PIÙ PELO, MENO VELO! - NO GALERA PER LA SANTADECHÉ: CONDANNATA A PAGARE MILLE EURO PER AVER GUIDATO UNA CONTESTAZIONE CONTRO L'OBBLIGO DEL VELO - A QUANDO UNA BELLA MANIFESTAZIONE A KABUL CONTRO IL TACCO 12?

Luca Fazzo per Il Giornale

Condanna ma niente carcere per Daniela Santanché: il tribunale di Milano boccia le richieste della procura della Repubblica e infligge solo mille euro di ammenda alla deputata di Forza Italia per la quale il pm aveva chiesto un mese di arresto per manifestazione non autorizzata.

Il giudice Maria Luisa Balzarotti ha pronunciato oggi la sentenza chiude l'inchiesta nata dall'episodio del 20 settembre 2009, quando la parlamentare guidò una contestazione contro l'obbligo del velo davanti alla Fabbrica del Vapore, a Milano, indetta dal Movimento per l'Italia. Contestazione assolutamente pacifica, al termine della quale la Santanché era stata aggredita da un militante islamico.

Al termine del processo, il pubblico ministero aveva chiesto la pena detentiva per la esponente forzista, e solo una sanzione pecuniaria per il responsabile della aggressione ai suoi danni. Invece la sentenza mette entrambi sullo stesso piano. Mille euro di multa alla Santanché, duemilacinquecento (oltre a diecimila di risarcimento danni) al suo aggressore. Aspra la reazione della parlamentare: "La legge è uguale per tutti. Sono stata trattata come un centro sociale, un no Tav, un black bloc".

"Ho visto decine di donne andare in giro con questa prigione portatile che è il burqa", aveva dichiarato la Santanché nel corso di una delle udienze, per spiegare da dove nascesse la sua indignazione per l'obbligo del velo. La presenza davanti al luogo dove si teneva la cerimonia iniziale del ramadan aveva, secondo gli organizzatori, il fine di "vigilare" sul rispetto delle norme che proibiscono di circolare con travisamenti tali da rendere irriconoscibili.

Inizialmente, la procura aveva contestato alla parlamentare (e a un altro gruppo di partecipanti alla protesta, tra cui l'ex deputata Tiziana Maiolo, anche il reato di interruzione di funzione religiosa, in base ad uno degli articoli meno frequentati in assoluto del codice penale, ma questa imputazione era poi stata lasciata cadere. Alla Santanché, principale organizzatrice della iniziativa, era rimasta la accusa di non avere chiesto con le formalità previste dalla legge l'autorizzazione alla questura per la manifestazione.

E, pur chiedendo che le venissero riconosciute le attenuanti generiche per il corretto comportamento tenuto durante il processo, la Procura aveva chiesto la condanna alla pena detentiva oltre che a cento euro di ammenda.

Il giudice Maria Luisa Balzarotti ha però ridotto a quattro i giorni di arresto, e come consente la legge li ha trasformati in pena pecuniaria: 250 euro per ogni giorno di carcere diventano così mille euro di multa, più altri cento di ammenda.

Nella sua arringa il difensore della Santanché, Valentina Ramella, aveva spiegato che la questura di Milano era stata perfettamente informata della iniziativa come dimostrava la presenza sul posto di un nutrito contingente di forze dell'ordine. Il 18 novembre scorso, la richiesta di condanna della "pitonessa" era stata accolta con soddisfazione dagli esponenti radicali della comunità islamica milanese: "Ha offeso il Profeta e la comunità islamica, merita il fuoco dell'inferno", aveva dichiarato l'imam della moschea di Segrate.

 

 

santanhce contestataSANTANCHE AGGREDITA Scontri davanti al Ciak a Milano dove la Santanché denuncia di essere stata aggreditaDANIELA SANTANCHE DENIS VERDINI

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO