GIUBILEO E GIUBILATI - DOPO IL CASAMONICA-TRASH, OGGI IL PREFETTO DI ROMA CAMBIERÀ LE REGOLE PER FUNERALI, SORVOLI E MANIFESTAZIONI A ROMA - PER MARINO È IL SESTO VIAGGIO IN 2 ANNI NEGLI STATI UNITI, DOVE INCONTRERÀ PER LA MILIONESIMA VOLTA IL SINDACO DE BLASIO: IL PROBLEMA NON SONO LE FERIE, MA SCEGLIERE POSTI A 10MILA CHILOMETRI DI DISTANZA
1. CASAMONICA: OGGI COMITATO SICUREZZA ROMA, VERSO NUOVE REGOLE
(ANSA) - Il prefetto di Roma Franco Gabrielli terrà oggi pomeriggio una conferenza stampa in prefettura al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocato alle 15.30 sul caso dei funerali di Vittorio Casamonica. Alle 17.30 verranno illustrati i provvedimenti presi in conseguenza dei fatti accaduti quattro giorni fa nella capitale. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano due giorni fa ha auspicato che quanto successo "non si ripeta mai più". In arrivo nuove regole di coordinamento tra le forze dell'ordine e per la circolazione delle informazioni in casi di questo genere.
2. MAFIA E GIUBILEO, ROMA NEL CAOS E MARINO È SEMPRE IN VACANZA
Adalberto Signore per “il Giornale”
L' inadeguatezza di Ignazio Marino sta tutta in questa strana estate romana. Nell' incomprensibile comportamento del sindaco che - con Roma letteralmente in ambasce in vista del Giubileo che si aprirà l' 8 dicembre e il Consiglio dei ministri che giovedì prossimo discuterà la relazione di Angelino Alfano su Mafia Capitale - ha pensato bene di andare in vacanza oltreoceano per due settimane.
ignazio marino e bill de blasio
Il punto, ovviamente, non è il sacrosanto diritto del primo cittadino a farsi le sue ferie in famiglia, quanto l' opportunità di essere così lontano e per così tanto tempo in un momento in cui l' agenda della Capitale è fittissima. Basti dire che fra quattro giorni il ministro dell' Interno presenterà formalmente al governo il dossier su Roma, con tanto di dibattito sull' eventuale commissariamento del Campidoglio. E in quel momento Marino sarà a New York, a sei ore di fuso orario dall' Italia.
Poco importa che approfitterà dell' occasione per incontrare il sindaco Bill de Blasio. Intanto in due anni al Campidoglio è la sesta volta che va negli States, ben più del presidente del Consiglio. Insomma, di certo non era un incontro istituzionale particolarmente impellente, anche perché nella Grande Mela Marino era già stato sia nel 2013 che nel 2014. E poi perché la tappa newyorkese arriva dopo due settimane di vacanze con moglie e figlia tra immersione ai Caraibi e una puntata in Texas.
Una situazione quasi surreale. Tanto che sull' argomento si sta discutendo molto in questi giorni sia in Campidoglio che in casa Pd. E questo al di là della facile ironia sullo strano tempismo del sindaco, visto che ogni volta che si allontana da Roma ce n' è una. L' ultima a Capodanno, quando mentre era a sciare sempre negli Stati Uniti i vigili decisero di darsi all' assenteismo selvaggio.
Battute a parte, infatti, il problema è che Marino è più all' estero che a in Italia, tanto che il renziano Michele Anzaldi fa notare che «ha già collezionato 15 viaggi in due anni». E spesso e volentieri si trova così lontano da Roma - sia in termini di distanza che di fuso orario - da non poter ricoprire adeguatamente il suo ruolo.
GIOVANI CASAMONICA INTERVISTATI DA SKYTG24 DAVANTI ALLA CHIESA DON BOSCO
La vicenda del funerale di Vittorio Casamonica è solo l' ultimo caso. Fosse stato più a portata di mano, infatti, avrebbe potuto provare a gestire in maniera diversa la situazione: dal punto di vista istituzionale, sotto il profilo dei rapporti con il Vaticano e anche sul fronte comunicazione, visto che sono tre giorni che i media di tutto il mondo descrivono Roma neanche fosse Corleone.
funerali vittorio casamonica 7
Molta dell' irritazione di un Matteo Renzi che alla fine aveva deciso di «salvare» Marino nonostante lo scandalo Mafia Capitale è dovuta proprio a questo. Al fatto che il sindaco abbia deciso di concedersi due settimane dall' altra parte del mondo mentre il governo è alle prese non solo con la relazione su Mafia Capitale ma anche con la grande agitazione che si respira in Vaticano, dove il timore è che il Campidoglio sia in grandissimo ritardo in vista dell' apertura della Porta Santa il prossimo 8 dicembre.
