LARGO ALLE SECONDE FILE - PER FAR FUORI I BIG GOVERNISTI COME FICO E DI MAIO, CONTE VUOLE LANCIARE “VOLTI NUOVI”: CIOÈ UNA BELLA TRUPPA DI YES MAN CHE NON OSI METTERE IN OMBRA LA POCHETTE DELL’AVVOCATO DI PADRE PIO - LO CONFERMA ANCHE PATUANELLI, CHE LANCIA UNA STOCCATA A DIBBA: “MAGARI UN GIORNO VORRÀ PROVARE ANCHE LUI A SPORCARSI UN PO' LE MANI” - TRA I GRILLINI IN RAMPA DI LANCIO C’È GIULIA SARTI, DIVENTATA FAMOSA SUO MALGRADO PER LO SCANDALO DELLE SUE FOTO INTIME FINITE IN RETE (E CHE NEL 2018 ERA A UN PASSO DALL’ESPULSIONE PER IL CASO DEI BONIFICI TRUCCATI)
stefano patuanelli question time in senato 1
1 - «PER IL MOVIMENTO VOLTI NUOVI PUNTIAMO SULLA RIFORMA FISCALE CON IL SUPERBONUS IMPRESE»
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"
Ministro Patuanelli, Conte ha detto che vuole «volti nuovi». È un avviso alla vecchia guardia?
«Il Movimento ha iniziato un nuovo percorso, è doveroso che vi siano volti nuovi ad assumersi la responsabilità di questa rifondazione. Peraltro, ci sono colleghi preparatissimi, di grande valore, sia alla Camera sia al Senato, finora poco valorizzati».
Si parla di lei come un possibile vicepresidente.
«Sono nel M5S fin dalle sue origini, ho aperto il meetup a Trieste nel luglio del 2005 e in oltre sedici anni mai mi sono interessato di cariche, nomine, ruoli. Ho sempre e solo lavorato per il bene del Movimento, dando tutto ciò che potevo dare, ricevendo molto. Farò ciò che Giuseppe mi chiederà di fare».
Conte ha detto anche che è finita l'era dei personalismi.
«Mi auguro davvero che sia così, che non si continui con le veline, gli off, le smentite e le controsmentite, perché sono cose che hanno sempre fatto male al Movimento. Oggi abbiamo una leadership pienamente legittimata e le differenze di vedute, se in buona fede, dovranno diventare un'occasione di arricchimento reciproco e non un modo per delegittimare l'altro».
GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE
Intanto, ci sono già le prime grane. Al Nord il M5S è a pezzi.
«Il problema del Nord c'è, inutile negarlo. Sono contento che il presidente Conte abbia deciso di iniziare il suo tour proprio dal Nord. Alla sua presenza fisica il Movimento affiancherà molti contenuti: per prima cosa vogliamo portare dentro la riforma fiscale il superbonus per le imprese, ovvero la cessione del credito d'imposta 4.0 sul modello del Superbonus 110%.
La cessione del credito significa un abbassamento netto e immediato delle tasse a cui si affianca lo stimolo agli investimenti privati. Inoltre, dobbiamo proseguire sull'abbattimento del cuneo fiscale per dare più soldi in busta paga ai lavoratori, come fatto nel governo Conte 2. Questi sono i due pilastri della riforma fiscale secondo il Movimento».
C'è poco dialogo con le imprese?
«Nel mio mandato al Mise e ora come ministro delle Politiche agricole non ho mai avvertito una difficoltà nel dialogo. Senz' altro c'è stata qualche occasione di scontro dovuta a qualche intervista sopra le righe, ma lo ritengo inevitabile.
stefano patuanelli question time in senato
Ma se oggi parliamo di una crescita del Pil di oltre il 5%, lo si deve alle politiche messe in campo nel Conte 2, oltre 100 miliardi immessi nell'economia e riforme come Transizione 4.0, il superbonus, il Fondo centrale di garanzia, il fondo perduto e ovviamente la protezione sociale garantita dalla cassa Covid e dal reddito di cittadinanza.
Ricordo infine che sono stato il primo a parlare di statuto degli imprenditori, proponendolo come collegato alla legge di bilancio».
Per le Comunali il vostro alleato sarebbe il Pd, ma in molti capoluoghi sarete avversari. E per le Politiche?
«Sono anni che auspico un dialogo con il Pd ma è un percorso da costruire per tappe, non può esserci una amalgama completa su tutto e subito. E attenzione, non può funzionare se il Movimento viene visto come un satellite, in modo subalterno. È stato un errore proporci di supportare sempre i loro sindaci uscenti ma non garantire mai il supporto ai nostri».
Reddito di cittadinanza: Renzi e Salvini vogliono cancellarlo. Draghi ne condivide «il concetto alla base» e Conte vuole migliorarlo. Come?
«Garantendo un beneficio più diretto alle imprese che assumono i percettori del reddito. Sentir parlare di lavoro, fatica, sudore, da bordo di uno yacht o dal Papeete è un po' surreale. In ogni caso, non mi preoccupano i proclami di Renzi e Salvini, resteranno tali.
stefano patuanelli foto di bacco
Mi preoccupa però il ragionamento di fondo secondo cui una misura sociale fondamentale come il reddito venga messa in discussione solo a fini politici, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Il reddito è una misura nobile che vuole aiutare chi nella vita ha un momento di difficoltà. L'era del turbo-liberismo in Italia e in Europa è finita per sempre, finalmente siamo in una fase keynesiana con un'attenzione al sociale».
