meloni baldassarre violante

PREMIERATO COMPLICATO! DOCCIA FREDDA PER MELONI: ANCHE I GIURISTI CONVOCATI DAL CENTRODESTRA BOCCIANO LA RIFORMA COSTITUZIONALE VOLUTA DALLA DUCETTA - BALDASSARRE: “SE FOSSI SENATORE NON LO VOTEREI. L'ELEZIONE DEL PARLAMENTO E DELLA SUA MAGGIORANZA TRAINATA DA QUELLA DEL PREMIER VIOLA 'IL PRINCIPIO SUPREMO' DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI” – VIOLANTE: “LE ATTUALI TENSIONI TRA GOVERNO E PARLAMENTO DOMANI VERREBBERO SCARICATE TRA IL PREMIER E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” – IL REFERENDUM VIENE SCONSIGLIATO PERCHE’…

Giovanna Vitale per la Repubblica - Estratti

 

GIORGIA MELONI

C’è una ragione se, al termine dell’ultimo giro di audizioni in commissione Affari costituzionali del Senato, la ministra Maria Elisabetta Casellati ha sentito l’esigenza di ribadire – come mai prima – che l’elezione diretta del premier è “irrinunciabile” (...)

 

Tanto più che, alla luce dello scontro con le opposizioni (tutte contrarie tranne Italia viva), finirebbe per diventare una riforma di parte imponendo quindi il ricorso al referendum, che in passato è sempre fallito. Un passaggio vivamente sconsigliato dalla totalità degli esperti auditi a palazzo Madama.

 

 

Le osservazioni sono tutte sul tavolo. Stamattina al Senato è stata convocata una riunione di maggioranza per fare il punto sulle riforme istituzionali. All’ordine del giorno dell’incontro un primo confronto sugli emendamenti, che possono essere depositati fino al 29 gennaio. A prendere parte all'incontro, cui partecipa il governo con Casellati e con Luca Ciriani, il presidente della Commissione affari costituzionali, Alberto Balboni, i capigruppo a palazzo Madama di FdI, Lucio Malan, della Lega, Massimiliano Romeo, e di FI, Maurizio Gasparri.

ANTONIO BALDASSARRE

 

 

Gli ultimi sei giuristi ascoltati martedì - vale a dire Sabino Cassese, l'ex presidente della Corte costituzionale Antonio Baldassarre e Paolo Becchi per il centrodestra; Luciano Violante, Mauro Volpi e Jens Woelk per il centrosinistra - hanno tutti convenuto sulla necessità di migliorare la stabilità del governo e di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio, ma con altrettanta chiarezza hanno dichiarato che l'elezione diretta non è la strada giusta.

antonio baldassarre

 

Secondo Baldassarre, Violante e Volpi il fatto che "l'elezione del Parlamento e della sua maggioranza sia trainata da quella del premier" viola "il principio supremo" (Volpi) della separazione dei poteri. Evidenziando pressoché all’unanimità come tale soluzione creerebbe conflitti tra il presidente del Consiglio, che ha una legittimazione popolare, e il presidente della Repubblica, che ne ha una indiretta: viene "eroso il ruolo" del Capo dello Stato, ha detto Cassese.

 

Suggerendo anche una via d’uscita, rilanciata pure da Baldassarre e da Violante: riprendere il sistema della legge elettorale del 2005 in cui la coalizione sigla “un patto davanti agli elettori”, offrendogli “una indicazione comune del programma e del capo del governo, che vengono scelti con un atto unico”. Così facendo si “costringono i votanti a indicare la propria scelta pubblicamente e si vincola la coalizione al rispetto dell’accordo”. E alla fine “non si indebolisce neppure il ruolo del Quirinale”, il quale dovrebbe semplicemente "accertare il risultato elettorale", ma spetterebbe a lui il potere di nomina del presidente del Consiglio. Come d'altra parte avvenuto anche con il Mattarellum tra il 1994 e il 2006. Più tranchant Baldassarre, che pure è favorevole al sistema presidenziale: "Se fossi senatore non voterei questo testo".

 

 

GIORGIA MELONI

"Questo testo, per come formulato, potrebbe non raggiungere i risultati ricercati". È assai negativo il giudizio dell’ex presidente della Camera Luciano Violante." La prima obiezione - ha spiegato - è che dal testo esce un sistema bicefalo. Le attuali tensioni tra governo e Parlamento domani verrebbero scaricate tra il premier e il presidente della Repubblica", perché il secondo ha una "legittimazione" inferiore. E siccome nelle “società molto polarizzate” tipiche di molte democrazie occidentali servirebbe un arbitro in grado di dirimere eventuali conflitti, nel ddl Meloni-Casellati "non si capisce” chi sia: “Il presidente del Consiglio è uomo di parte, il presidente della Repubblica non ha la legittimazione, ma il problema dell'arbitro è oggi rilevante”, insiste Violante. Non è l’unica obiezione.

 

Il costituzionalista Mauro Volpi va giù durissimo: "Prevedere che il voto alla maggioranza parlamentare con il 55% dei seggi sia trascinato dal voto dato alla persona del premier credo sia abnorme e viola il principio supremo della separazione dei poteri, con il Parlamento ancora più debole di oggi", spiega. 

GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE

 

(...)

Tutti, infine, hanno lanciato un appello alle forze politiche affinché trovino un accordo. "Se non si vogliono ripetere le esperienze del 2006 e del 2016 - che potrebbero ricorrere con un referendum - la soluzione ottimale sarebbe una riforma con la maggioranza dei due terzi come risultato di un lavoro comune del Parlamento", ha esortato Cassese rispondendo alle domande dei senatori.

 

E "credo sia molto utile cercare un punto di incontro intorno alle due preoccupazioni di fondo: erosione della sovranità del popolo ed erosione dei poteri del presidente della Repubblica". Possibile da raggiungere proprio con la proposta di cambiare la legge elettorale, che per il giurista però richiederebbe anche una modifica costituzionale, ovvero “consentire con un atto unico di scegliere maggioranza e premier".

LUCIANO VIOLANTE GIORGIA MELONI

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO