meno incertezza sulle politiche economiche da adottare e una accelerazione sul Mercato unico dei capitali.

CHRISTINE LAGARDE - BCE - INFLAZIONE

 

Fare di più, ma anche fare meglio. In caso contrario, il rischio è quello di perdere ulteriore terreno su scala globale. Non solo contro gli Stati Uniti, quindi, bensì contro la Cina. A poca distanza dall’audizione di Mario Draghi, ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio, gli esperti dell’istituzione guidata da Christine Lagarde mettono in evidenza quanto sia urgente un cambio di passo per l’Europa. [...]

 

Secondo la Bce, «la domanda debole e incertezza pesano sugli investimenti tangibili». Nello specifico, si sottolinea che «dal 2022, la domanda interna di beni, fondamentale per gli investimenti in macchinari e attrezzature, è stata molto più contenuta nell’area euro rispetto agli Stati Uniti». Un fattore che «ha portato a un forte calo dell’utilizzo della capacità produttiva al di sotto della media storica. Viceversa, negli Usa la domanda aggregata più robusta e politiche di sostegno agli investimenti «hanno mantenuto l’utilizzo della capacità produttiva «superiore alla media pre-pandemica».

 

Ma la fragilità della domanda interna non è il solo fattore che ha penalizzato l’area euro, come evidenzia la Bce. Primo, gli aumenti dei prezzi dell’energia sono stati più marcati rispetto gli Usa. Secondo, ha inciso l’incertezza geopolitica dovuta alla guerra in Ucraina.

JOE BIDEN E KAMALA HARRIS DURANTE IL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP

 

La dipendenza Ue dal gas russo e la vicinanza geografica al conflitto, ha prodotto effetti diretti, come l’aumento dei costi di produzione e la riduzione della fiducia dei consumatori, e indiretti, come la perdita di competitività sui mercati esteri. Terzo, ma non ultimo, fattore è la maggiore incertezza economica e politica nell’area euro rispetto agli Stati Uniti.

 

Ne deriva, secondo la banca centrale, che «la minore crescita degli investimenti immateriali nell’area euro si riflette anche in una differenza negli investimenti in innovazione e ricerca & sviluppo (R&S), con conseguenze negative sulla produttività».

 

donald trump trova una lettera di joe biden nello studio ovale

Secondo il sondaggio sugli investimenti della Banca Europea per gli Investimenti (EIB) del 2024, «le imprese statunitensi investono più per espandere la capacità produttiva, mentre nell’Ue l’investimento è principalmente orientato alla sostituzione di attrezzature obsolete». Di contro, «le imprese statunitensi destinano una quota maggiore degli investimenti all’innovazione rispetto a quelle europee». Non solo.

 

La classifica europea degli investimenti in R&S del 2024 mostra che «gli investimenti europei si concentrano su settori maturi come l’automotive e le attrezzature industriali, mentre negli Stati Uniti si focalizzano sempre più sulle tecnologie ICT, inclusi i data center e l’intelligenza artificiale». E si rammenta che «l’investimento in beni immateriali è fondamentale per la crescita a lungo termine e contribuisce al divario di produttività tra Ue e Stati Uniti».

INFLAZIONE IN EUROLANDIA

 

Quattro sono gli ostacoli come impediscono alle imprese europee di colmare il gap di investimenti rispetto alle controparti statunitensi, secondo la Bce. Vale a dire «mancanza di personale qualificato, alti costi energetici, elevata incertezza economica, regolamentazione onerosa». E proprio questo ultimo capitolo rende «meno dinamico» il tessuto imprenditoriale europeo, che secondo la Bce è «con meno nuove imprese e una crescita più lenta di quelle esistenti». [...]

 

La debolezza della crescita delle esportazioni dell’area euro indica guadagni di produttività inferiori delle imprese europee rispetto ad altre grandi economie», spiegano gli economisti. Chiaro il riferimento agli Usa ma anche alla Cina, soprattutto sul fronte del tech. Lo scrivono nero su bianco gli esperti di Francoforte: «L’area euro ha perso più terreno rispetto alla Cina nei settori a tecnologia medio-alta».

EUROTOWER DELLA BCE - FRANCOFORTE

[...]

 

Non sono poche le possibili vie d’uscita per l’eurozona, secondo l’analisi della Bce. Molte, si rimarca, passano attraverso il Competitiveness Compass della Commissione Ue. E quindi occorre spingere su semplificazione e riduzione del carico normativo, eliminazione delle barriere nel Mercato Unico, miglioramento del coordinamento delle politiche tra Ue e Stati membri e facilitazione dell’accesso ai finanziamenti. [...]

mario draghi jean claude trichet christine lagarde 25 anni di bce

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…