MARIO DRAGHI STEFANO PATUANELLI
Nel semestre bianco ci saranno scossoni?
«Credo che il quarto governo in quattro anni di legislatura sia l'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno. Anche su questo dovremo fare un ragionamento in termini di legge elettorale, questa costante instabilità dovuta ai colpi di testa di singoli individui è una cosa che ha sempre penalizzato il nostro Paese in Europa e nel mondo».
Molti dei vostri interventi dei governi Conte però sono stati spazzati via.
«Questa è una lettura totalmente distorta dei fatti. Anzi, la maggior parte dei provvedimenti del M5S sono stati perfino potenziati, come il superbonus. Tutto viene ricondotto alla riforma della giustizia su cui si è ampiamente commentato.
Ma voglio ribadire che sfilandoci non avremmo avuto la possibilità di fare alcuna modifica, gli altri partiti sarebbero andati avanti senza di noi. Non è la nostra riforma, ma siamo in un governo di unità nazionale con altre forze politiche che la pensano all'opposto di noi su alcuni temi. È il momento di rendersene conto e di crescere».
BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA
Di Battista ha detto che ora voi fate parte dell'establishment.
«Come ho già detto ad Alessandro, le battaglie si possono vincere e perdere, l'importante è combatterle. Poi magari un giorno vorrà provare anche lui a sporcarsi un po' le mani».
2 - CONTE CERCA VOLTI NUOVI «VIA CHI HA COMANDATO»
Domenico Di Sanzo per "il Giornale"
In un Movimento dove, da sempre, c'è una dialettica aspra tra i big e i peones del Parlamento, dove tutti scalpitano anche solo per un attimo di visibilità, una delle armi più affilate a disposizione di Giuseppe Conte per prendere il controllo effettivo dei Cinque Stelle è il corteggiamento dei parlamentari che fino a questo momento sono rimasti nell'ombra.
Allora eccolo il messaggio contiano, già arrivato a destinazione nel ventre dei gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama. «È il vostro momento, nel nuovo corso adesso tocca a voi, basta con quelli che hanno sempre comandato», è il canto della sirena che rimbomba tra le seconde file del grillismo.
Inutile dire che i «vecchi», i padroni del vapore della vecchia fase sono, in primis, Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Roberto Fico. Gli uomini che l'ex avvocato del popolo italiano vorrebbe ridimensionare il più possibile. E se qualcuno dovrà essere retrocesso, allora tanti grillini di serie B si aspettano la promozione.
Conte vuole accontentarli e perciò è pronto a far partire i casting, alla ricerca dei volti nuovi del M5s. Rocco Casalino, braccio destro ed ex portavoce del leader, è un vero esperto del settore. Non per la sua lontana partecipazione al Grande Fratello (anche se le malelingue parlano di casting gieffini) ma perché ha letteralmente inventato alcuni tra i personaggi grillini.
mario draghi stefano patuanelli
Lui, nella scorsa legislatura, ha cominciato a imporre ai parlamentari codici di abbigliamento, prestando attenzione al trucco e al parrucco. Il ricambio partirà da settembre, quando entrerà nel vivo il M5s 2.0 di Conte. Ma i più attenti hanno già cominciato a cogliere i primi segnali del cambiamento. È considerata in rampa di lancio la deputata Giulia Sarti, tornata al centro dell'attenzione con la riforma della giustizia. Sarti, suo malgrado, aveva avuto il massimo della visibilità con il caso dei bonifici truccati, che aveva travolto il M5s nel 2018.
Poi l'oblio e adesso la prima fila da relatrice di maggioranza della legge Cartabia. La parlamentare romagnola, componente della Commissione giustizia alla Camera, è una delle esponenti della corrente più giustizialista del Movimento. E non è escluso che possa avere altri quarti d'ora di celebrità. Sullo stesso fronte Alfonso Bonafede. Sì un big, ma che ha sempre vissuto di luce riflessa, considerato un fedelissimo di Di Maio fino all'avvicinamento all'ex premier.
ALESSANDRO DI BATTISTA ATTOVAGLIATO IN BOLIVIA
Non è sfuggito ai più nemmeno un passaggio dell'intervista di Conte al Fatto Quotidiano di sabato. A un certo punto il presidente dice: «Ci sarà spazio per tantissimi». Poi fa menzione del «deputato Raffaele Bruno, un regista che da anni si dedica a progetti teatrali per la rieducazione dei detenuti».
La citazione del semisconosciuto Bruno viene interpretata come un messaggio lanciato a tutti peones. Addirittura potrebbe entrare nella segreteria politica Michele Gubitosa, deputato irpino, imprenditore ed ex presidente dell'Avellino Calcio, espressione di quella società civile a cui Conte dice di voler aprire. Mentre l'avvocato civilista amico di Guido Alpa Luca Di Donna potrebbe avere un ruolo nella scuola politica del M5s e l'ambasciatore Piero Benassi si gioca una candidatura alle prossime elezioni politiche. Infine il nodo del terzo mandato: una deroga concessa solo a pochi meritevoli di sicuro agevolerebbe il repulisti contiano, salvando solo qualche big.
ROBERTO FICO - GIULIA SARTI - LUIGI DI MAIOalessandro di battista in spiaggia con giulia sarti nel 2016giulia sarti 2Giulia Sarti