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CHE POLLI ‘STI GOLPISTI: ERDOGAN LI HA SCOPERTI PERCHÉ UTILIZZAVANO “BYLOCK”, UN’APP SENZA UN ELEVATO LIVELLO DI CRITTOGRAFIA CHE APPLE E GOOGLE AVEVANO RIMOSSO DAI LORO STORE - ACCORTISI DEL PAPOCCHIO, I GOLPISTI AVREBBERO SPOSTATO LE LORO CONVERSAZIONI SU WHATSAPP MA ORMAI LA FRITTATA ERA FATTA

Dal “Corriere della Sera”

 

ERDOGAN GULENERDOGAN GULEN

Un' applicazione amatoriale e sconosciuta ai più chiamata ByLock. Sarebbe questa - secondo le autorità turche - la chat utilizzata dai sostenitori di Gülen, accusati da Erdogan di aver progettato il golpe del 15 luglio. «Monitorandola siamo riusciti a ricostruire la rete di coloro che hanno preso parte al complotto», ha spiegato una fonte anonima dei servizi turchi a Reuters .

 

ByLock ByLock

Creata da David Keynes, cittadino statunitense residente in Oregon, dopo il suo lancio nel 2014, ByLock raggiunge un milioni di utenti. Niente a che vedere con i numeri di altre applicazioni come WhatsApp o Telegram. Subisce un attacco hacker da parte di una non specificata serie di «paesi mediorientali». Un anno dopo viene rimossa dagli store ufficiali di Apple e Google ma rimane disponibile in rete.

 

Secondo esperti di crittografia come Matthew Green della John Hopkins University, ByLock non garantisce un livello di criptaggio particolarmente elevato. Niente sistema end-to-end , ossia nessuna garanzia che l'accesso ai dati sia solo degli interlocutori di una conversazione. E sarebbe proprio questa falla ad aver permesso al Mit di intercettare le conversazioni.

 

Quaranta mila persone, tra cui 600 alti ufficiali, gli stessi nomi che poi finiranno nelle liste di proscrizione di Erdogan. Sempre secondo quanto raccontano le autorità turche, i gulenisti però si sarebbero accorti del pericolo e avrebbero spostato le loro conversazioni su WhatsApp. Qui, sull' applicazione di Zuckerberg avrebbero organizzato il golpe, comunicando gli spostamenti delle truppe in un' unica chat con migliaia di utenti.

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I servizi turchi spiegano di essersene resi conto solo la sera del 15 luglio, quando hanno arrestato una parte dei golpisti e hanno sequestrato i loro telefoni. La stessa notte in cui il presidente Recep Tayyip Erdogan ha scelto di parlare al mondo attraverso FaceTime, il sistema di videotelefonia di Apple. E la stessa notte in cui i social network da sempre censurati e tenuti sotto controllo dal Sultano sono diventati ancora una volta uno strumento nelle sue mani.

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