alan dershowitz donald trump

PIÙ CHE UN DREAM TEAM, LE VECCHIE GLORIE - TRUMP PER DIFENDERSI DALL'IMPEACHMENT INGAGGIA KENNETH STARR E ROBERT RAY, CHE INCRIMINARONO CLINTON PER LA LEWINSKY (CHE REAGISCE) - MA SOPRATTUTTO IL PROF DI HARVARD ALAN DERSHOWITZ, UN DEMOCRATICO CHE HA PIÙ VOLTE DIFESO IL PUZZONE DALLA DELEGITTIMAZIONE COSTITUZIONALE: ''IL PROCESSO VUOLE TRASFORMARE GLI STATI UNITI IN UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE. NON È UN IMPEACHMENT, È UN VOTO DI SFIDUCIA. MA NELLA NOSTRA COSTITUZIONE NON ESISTE''

 

"Mi state prendendo in giro? Che razza di giornata!", ha commentato seccata Monica Lewinsky su Twitter appena diffusasi la notizia di Starr e Ray nella squadra dei difensori di Trump.

 

1. IMPEACHMENT, UN TEAM DI SUPER AVVOCATI PER DIMOSTRARE LE RAGIONI DI TRUMP

Paolo Mastrolilli per ''la Stampa''

 

kenneth starr 6

Il processo per l' impeachment di Trump diventa una cosa seria. Si capisce dal fatto che il presidente ha aggiunto alla sua squadra di avvocati gli ex procuratori dell' incriminazione contro Bill Clinton, Kenneth Starr e Robert Ray, il professore di Harvard Alan Dershowitz, l' ex ministro della Giustizia della Florida Pam Biondi e Jane Rasin. Fuori invece è rimasto Giuliani, troppo esposto. È la dimostrazione che da una parte prende molto serio l' impeachment, approvato dalla Camera e finito ora al Senato per il giudizio, e dall' altra punta a una piena assoluzione.

 

Il collegio difensivo era formato inizialmente dal consigliere legale Pat Cipollone, e dall' avvocato personale Jay Sekulow, che aveva già guidato la strategia per contrastare il Russiagate. Ora però Trump ha aggiunto tre stelle del diritto, che avranno compiti specifici diversi per intervenire durante il procedimento.

 

BILL CLINTON MONICA LEWINSKY

Starr e Ray useranno l' esperienza maturata durante il processo contro Clinton, per smontare le accuse contro il presidente di abuso d' ufficio e ostruzione del Congresso, realative alla richiesta fatta al collega ucraino Zelensky affinché aprisse un' inchiesta sulle attività del figlio di Joe Biden, Hunter, per la compagnia energetica Burisma. Invece Dershowitz, già membro del «dream team» di avvocati che avevano ottenuto l' assoluzione dell' ex campione di football O.J. Simpson dall' accusa di aver ucciso la moglie, metterà in dubbio la costituzionalità dell' intero procedimento.

 

Dershowitz ha pubblicato un libro intitolato «The case against impeaching Trump», in cui sostiene che il presidente non dovrebbe essere condannato perché i due capi d' accusa non hanno una vera base nella legge fondamentale del Paese. La sua credibilità però è stata scossa dalla difesa del miliardario pedofilo Epstein, e dall' accusa di aver ricevuto favori sessuali dalle ragazze abusate, che però l' avvocato ha sempre smentito.

 

kenneth starr 2

Trump all' inizio aveva detto di favorire un vero processo, con la convocazione dei testimoni. Poi però ha cambiato idea, appoggiando invece l' ipotesi di votare subito per archiviare il caso senza un vero giudizio. Il leader repubblicano al Senato McConnell ha cercato di seguire questa strada, ma si è reso conto di non avere i 51 voti necessari per impedire il dibattimento, nonostante il Gop abbia una maggioranza di 53 senatori contro i 47 democratici.

 

Ora la disputa si concentra sull' ipotesi di convocare nuovi testimoni, come l' ex consigliere per la sicurezza nazionale Bolton o il socio di Giuliani Lev Parnas. Proprio giovedì Parnas ha detto a diversi media americani che Trump sapeva tutto delle pressioni su Zelensky, l' intero vertice dell' amministrazione era complice, le forniture militari erano state bloccate per forzare Kiev ad investigare i Biden, e l' ambasciatrice Usa in Ucraina Yovanovitch era spiata dagli stessi alleati del presidente perché considerata ostile. Ieri il segretario di Stato Pompeo ha annunciato che aprirà un' inchiesta su questa accusa.

TRUMP ZELENSKy 1

 

McConnell è contrario a convocare i nuovi testimoni e presentare nuove prove, ma anche questa è una decisione procedurale che può essere presa a maggioranza semplice. Se quattro senatori repubblicani si uniranno ai democratici, le regole del processo cambieranno. Questa sarebbe una minaccia per Trump, che aiuta a capire la decisione di rafforzare il «dream team» legale.

 

la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden

 

LA STRATEGIA DI DIFESA DEL GIURISTA LIBERAL "NESSUN REATO, È SOLO UN VOTO DI SFIDUCIA"

Paolo Mastrolilli per ''la Stampa''

 

«Se il presidente fosse condannato per questi due capi d' accusa, gli Stati Uniti diventerebbero una repubblica parlamentare. Questo non è quanto volevano i padri fondatori, e provocherebbe un grave danno di lungo termine per tutti i futuri capi della Casa Bianca».

Appena le agenzie battono la notizia che il professore emerito di Harvard Alan Dershowitz si è unito al collegio difensivo di Trump, per il processo di impeachment davanti al Senato, provo a chiamarlo. Sul cellulare del celebre avvocato, già membro del «dream team» che aveva ottenuto l' assoluzione di O.J.

Simpson, scatta subito la segreteria. Lascio un messaggio, e 43 minuti dopo è lui a richiamare.

 

Perché ha accettato l' incarico?

alan dershowitz 4

«La spiegazione è su Twitter.

Presenterò i miei argomenti durante il processo al Senato, sulle ragioni costituzionali contro l' impeachment e la rimozione.

Non sono partitico, mi ero opposto all' incriminazione di Clinton, e ho votato per Hillary.

Quando però si tratta della Costituzione, i temi in gioco vanno al cuore della sua sopravvivenza. Parteciperò per difendere l' integrità della Costituzione e prevenire un pericoloso precedente».

 

Perché la condanna di Trump violerebbe la legge fondamentale?

«I due capi d' accusa non sono previsti. La Costituzione consente l' impeachment solo per tradimento, corruzione, o altri gravi crimini e reati minori».

 

ALAN DERSHOWITZ

Il primo articolo accusa il presidente di abuso di potere, perché ha usato il proprio ufficio allo scopo di costringere il collega ucraino Zelensky ad aprire un' inchiesta sul figlio del suo rivale politico Joe Biden. Non è un reato?

«È un concetto troppo vago, e non è previsto dalla Costituzione. Tutti i presidenti usano il loro potere per favorire le proprie prospettive politiche. Quanto all' abuso di potere, Lincoln aveva sospeso l' habeas corpus, Roosevelt aveva internato migliaia di giapponesi americani, Kennedy aveva autorizzato le intercettazioni del telefono di Martin Luther King. Anche Obama e Bush figlio sono stati accusati di abuso di potere. Se i padri fondatori avessero voluto l' impeachment per questo comportamento, lo avrebbero messo nella Costituzione. Se non è previsto, non è neppure necessario discutere i fatti».

 

Il secondo articolo accusa Trump di aver ostruito il Congresso, mentre investigava sul caso Ucraina.

«Anche questo non è un reato previsto dai padri fondatori. La Casa Bianca ha sostenuto che prima di autorizzare i membri dell' amministrazione a collaborare con l' inchiesta, serviva un ordine dell' autorità giudiziaria.

alan dershowitz 1

Questo argomento è ancora in discussione nei tribunali, che hanno convenuto sul fatto che sia ammissibile analizzarlo. Diverso sarebbe stato se i democratici avessero accusato Trump di corruzione, ma non l' hanno fatto perché probabilmente non ritenevano di avere le prove».

I democratici vorrebbe ascoltare nuovi testimoni.

«Se le accuse avanzate non sono previste dalla Costituzione, non sarebbe neanche necessario discutere i fatti.

Bisognerebbe archiviare il processo».

 

Perché lei sostiene che la condanna del presidente provocherebbe un danno di lungo termine alla sua carica?

«Gli articoli di impeachment non contengono reati, ma divergenze politiche, e quindi il procedimento in corso non è di natura giuridica. Se il Trump fosse rimosso, ciò dipenderebbe dal fatto che il partito a lui contrario ha più voti in Congresso, e questo è esattamente lo scenario che i padri fondatori aborrivano.

 

JEFFREY EPSTEIN E ALAN DERSHOWITZ

In sostanza gli Usa diventerebbero una repubblica parlamentare, dove il capo dell' esecutivo può perdere il potere per un voto di sfiducia da parte del Congresso.

Ma questo non è il sistema previsto dalla nostra Costituzione.

Perciò la condanna la violerebbe, producendo un pericoloso precedente per tutti i futuri presidenti».

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…