LO PRENDONO TUTTI IN CURIA - COSA C'È NEL LIBRO DI MARTEL SU GAY E VATICANO: IL CARDINALE LEO BURKE DEFINITO ''LA STREGA CATTIVA DEL MIDWEST'', CHE VIVE IN UNA CASA LUSSUOSA CON IL BAGNO RITAGLIATO DA UNA SPA DA MILLE UNA NOTTE, E I NOMIGNOLI DEGLI ALTRI PRELATI (JESSICA, LA VIPERA, LA BEDDAZZA), UN MONDO DOVE L'80% È OMO MA NON VA DETTO - I LEGAMI TRA SODANO E PINOCHET

Gianluigi Nuzzi per ''La Verità''

 

 

FREDERIC MARTEL - SODOMA

L' omosessualità come chiave per decriptare fatti, segreti e misfatti della Chiesa contemporanea. Dopo quattro anni di ricerche emerge Sodoma, certosino saggio d' inchiesta, scritto da Frédéric Martel, giornalista e sociologo, che rompe l' ultimo tabù del mondo Oltretevere: l' omosessualità. Emerge una situazione ipotizzata da molti, ma mai certificata: l' 80% dei sacerdoti che lavorano in curia sarebbe omosessuale.

 

 La Chiesa nella sua regia è contraddistinta dai gay perché lì trovano rifugio, protezione o altro. Una particolarità che si riflette, segna e condiziona le scelte del Vaticano: nelle sue linee evangeliche, dottrinali, nelle mosse economiche, negli affari. L' omosessualità si svela così centro della ragnatela di potere che si estende tra i sacri palazzi, cerniera nelle scelte più cruciali. Questa la tesi. Ma è credibile? Martel ha costituito uno staff con oltre 70 collaboratori nei tanti Paesi in cui l' indagine si spinge, dal Cile all' Italia, dal Messico alla Francia, da Cuba alla Spagna, andando di persona a intervistare 41 cardinali, 52 vescovi, 45 nunzi apostolici, persino qualche decina di guardie svizzere per un totale di oltre 1.500 persone.

 

preti gay seminario 1

Un lavoro sterminato. Martel è gay dichiarato, conosce la comunità omosessuale e negli ultimi anni ha trascorso sempre una settimana al mese a Roma per intrecciare rapporti con le sue fonti. Il frutto sarà in libreria giovedì 21 febbraio, in 20 Paesi e tradotto in otto lingue: un libro di quasi 600 pagine (edito da Feltrinelli) che abbraccia cinque pontificati: da Paolo VI fino a Benedetto XVI e Francesco. E che esce in un giorno particolare, visto che in Vaticano proprio giovedì inizia il summit dei vescovi che arrivano da ogni angolo del mondo, chiamati a discutere da Bergoglio su come superare la piaga della pedofila.

Torniamo al libro. Che possiamo dividere tra ieri e oggi.

 

Sulla Chiesa dello scorso secolo Martel intervista e propone i ricordi deflagranti degli amanti di diversi cardinali ormai defunti, indicandoli apertamente come omosessuali. I nomi di vescovi e porporati sono di quelli di rilievo. Il più conosciuto al grande pubblico è di certo quello dell' arcivescovo Paul Casimir Marcinkus, classe 1929, americano di Cicero (Chicago), presidente dello Ior negli anni di Licio Gelli, Michele Sindona e Roberto Calvi.

 

I PRETI GAY E LE CHAT CON L ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA

Martel sostiene di averne incontrato gli amanti: descrive i festini gay ai quali partecipava, o i fugaci incontri con amanti in divisa, guardie svizzere, su una Peugeot 504 grigio metallizzato. Anche alcuni cardinali dell' epoca sarebbero omosessuali: da Pio Laghi (secondo note della Cia declassificate e dello stesso autore) a Sebastiano Baggio e, ancora, diversi sacerdoti e monsignori molto vicini a Giovanni Paolo II.

 

E qui si incontra un altro personaggio di rilievo, l' ex segretario di Stato Angelo Sodano, tra le figure centrali del saggio al quale sono dedicate una cinquantina di pagine. Sodano non è indicato come omosessuale, ma si ricostruisce nel dettaglio un intensissimo rapporto con il dittatore Augusto Pinochet, tanto che quest' ultimo riesce a far infiltrare alcuni agenti segreti cileni nel suo staff, agenti - svela sempre Martel - che erano omosessuali e che trovarono un' importante accoglienza da parte di Sodano.

 

amores santos 3

Sulla Chiesa più recente le tesi si fanno ancora più abrasive: per comprendere la storia di oggi bisogna partire dalla dimensione omosessuale. Questa permette di decriptare gran parte delle vicende: dal rifiuto del preservativo all' obbligo del celibato sacerdotale; le vicende Vatileaks I e II; fino alle dimissioni di Benedetto XVI e alla guerra attuale a papa Francesco.

 

Martel fotografa la curia di oggi, dove non esisterebbe una «lobby gay», per il semplice fatto che la maggior parte appartiene a quella che in gergo viene indicata come «la parrocchia». Essere gay è normale, ammesso. Ma tutto ciò deve avvenire lontano dai riflettori. Insomma, discrezione e segretezza. Eppure quando si entra in certe case si rimane basiti.

 

Raymond Leo Burke

E uno dei capitoli più taglienti di questo saggio è certamente quello che Martel riserva al grande nemico di Francesco, il cardinale Leo Burke che vive in una casa lussuosa con il bagno che pare ritagliato da una spa da mille una notte. Descrive pizzi, bottiglie e bottiglie di champagne, vestiti incredibili e quel soprannome che echeggia su tutto: «The wicked witch of the Midwest», la strega cattiva del Midwest.

 

Possibile che Burke sia omosessuale? L' autore non lo dice, il diretto interessato ha sempre smentito, ma di certo il linguaggio al femminile ogni tanto preferito dal porporato, il nomignolo che ricorda altri della piccola comunità vaticana (Jessica, la Vipera, la Beddazza e ancora ancora), la descrizione di una casa che pare quasi un' alcova, impone una riflessione più ampia.

 

FREDERIC MARTEL

Il libro di Martel spalanca una finestra che si è tenuta a lungo murata. Dopo questo saggio, le ipocrisie issate come stendardi dovranno cadere. Ci aveva già provato monsignor Carlo Maria Viganò a denunciare i «codici» omosessuali in curia.

Già ai tempi di Ratzinger nel 2011, nero su bianco, vedendosi respinto. E ancora con Francesco la scorsa estate, con il memoriale pubblicato dalla Verità. Invece, la fabbrica dei ricatti ha finora vinto, il rapporto con la sessualità, che segna tutta la Chiesa rimane un tabù che alimenta il buio. Chissà se questo libro - evidentemente non ostacolato da Francesco - andrà ad accelerare quel cambiamento troppe volte annunciato, ma mai vissuto.

 

amores santos 1

Dentro e fuori i sacri palazzi.

Chissà se la vergogna sarà ancora la benzina dei ricatti, degli scheletri negli armadi o se la sessualità verrà affrontata non come tabù, ma come dimensione quotidiana. A iniziare da quella omosessualità che ancora oggi trova rifugio nella Chiesa, come riparo di gay e di omofili che non praticano, ma accondiscendono.

MONSIGNOR CHARAMSA SU CHI monsignor krzysztof charamsa 9monsignor krzysztof charamsa 12profilo su growlr di roman il prete porcino

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…