conte di maio salvini

TE LO DO IO IL "PIANO B" - SE I MERCATI DOVESSERO RANDELLARE FACENDO SCHIZZARE LO SPREAD ALLE STELLE, È PRONTA LA MANOVRA DI SCORTA CON “RIMODULAZIONE” DEL REDDITO DI CITTADINANZA E DI QUOTA 100 – SALVINI E DI MAIO SANNO CHE CON I TASSI D’INTERESSE ALLE STELLE IL SISTEMA SAREBBE SULL’ORLO DEL TRACOLLO – LO SPREAD APRE IN RIALZO A 310 PUNTI E POI SCENDE. E VENERDÌ ARRIVA IL GIUDIZIO DI STANDARD & POOR’S

1 – SPREAD BTP BUND IN RIALZO A 310 PUNTI IN APERTURA

SALVINI DI MAIO CONTE

(ANSA) - Avvio in rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedeschi che alle prime battute segna 310 punti rispetto ai 304 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 3,54%.

 

2 – SPUNTA LA MANOVRA DI SCORTA: SE NECESSARIO TAGLI ALLA SPESA

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

A dispetto di ciò che dicono Di Maio e Salvini («Dalla Ue bocciatura certa ma andiamo avanti lo stesso», ha sottolineato anche ieri sera il leader leghista al termine della cena nei pressi di Palazzo Chigi con il premier Conte e lo stesso Di Maio), c' è eccome un piano B. Non è l' uscita dall' euro.

 

CONTE DI MAIO SALVINI

Anzi, è in direzione opposta: una «rimodulazione» del reddito di cittadinanza e di quota 100 per la pensione, se i mercati finanziari dovessero colpire duro e se lo spread schizzasse alle stelle. Arrivando anche a trattare con la Ue.

 

E ieri il presidente del Consiglio ha avuto colloqui telefonici con Jean-Claude Juncker e Angela Merkel. Non è un caso che di spread - nel giorno in cui il differenziale con i Bund tedeschi apre in calo (282 punti) e poi si attesta sui livelli di venerdì (303) - parlano un po' tutti. E tutti, Salvini compreso nonostante la vittoria in Trentino dia altro carburante alla Lega, adombrano appunto la possibilità di limitare le misure di spesa se i mercati dovessero mostrare la faccia feroce. «Non faremo alcuna patrimoniale, né prelievo sui conti.

 

LA LETTERA IN RISPOSTA A MOSCOVICI DI TRIA

Ci può essere semmai una rimodulazione delle misure previste. Essendo persone responsabili viaggiamo con la ruota di scorta», rassicura il leader leghista. E il premier Conte: «Sullo spread non posso garantire, siamo però disponibili a valutare un contenimento della spesa». Più cauto Di Maio che teme di dover rinviare sine die il suo reddito.

 

Un approccio confermato alla cena di governo ieri sera. Dove è stato perfezionato il dossier: se le cose si dovessero mettere davvero male, il reddito di cittadinanza e la revisione della legge Fornero potrebbero essere rinviati, o diluiti. Questo perché, con i tassi d' interesse in pericolosa ascesa e il sistema bancario sull' orlo del tracollo, il ritorno elettorale (alle elezioni europee di maggio) delle due misure volute da 5Stelle e Lega rischierebbe di essere cancellato.

 

TRIA E MOSCOVICI

Meglio dunque in questo caso, per Salvini, schiacciare sul pedale del freno. Più cauto Di Maio che non si dà pace all' idea di dover rinviare, o limitare, il reddito. Questo, appunto, è il piano B.

 

Quello che scatterebbe se venerdì Standard & Poor' s dovesse praticare un declassamento del debito italiano più violento di quello di Moody' s e se i mercati, dopo la prevista e scontata bocciatura della manovra economica oggi da parte della Commissione Ue non dovessero concedere margini d' azione.

 

SALVINI DI MAIO

Le dichiarazioni concilianti di Salvini, Di Maio e Conte e la lettera inviata dal ministro Tria a Bruxelles puntano a evitare proprio l' escalation del differenziale. Ecco così il leader pentastellato promettere «confronto e dialogo» con la Commissione. Ecco Salvini dirsi pronto a incontrare perfino gli odiati Juncker e Moscovici. E Tria mettere nero su bianco: «Qualora i rapporti deficit-Pil e debito-Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato, il governo si impegna a intervenire adottando tutte le misure necessarie».

 

Linea confermata da Conte: «Con la Commissione vogliano un dialogo con spirito leale». Dietro tutte queste parole c' è la possibilità - almeno questo è quello che l' esecutivo spera - che in caso di necessità scatti un intervento della Bce.

 

di maio conte salvini tria 1

Il governo insomma cerca di abbassare i toni, come ha suggerito anche il presidente Sergio Mattarella che spera in una mediazione con Bruxelles. Ma al contrario del capo dello Stato, di Tria e, su una posizione più sfumata, di Conte, Salvini e Di Maio non hanno alcuna intenzione di modificare la manovra.

 

IL PIANO A: LO SCONTRO

SALVINI DI MAIO BY CARLI

In caso di calma relativa sui mercati finanziari, i leader Lega e 5Stelle già fanno sapere che non arretreranno di un millimetro. La manovra «non verrà modificata». E sono pronti a giocare una campagna elettorale d' attacco contro «gli euroburocrati», appuntandosi sul petto le medaglie della bocciatura di Bruxelles (sollecitata da molti premier del Nord) e la conseguente procedura d' infrazione. Di Maio ha già cominciato: «L' Europa vuole impedirci di migliorare la vita delle persone».

STANDARD AND POOR'S

 

Salvini non è da meno: «Le manovre lacrime e sangue spedite per mail da Bruxelles, con cui gli italiani sono stati massacrati, con noi non funzionano». La speranza è di ritrovarsi poi a giugno con un Parlamento europeo a trazione populista-sovranista e avere, perciò, maggiori margini di azione e più forza contrattuale. «A maggio ci sarà un terremoto», azzarda Di Maio, «chi ora fa il commissario se ne andrà a casa».

 

E' molto difficile, come conferma anche Confindustria, che il governo centri la crescita il prossimo anno dell' 1,5%. Tutti gli indicatori parlano di 0,9. Se non peggio. Però l' eventuale manovra correttiva arriverebbe solo dopo il secondo trimestre, quando l' Istat fornirà i dati dei primi sei mesi. Vale a dire in agosto o addirittura in settembre. Sempre che lo spread non tradisca il governo giallo-verde.

SALVINI DI MAIOconte di maio salviniSALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZALUIGI DI MAIO MATTEO SALVINIDI MAIO SALVINItria conte di maio salvini casalinoluigi di maio matteo salvini

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…