Peraltro, il decreto che sbloccherà circa 200 milioni di euro per il Giubileo dovrebbe essere approvato proprio nel Consiglio dei ministri di giovedì. L' ennesima ragione per cui Marino avrebbe fatto bene ad essere al suo posto. In Campidoglio, non a New York.
3. STRETTA DOPO IL FUNERALE CASAMONICA A ROMA LE NORME DELLE CITTÀ DI MAFIA
Ilaria Sacchettoni per “Corriere della Sera”
funerali vittorio casamonica 1
Caso funerali: il Comitato per l' ordine e la sicurezza punta ad archiviare le esequie del capo clan (petali e note inclusi) alla voce «da non ripetersi». Insomma non sarà una sessione disciplinare ma propositiva quella fissata per le 15.30 di oggi negli uffici della prefettura.
Questo non esclude automaticamente sanzioni nei confronti di chi ha commesso errori all' interno dei vari reparti.
Lo strumento che dovrebbe evitare repliche del brutto film di giovedì scorso al quartiere Don Bosco viene chiamato «Comitato interforze». Più che un ufficio materialmente allestito si tratterà di una funzione individuata a monte. «Una riorganizzazione che prevede anche piani per il controllo del territorio» spiega una fonte interna al tavolo della prefettura.
Una responsabilità in più in capo a un funzionario, reclutato presso gli uffici delle forze dell' ordine. Il funzionario in questione dovrà ricevere ogni informazione dell' autorità giudiziaria e delle forze di polizia.
Permessi speciali per un detenuto, arresti eseguiti, misure notificate, nulla osta della polizia giudiziaria. Se il via libera della Corte d' appello recapitato singolarmente ai tre familiari dei Casamonica non ha innescato allarmi (e neppure un semplice ragionamento) avere il quadro d' insieme sarà invece utile. Una formalizzazione di questo incarico farebbe anche scattare sanzioni disciplinari se la comunicazione venisse saltata a piè pari.
funerale vittorio casamonica 1
«Non cerchiamo un capro espiatorio, sarebbe ingiusto ma occorre voltare pagina» spiega la stessa fonte. Il capro, in teoria, sarà l' inerzia amministrativa, così come si è vista nei giorni scorsi. «Un coordinamento già c' è, ma l' intenzione del prefetto è quella di formalizzarlo come nei comuni ad alta densità mafiosa, ad esempio a Reggio Calabria».
La nuova funzione potrebbe ricevere direttamente da Tribunale e Corte d' appello eventuali autorizzazioni. A quanto emerge l' autorizzazione ad Antonio Casamonica rilasciata senza che ne fosse informato direttamente il presidente della Corte d' appello ha fatto infuriare il Tribunale.
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Ma la motivazione politica di questo Comitato è un' altra. Ossia superare quanto è successo senza ulteriori traumi istituzionali di cui la città abbonda ultimamente. In una capitale che ha visto finire in carcere assessori e presidenti dell' assemblea capitolina in carica, un ex sindaco accusato di associazione mafiosa, bilanci rivoltati come calzini, sarebbe stato poco praticabile.
Non mancano e forse non mancheranno polemiche. Ieri una troupe della trasmissione «Agorà» di Raitre è stata aggredita durante riprese al Quadraro. «Un uomo mi ha minacciato di morte ripetendomi "ti ammazzo se non mi dai la telecamera", siamo stati circondati da una decina di persone» ha raccontato Alfonso Iuliano.
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E la destra è tornata all' attacco: «A Roma vige una legge diversa da quella italiana?» è la domanda retorica rivolta da Daniela Santanchè al ministro Angelino Alfano. Mentre l' assessore capitolino alla Trasparenza, Alfonso Sabella, annuncia: «Riporteremo la legalità».
Quello di oggi è l' anticipo di una settimana impegnativa.
Giovedì Alfano riferirà al governo sui provvedimenti da prendere in base alla relazione di Franco Gabrielli sulle infiltrazioni mafiose. Il caso «Mafia Capitale» insomma. Roma si salverà ma probabilmente sarà commissariato il litorale di Ostia.
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Sempre secondo le indiscrezioni Alfano proporrà di mettere l' amministrazione di Ignazio Marino sotto tutela del prefetto con controlli serrati sulle gare d' appalto e la revoca di tutte quelle assegnazioni fatte senza un regolare bando. Una cautela dettata anche dal calendario: l' 8 dicembre si aprirà il Giubileo.