zingaretti conte

LA POCHETTE CON LE UNGHIE HA UN FUTURO PROSSIMO GARANTITO: NON SOLO DAI SUOI ''MANOVRATORI'' DEL DEEP STATE, OVVERO ZAMPETTI E CHIEPPA, MA ANCHE DALL'EQUILIBRIO PRECARISSIMO CHE GARANTISCE AL GOVERNO. IL PD SA CHE SENZA CONTE LA MAGGIORANZA GRILLINA SI SGRETOLA, E ZINGARETTI CONTINUA AD ALLISCIARLO. TE CREDO: CON IL 19% DEI VOTI I DEM DECIDERANNO QUASI TUTTE LE NOMINE PIÙ IMPORTANTI - FICO, GRILLO, TAVERNA, DI MAIO: CHE SUCCEDE DA QUI AGLI STATI GENERALI

 

DAGONEWS

giuseppe conte nicola zingaretti 1

 

Per cercare cosa si cela dietro il vuoto politico di Giuseppe Conte non si deve andare lontano: il premier è ''garantito'' da due uomini forti del deep State de' noantri, ovvero il braccio destro di Mattarella, Ugo Zampetti, e il consigliere di Stato Roberto Chieppa, due boiardi che più boiardi non si può. E a chi si chiede se la pochette con le unghie abbia un futuro, dopo il risultato emiliano la risposta viene ancora più semplice: certo che ce l'ha.

 

ugo zampetti sergio mattarella

Ce l'ha perché è il perno su cui si tiene tutto il fragile accrocchio governativo nato sulle ceneri del Papeete. Le parole al miele che Zingaretti non smette di dedicargli sono un chiarissimo segnale. Conte ha il compito di coagulare i 5 Stelle di sinistra intorno a lui, di tenere insieme il Movimento allo sbando.

 

Per questo il Pd liscia il pelo al premier a ogni occasione. È il tutore legale di quell'adolescente con le fregole anche noto come M5S, che porta in dote quei 300 parlamentari che servono ai democratici per avere (quasi) tutto il potere che conta dal basso del loro 19%.

 

roberto chieppa

Poi si aggiungono anche elementi più umani: Zingaretti si fida di Conte perché non avrebbe un futuro in politica se questo governo dovesse cadere. Non si fida invece di Franceschini per i noti trascorsi e perché Su-Dario di vite ne ha come 5 gatti messi insieme.

 

L'asse Conte-Zingaretti si perfeziona con Roberto Fico – che avendo un ruolo istituzionale non può scendere in campo in prima persona, ma garantisce la stampella di sinistra – e si chiude con Beppe Grillo, ormai convinto che non sia più tempo di populismo dozzinale del tipo ''né con la destra né con la sinistra'' (come continua a ripetere Di Maio).

 

Nell'Europa schiacciata da Brexit e Trump, il comico ha buttato alle ortiche le amicizie con Farage tanto amate da Casaleggio senior ed è tornato quel democristiano anni '80, era De Mita, che lo portò al successo.

fico grillo di maio

 

Per Beppe niente più No Euro, niente più ''scassiamo tutto''. L'Italia tra Cina e USA, sopra alla Libia e sotto Germania e Francia è troppo fragile per fare cazzate. Con lui c'è la frangia di Fico, Taverna e Lombardi, che controlla circa il 35% dei gruppi parlamentari. Mentre Di Maio dovrebbe averne altrettanti dalla sua parte, ed è riuscito a posticipare gli Stati Generali del Movimento, per avere più tempo nell'organizzare le sue truppe.

 

Chi verrà dopo di lui? La Taverna sogna di fare la capa politica, ma Beppe è perplesso: certo, è un'arruffapopolo che piace a una parte della base, ma forse è solo una Dibba coi tacchi a spillo. Patuanelli vuole fare il ministro, tanto da aver rifiutato anche il posto di capodelegazione al governo, andato poi a Bonafede. Da qui alla convention grillina molte cose cambieranno…

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLIdi battista taverna lombardi i deputati m5s romani

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA