martino berlusconi salvini meloni

“BERLUSCONI HA RAGIONE: NE’ LA MELONI, NE’ SALVINI HANNO LA STOFFA DEL LEADER. NESSUNO DEI DUE LO VEDREI COME PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN GOVERNO DI CENTRO-DESTRA” – “PIGIAMINO” MARTINO, TESSERA NUMERO 2 DI FORZA ITALIA, SCODELLA TUTTI GLI ERRORI DI SILVIO: “QUASI MAI HA SAPUTO SCEGLIERE LE PERSONE E NON HA MAI COLTIVATO UNA SUCCESSIONE DEGNA DEL SUO NOME" – POI AMMETTE CHE NON VOTERA’ MICHETTI; RICORDA GLI SCAZZI CON LA MELONI E SPIEGA: "NON SO SE AUGURARMI UN GOVERNO SOLO DI CENTRODESTRA, POI PENSO AL PD E AD ENRICO LETTA E DIVENTO UN…”

Fabio Martini per "la Stampa"

 

martino berlusconi

Antonio Martino, tessera numero due di Forza Italia, un'amicizia con Silvio Berlusconi di lungo corso ma coltivata con spirito critico e tanto humour, non ha dubbi: «Le potrei parlare delle virtù di Silvio per le prossime due ore, ma conosco i suoi limiti: quasi mai ha saputo scegliere le persone e non ha mai coltivato una successione degna di questo nome. Ma al tempo stesso dobbiamo prendere atto che né Giorgia Meloni né Matteo Salvini hanno la stoffa del leader: nessuno dei due lo vedrei come presidente del Consiglio di un nostro governo, di un governo di centro-destra».

 

Classe 1942, ministro della Difesa e degli Esteri nei governi Berlusconi, «semplicemente liberale» come si definisce lui, da tre anni ha lasciato il Parlamento ma è sempre in palla, distilla battute agrodolci, discetta di «calcolo di probabilità oggettiva e soggettiva» a dispetto delle dodici sigarette al giorno e scoppia a ridere quando fa i conti: «In tutta la vita sa quante ne ho fumate? 260 mila!».

 

antonio martino foto di bacco

Si vota in cinque grandi Comuni e i partiti del centrodestra si sono spartiti i candidati, spesso rinunciando a personalità competitive e privilegiando le quote: lei a Roma voterà per Enrico Michetti?

«Non conosco i candidati per legittima difesa non leggo i giornali».

 

Fuor di battuta?

«Se ci fosse stato Guido Bertolaso, avrei votato per lui».

Par di capire che voterà per Carlo Calenda?

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

«Voterò per il più simpatico!»

 

Il centrodestra può contare ancora sulla maggioranza delle intenzioni di voto, ma sembra senza guida?

«Ma questo appartiene anche alla responsabilità di Berlusconi. Silvio ha un grosso difetto: quasi sempre sbaglia nella scelta delle persone. Prenda i presidenti delle Camere: Pivetti, Casini, Fini. Quando ha fatto una scelta oculata, quella di Marcello Pera, poi non è stato conseguente. Ma l'errore più serio è un altro».

 

Sarebbe a dire?

«Non ha coltivato una classe dirigente capace di rilanciare la sua politica».

 

A palazzo Chigi confidano che i tre ministri di Fi sono tra i più affidabili e capaci «Prendiamo il vice di Berlusconi a Forza Italia: Antonio Tajani è una persona perbene, ma gli italiani lo identificano con l'Europa, che non è in cima ai loro migliori pensieri».

antonio martino silvio berlusconi 4

 Per ora il consenso popolare, a destra, premia Giorgia Meloni: le sembra che abbia il passo da futura presidente del Consiglio?

«Con lei ricordo uno scontro quando era ministra per le Politiche giovanili. Lei caldeggiava un provvedimento a favore delle "comunità giovanili" (associazioni di persone di età sotto i trent' anni), intervenni per ricordare che non è ammissibile chiedere ai cittadini di mettere le mani al portafogli, riducendo le risorse destinate alle finalità essenziali dello Stato per poi dilapidare denari in provvedimenti della cui, non dico utilità, ma addirittura serietà, è lecito dubitare. Avemmo uno scontro in Parlamento, il provvedimento non passò e lei mi mandò a quel paese».

 

Mai più vista?

antonio martino silvio berlusconi 1

«No, no! Sono andata a trovarla di recente. Ci siamo parlati in modo rilassato. Una donna intelligente, sbaglia chi la sottovaluta o la criminalizza seguendo vecchi stereotipi. A tu per tu le ho detto: Giorgia sei maturata».

 

Le ha detto: Giorgia sei la leader di tutti noi?

«No, perché non mi pare che abbia la stoffa, un domani, per assumere la guida del governo del Paese. Ha notevoli doti organizzative che torneranno utili».

Le pare che Salvini potrebbe guidare un Paese del G7?

salvini meloni

«No. Ho conosciuto bene Umberto Bossi: era un "selvaggio" e anche un po' razzista e Salvini, a dispetto di quel che dicono i suoi avversari, non è razzista. Ma anche lui non può fare il capo del governo. Potrei dirlo con una battuta: non ha la "faccia" del leader».

 

Il capo del destra al momento non c'è?

«No e anche se non so se augurarmi un governo solamente di centrodestra, penso al Pd e ad Enrico Letta e divento un estremista di destra».

antonio martinoantonio martino silvio berlusconi 2matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio antonio martino silvio berlusconiRolando Mosca Moschini Antonio Martino Gianni Letta Antonio Martino Antonio Martino e Maurizio Gasparri Antonio Martino Maurizio Gasparri Gianni Letta Antonio Martino antonio martino francesco maria giro foto di bacco

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?