alfredo mantovano. - giorgia meloni - carlo nordio - matteo piantedosi - foto lapresse giulia bongiorno

PER DIFENDERE GIORGIA MELONI SCENDE IN CAMPO LA "PERRY NASON" DI PALERMO, LA SALVINIANA GIULIA BONGIORNO! DAL CASO ANDREOTTI ALL’ASSOLUZIONE DI SALVINI NEL PROCESSO "OPEN ARMS", LA SENATRICE DELLA LEGA SARA’ CHIAMATA, PER IL CASO ALMASRI, A RAPPRESENTARE MEZZO GOVERNO: LA PREMIER, I MINISTRI PIANTEDOSI E NORDIO OLTRE AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO (MA QUANDO TROVA IL TEMPO DI FARE IL SUO LAVORO DA PARLAMENTARE?) - HA DIFESO FRANCESCO TOTTI, HA FONDATO CON MICHELLE HUNZIKER LA ONLUS “DOPPIA DIFESA”, HA FATTO PARTE DEL CDA DELLA JUVENTUS ED È MAMMA SINGLE...

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

giulia bongiorno 2

«Da giovane esultavo saltando, stavolta ho sentito il cuore che saltava», confessò Giulia Bongiorno il 20 dicembre scorso, uscendo dall’aula bunker di Palermo dopo l’assoluzione del ministro Matteo Salvini al processo Open Arms.

 

E allora chissà l’emozione che l’aspetta, adesso che — appena 40 giorni dopo — non c’è un ministro solo da difendere, ma addirittura la senatrice e responsabile Giustizia della Lega sarà chiamata a rappresentare, per il caso Almasri, mezzo governo: la premier Giorgia Meloni, i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio oltre al sottosegretario Alfredo Mantovano.

 

matteo salvini giulia bongiorno - assoluzione processo open arms - foto lapresse

In effetti, lei ha sempre vissuto con grande trasporto il suo lavoro d’avvocata penalista: è passato alla storia il triplice urlo del 2004, «Assolto, assolto, assolto!», accompagnato pure dall’esultanza fuori dalla Cassazione a Roma in una folla di microfoni e telecamere, collegata al cellulare dopo la sentenza con il suo assistito più celebre di sempre, Giulio Andreotti, accusato di mafia.

 

Era il ‘93 quando Giulia Bongiorno, giovane penalista di Palermo, figlia del professore di procedura civile Girolamo Bongiorno e parente del grande Mike Bongiorno, venne chiamata dal principe del Foro, Franco Coppi, per affiancare lui e Gioacchino Sbacchi (nel cui studio lei aveva iniziato la professione) per la difesa del leader Dc.

 

matteo salvini giulia bongiorno - assoluzione processo open arms - foto lapresse

Aveva solo 27 anni. I successi ottenuti poi nei processi di Palermo e di Perugia (delitto Pecorelli) le valsero subito una certa popolarità, finendo perfino in una canzone del rapper J-Ax («Voglio avere l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox...»). In effetti anche al processo per la morte della studentessa inglese Meredith Kercher ottenne nel 2019 in Cassazione (con relativo urlo di gioia) l’assoluzione del suo assistito, Raffaele Sollecito, che insieme alla Knox era stato condannato invece per omicidio nell’appello bis.

 

Insomma, la verità è che Bongiorno ha già alle spalle almeno tre o quattro vite: non è solo l’avvocata dei Vip (tra gli altri Francesco Totti), è stata anche ministra per la Pubblica amministrazione (2018-2019) nel primo governo Conte, il gialloverde. E fondatrice, insieme a Michelle Hunziker, nel 2007, della onlus «Doppia Difesa», con le storiche battaglie per il «Codice rosso».

giulia bongiorno

 

Oltre all’impegno politico: nel 2006 eletta alla Camera con An, nel 2008 con il Pdl, portavoce con Fini di Fli (2011-2013), nel 2018 infine entra in Senato con la Lega, che l’ha ricandidata nel 2022. L’incrociarsi delle due carriere, anzi, le ha comportato spesso il rilievo di avere un conflitto d’interessi da risolvere.

 

Bongiorno ha fatto parte anche del cda della Juventus.

 

E il suo nome risalta ormai con regolarità nella top ten dei redditi dei parlamentari.

Di sicuro, è una donna dinamica: mamma single di Jan che ha allevato da sola

giulia bongiorno giulia bongiorno michelle hunzikergiulia bongiorno 7giulia bongiorno 6 giulia bongiorno giulia bongiorno 4giulia bongiorno 5 giulia bongiorno Giulia Bongiorno A PONTIDA

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…