AVANZA L'INCIUCIONE SULL'ISTAT - PER LA RICONFERMA DI GIAN CARLO BLANGIARDO ALLA PRESIDENZA (IL MANDATO E' SCADUTO IL 22 MARZO), LA MAGGIORANZA POTREBBE AVERE IL SUPPORTO DEL PD DI ELLY SCHLEIN - PER LA NOMINA SERVE L'OK DEI DUE TERZI DEI COMPONENTI DELLE COMMISSIONI AFFARI ISTITUZIONALI DI CAMERA E SENATO - IL M5S SI SFILA E I RIFORMISTI DEL PD NON VOGLIONO CEDERE ALLA RICONFERMA DEL 74ENNE PROFESSORE CARO ALLA LEGA E VICINO A "COMUNIONE E LIBERAZIONE"
Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”
Da sei mesi l'Istat è senza presidente. Il mandato di Gian Carlo Blangiardo è scaduto il 22 marzo e da allora la maggioranza ha spinto a intervalli regolari un'unica alternativa: il bis del professore 74enne vicino all'ambiente milanese di Comunicazione e Liberazione, voluto dalla Lega al tempo del governo gialloverde. La bulimia di poltrone si scontra in questo caso con la procedura parlamentare. L'istituto nazionale di statistica certifica dati vitali nella lettura socio-economica del Paese.
Sul suo operato non deve allungarsi nemmeno l'ombra di un'ingerenza politica. Per questo, come per l'elezione del Capo dello Stato, dei membri del Csm e dei giudici della Consulta, il voto per la presidenza dell'istituto nazionale di statistica richiede un quorum di garanzia: serve una maggioranza qualificata, i due terzi dei componenti delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. E dunque: un accordo politico con l'opposizione. Finora il fronte del no a Blangiardo è stato compatto. Giovedì però si è aperta una crepa. Il Pd ha ceduto. E poi frenato bruscamente.
Due giorni fa, il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, in una stanza del Nazareno, avrebbe chiesto ai senatori e ai deputati delle commissioni Affari costituzionali di dare il via libera alla nomina dell'ex presidente. Non gratis (politicamente): in ballo ci sarebbe uno scambio di nomine. Una dimostrazione di buona volontà da parte della destra ci sarebbe già stata: il 12 settembre Graziano Delrio, alla Camera, è stato eletto presidente del Comitato Schengen quasi all'unanimità, quindi con il placet del centrodestra.
L'iniziativa è stata rallentata dalle rimostranze dei parlamentari […] più tiepidi verso la linea Schlein […] Più di uno ha fatto resistenza all'ipotesi di mettere la faccia sulla nomina del demografo caro a Matteo Salvini. Per ora la decisione non è stata presa. Ma la trattativa c'è. […] Dalla maggioranza filtra un certo ottimismo che la partita possa essere chiusa già la prossima settimana. L'accordo non era ancora maturo. Ma in fase di elaborazione.
[…] Per portare a casa il secondo mandato di Blangiardo il centrodestra ha bisogno di tre voti nella commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e quattro in quella di Montecitorio. Chi si tira fuori dai giochi è il M5S (che pure non ha disegnato la trattativa con il governo Meloni per le nomine Rai). […] ma nel 2019, epoca gialloverde, l'incarico di Blangiardo venne sancito dall'allora maggioranza: Lega e Cinquestelle con il supporto di Forza Italia. Ma insomma di nomina sovranista si trattava già, il partito di Matteo Salvini non vede ragione di sostituire il demografo. […] Pur di confermarlo, la Lega è riuscita persino inserire una norma nel decreto Pnrr per permettere ai pensionati di avere incarichi ai vertici degli enti pubblici[…]