1. PIÙ PASSANO I GIORNI E PIÙ LA STAFFETTA RENZI-LETTA È PROBABILMENTE DIETRO L’ANGOLO 2. ORMAI LA PENSA COSÌ ANCHE RE GIORGIO, NONOSTANTE LE RASSICURAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE CHE DISPENSA A QUEL LETTANIPOTE CHE RESTA UNA SUA INVENZIONE. E CHE COME TALE PUÒ ANCHE ESSERE SACRIFICATO DA UN GIORNO ALL’ALTRO 3. SE POI SI TIENE CONTO CHE LARGHI SETTORI DEL POTERE FINANZIARIO ED ECONOMICO SONO INSODDISFATTI DELL’OPERATO DEL GOVERNINO DI MEZZE INTESE – E LO FANNO SAPERE PUBBLICAMENTE COME LA CONFINDUSTRIA – IL QUADRO È ABBASTANZA DELINEATO 4. NULLA DI CUI VERGOGNARSI? PIÙ CHE ALTRO, STUPISCE CHE RENZI SIA DISPOSTO A SPORCARE LA PROPRIA IMMAGINE DI GIOVANE-LEADER-CARISMATICO-INNOVATORE CON UNA MANOVRA DA PRIMISSIMA REPUBBLICA. E CHE POI CI SI STUPISCA DEL SUCCESSO DEI GRILLINI

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - FINCHE' NAPO NON LI SEPARI
Per fortuna del Pd, non è che Lettanipote sia questo gran leader di partito. Nella sua lunga carriera politica, il buon Aspenio ha sempre privilegiato l'Arel alle sezioni, Cernobbio ai mercati rionali, i sedicenti think tank a porte chiuse ai dibattiti in piazza. Tuttavia lo spettacolo di lui e Renzie che si fanno una guerra di posizione così smaccata intorno alla poltrona di Palazzo Chigi sarebbe tollerata in pochi partiti.

Ma più passano i giorni e più il Rottam'attore si rende conto che per portare a casa le sue tre riforme (oltre alla legge elettorale, la diminuzione dei poteri delle Regioni e l'abolizione dell'attuale Senato) gli conviene accettare l'idea di fare il premier senza passare dal voto. Probabilmente ormai la pensa così anche Re Giorgio, nonostante le rassicurazioni pubbliche e private che dispensa a quel Lettanipote che resta comunque una sua invenzione.

E che come tale può anche essere sacrificato da un giorno all'altro. Se poi si tiene conto che larghi settori del potere finanziario ed economico sono insoddisfatti dell'operato del governino di Mezze Intese - e ormai lo fanno anche sapere pubblicamente come la Confindustria - il quadro è abbastanza delineato. La staffetta è probabilmente dietro l'angolo.

Nulla di cui vergognarsi? Più che altro, nulla di cui stupirsi. Siamo da qualche anno la patria indiscussa dei pasticci e delle acrobazie istituzionali, con costituzionalisti e politologi pronti a giustificare qualunque magheggio partorito nelle segrete stanze del Colle più alto. Stupisce soltanto che il Rottam'attore sia disposto a sporcare la propria immagine di giovane-leader-carismatico-innovatore con una manovra da primissima repubblica. E che poi ci si stupisca del successo dei grillini.

2 - TE NE VAI O NO?
Certo, il Corazziere della Sera alla fine sforna un titolo da cineteca: "Palazzo Chigi e l'incoraggiamento di Napolitano" (p. 4). Ma per Lettanipote quella di ieri è stata un'altra giornata da incubo. Per Repubblica, "Letta nella morsa della verifica. Il pd e l'ipotesi della staffetta. Alfano: Renzi s'impegni o si vota. Oggi la direzione dem. Tregua tra premier e Confindustria. Il leader del Ncd: ‘Si ripete tra i democratici il copione del derby D'Alema-Veltroni" (p. 4).

E mentre il quotidiano diretto da Eziolo Mauro parla di "dubbi di Napolitano sul cambio a Palazzo Chigi", ecco altri particolari sul derby di cui sopra: "Il grande freddo tra Enrico e Matteo. Il premier: ‘Vuole il mio posto? Mi sfiduci'. Il segretario: ‘Non si azzardi ad attaccarci'. L'ipotesi di Letta alla Commissione Ue. I renziani: i giochi si fanno ora, rischia di restare escluso" (p. 5).

Oggi però il giornale che imbocca la pista giusta è il Foglio. E la pista è quella dei soldi. "I potenti che spingono Renzi a rottamare Letta. Stabilità chi? Banche, assicurazioni, fondazioni. Establishment in fermento. Voglia di cambiare verso. Così Matteo prepara il surf" in attesa dell'onda giusta.

A fare il tifo per il sindachino ci sarebbero ormai Mario Greco (Generali), lo scarparo a pallini Diego Della Valle, Nego Nagel, Jacopo Mazzei (Intesa), Gian Mario Gros Pietro (Intesa), Giorgio Squinzi, Marco Tronchetti Dov'era, Gianfelice Rocca, Lorenzo Bini Smaghi (Snam), Renato Pagliaro (Mediobanca), Francesco Gaetano Caltagirone, Fabrizio Palenzona (Unicredit e non solo), Andrea Guerra (Luxottica) e Carlo De Benedetti. Mentre sul fronte della cosiddetta stabilità di governo ci sarebbero ancora Ghizzoni (Unicredit) e il duo Guzzetti-Bazoli, oltre a quel che resta della Fiat.

E a proposito di Fiat, vivo imbarazzo nella catena di montaggio della Stampa, dove Mariopio Calabresi comunque si supera: apre il giornale con "Napolitano blinda Letta", affida a Geremicca il commento "Ora Matteo è pronto al cambio" e recupera con Fabio Martini e il suo "Ma Enrico è prudente. ‘Sciocchezze'". Chissà cosa avranno capito oggi i lettori. Mentre sul Messaggero altro retroscena sulle strategie di Matteuccio: "Subito a Palazzo Chigi. Matteo ora ci pensa. Il leader non vuole intervenire a gamba tesa ma ammette. ‘Se me lo chiedessero in tanti...' L'ipotesi di Prodi al Colle" (p. 3). Il Mortadellone in effetti ancora ci crede.

3 - INVECE UN GRASSO E' PER SEMPRE
Gran colpaccio di quella vecchia volpe di Piero Grasso, che con la decisione di schierare Palazzo Madama contro il Banana al processo per la compravendita di senatori si guadagna una volta di più un ricco credito con le falangi di Grillomao. Potrebbe tornare utile nel caso questo Parlamento fosse chiamato a eleggere un nuovo presidente della Repubblica.

La decisione, va detto, è più formale che sostanziale: al massimo costerà qualche soldino in più al Miliardario Ridens, ma nulla che anche l'esigente tifoseria del Milan non possa perdonare in sede di calciomercato. Repubblica spiega così la vicenda: "Il Senato parte civile contro Berlusconi. Grasso: ‘Per noi è un dovere morale'. Ribaltata l'indicazione dell'ufficio di presidenza. La scelta del presidente basata sul fatto che Pd, M5S e Sel sono la maggioranza" (p. 2).

"Così si rimette in discussione il dialogo sulle riforme", osserva preoccupato Massimo Franco sul Corriere della Stabilità, parlando di "conflitto inevitabile" e di ricadute scontate sulla tenuta dell'asse Renzie-Banana (p. 2) E del resto la reazione che arriva da Farsa Italia è violenta: "La rabbia del leader di Fi: questa è un'imboscata per far saltare l'asse con il Pd. Toti: atto incivile. E Brunetta: colpo a freddo alla pacificazione. Solidarietà degli alfaniani: brutto giorno per le istituzioni" (Corriere, p. 3). Il Giornale la prende con la consueta sportività: "Nelle mani dei boia. L'asse della ghigliottina. Grasso impone: tutto il Senato chieda i danni a Berlusconi" (p. 1)

4 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL VOLERE DI BANCHE E ASSICURAZIONI "Maggioranza divisa, salta la rivoluzione Rc auto. Via le norme su carrozzieri e medici. Opposizioni e parte del Pd: vittoria dei cittadini" (Repubblica, p. 9). "Persa l'occasione di ridurre premi, evasione e illegalità". Chi ha risposto così? L'Ania, l'associazione di categoria delle assicurazioni? No, direttamente il governo.

5 - IL SORGENIO VA IN TV?
Sotto la non simpaticissima testatina "Le mosse dei furbetti", il Giornale di Paolino Berluschino si mette sulle tracce dell'odiato Ingegner Cidibbì: "De Benedetti si butta sulla tv con uno sguardo a Murdoch. In dirittura d'arrivo la fusione tra i canali digitali di Telecom e quelli dell'Espresso. Per poi ‘aprire' a operatori interessati come il patron di Sky. F2i e Clessidra possibili futuri soci e l'Espresso incasserà 40-50 milioni" (p. 6). Seguono con attenzione la partita anche le banche che hanno prestato centinaia di milioni a Sorgenia, l'energia che ti spolpa.

6 - A COSA SERVONO I GIORNALI
Luchino di Monteprezzemolo piazza un colpo a sorpresa con la vendita di Poltrona Frau agli americani di Haworth e i giornaloni di Lor signori stendono il consueto lettuccio di bava. In estasi il Corriere (p. 23): "Il design tricolore piace agli Usa. Haworth compra Poltrona Frau. La mossa del colosso americano dei mobili d'ufficio guidato da un italiano". Segue intervista al presidente Franco Moschini, il quale non trova di meglio da dire che "Non volevo che Tolentino diventasse un'altra Fabriano (il riferimento alla vertenza Indesit, ndr)".

Ma la Consob che ha "acceso un faro" sui rialzi sospetti del titolo in Borsa nei giorni precedenti l'annuncio? Notizia regolarmente battuta dalle agenzie, però il Corriere e la Stampa la bucano, mentre Repubblica la confina in tre righe in fondo in fondo al pezzo.

7 - MA FACCE RIDE!
Titolo della Stampa (p. 15): "Chiodi non molla. ‘Notte a Roma con l'amante? Solo 20 euro". Ma con il preservativo o senza?

 

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA RENZI E LETTAPalazzo Chigi PALAZZO CHIGI PROTESTE IN AULA M S PROTESTE IN AULA M S Marco Tronchetti Provera Giada Tronchetti Provera Diego Della Valle foto Marie Claire RENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSE ANDREA GUERRACARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA

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