LA SCOPERTA DI DE GENNARO - ORFINI SI SVEGLIA E PARLA DI NOMINA “VERGOGNOSA” IN FINMECCANICA – MA NEL LUGLIO 2013 LA DECISIONE DI LETTA DI PUNTARE SULL’EX CAPO DELLA POLIZIA PASSÒ QUASI SOTTO SILENZIO – SOLO BONDI PARLÒ DI “MECCANISMI OPACHI”

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

MATTEO 
ORFINI
MATTEO ORFINI

Un Paese a scoppio ritardato, sempre. Il giorno dopo la sentenza di Strasburgo che imbarazza l’Italia su una ferita non rimarginata come il massacro della Diaz al G8 del 2001, il presidente del Pd Matteo Orfini scrive su Twitter: “Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica”. E almeno ha il merito di riaprire una questione che in troppi vorrebbero chiusa per sempre. Ma quella nomina è vecchia di quasi due anni.

 

Basta una rapida ricerca sull’archivio dell’Ansa per scoprire che tra il 3 e il 4 luglio 2013, quando il governo Letta ufficializzò la sua scelta per Piazza Montegrappa, su mille e passa politici italiani presero la parola in nove. Orfini, per inciso, non risulta, ma la ricerca non ha valore scientifico, per carità. Quello che colpisce è che in quell’occasione la parola “Diaz” fu pronunciata con grande circospezione: solo tre volte da Riccardo Fraccaro (Cinque Stelle), Manuela Palermi (Pdci) e Massimo Artini (Cinque Stelle), che gridarono allo scandalo.  

 

gianni de gennaro roberto gervaso (3)gianni de gennaro roberto gervaso (3)

L’asse Pdl-Pd che impose De Gennaro evitò di gioire pubblicamente per la nomina. La cosa che colpisce, a due anni di distanza, è che non ci furono le solite dichiarazioni di giubilo e complimenti che vengono consegnate alle agenzie in casi del genere. Come se la nomina dell’ex Poliziotto Capo fosse materia di ragion di Stato, da lasciar pascolare nel campo prudente del “si fa ma non si dice”.

 

Unica eccezione, la pidiellina Elvira Savino, che diramò una nota per dire che “è una buona notizia” perché “il nuovo presidente è un uomo delle istituzioni che può portare nell’impresa non solo la sua vastissima e qualificata esperienza ma anche il segno tangibile della strategicità di Finmeccanica per lo Stato”. Fine delle trasmissioni. Non si registrò neppure un commento del pur prolifico Maurizio Gasparri, o di un Cicchitto. Silenzio totale anche tra i montiani e i leghisti.

ELVIRA SAVINOELVIRA SAVINO

 

E se Sel e grillini si espressero contro la scelta di De Gennaro proprio per le sue responsabilità oggettive nei fatti del G8 genovese, sono tutte da gustare le reazioni in casa piddine. Anche qui silenzio assoluto dei big, da Bersani a Renzi, passando per D’Alema e Franceschini. Orfini giura che protestò via Twitter, poi c’è Ermete Realacci che alzò un sopracciglio ma rimase sul vago: “Faccio francamente fatica a capire il senso della nomina di De Gennaro ai vertici di Finmeccanica”. Urca, che fiero dissenso.

 

Un po’ più coraggioso il collega di partito Francesco Laforgia: “Non capisco le ragioni della nomina di De Gennaro. Non si capiscono le competenze e il profilo. Inoltre quello di De Gennaro e' un nome che evoca stagioni e vicende che hanno prodotto ferite per questo paese”. In effetti il nome evocare evoca. Ma guai a parlare della Diaz.

Ermete Realacci Ermete Realacci

 

E chi evocò forze oscure fu Sandro Bondi, che forse per il suo animo di poeta vide laddove altri non vollero vedere: “''La nomina del dottor De Gennaro al vertice di Finmeccanica, al di là del valore indiscutibile della persona e delle sue capacità, dovrebbe far riflettere sui meccanismi amorfi e opachi delle decisioni pubbliche, nonché sui meandri inesplorati e misteriosi della vita politica italiana”.

 

Ecco, forse ha ragione Bondi. Anche la polemica di oggi su una nomina di quasi due anni fa sembra un “meandro inesplorato e misterioso”.

BONDIBONDI

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…