MADURO DI COMPRENDONIO - L’EREDE DI CHAVEZ, DOPO AVER FATTO GUERRA ALLE TELENOVELAS NON PRODOTTE DALLO STATO, SE LA PRENDE CON IL REGGAETON: “INCITA ALLA VIOLENZA” - CENSURA PREVENTIVA SU TESTI E CONTENUTI
Paolo Manzo per "la Stampa"
Dopo la guerra alle telenovelas non prodotte dallo Stato e definite «generatrici di violenza» dallo stesso presidente Nicolás Maduro, in Venezuela è scoccata la crociata contro il reggaeton, genere musicale molto diffuso tra i giovani latinoamericani che ai ritmi del raggae unisce il lessico, spesso di denuncia sociale, tipico del rap.
Da venerdì sera il «reguetón», come è chiamato a Caracas, è stato preso di mira dal governo di Maduro. Il Supremo Tribunale di Giustizia, controllato dal governo, ha ordinato alla Conatel, l'ente statale delle telecomunicazioni bolivariane, di esaminarne i testi, limitarne l'ascolto negli orari «non protetti» in caso «contengano elementi di sesso o di violenza» e di imporre sanzioni qualora si verifichino violazioni alla legge sui media. L'obiettivo ufficiale?
« Tutelare il sano sviluppo di bambini e adolescenti». Insomma, una censura preventiva che presto potrebbe impedire l'ascolto dei tanti brani raggaeton contrari a Maduro, anche se basterà andare su Youtube per ascoltarli. In realtà il Supremo ha approfittato di una denuncia fatta nel 2009 da un comune cittadino che, citando persino la Genesi, si era scagliato contro la pornografia a suo dire contenuta in questo genere musicale. Che, invece, proprio adesso è al suo massimo auge tra gli studenti che protestano contro il governo madurista - solo 3 giorni fa sono stati arrestati oltre 200 ragazzi.
Così ieri il Supremo Tribunale ha ripescato quella vecchia denuncia, lanciando una vera e propria offensiva contro l'ultimo spauracchio del presidente. Dopo telenovelas, Uomo Ragno e Simpson, il raggaeton per l'appunto.
Tra gli hit più ascoltati che potrebbero non essere più trasmessi alla radio, almeno nelle ore diurne «protette», oltre alle melodie troppo «pornografiche» come «Chupi Chupi» anche canzoni come «Pajaro de Maduro», un riferimento alla visione di un passero reincarnazione di Chávez che, a detta dell'attuale presidente, gli parlerebbe. Tutte a rischio censura. Un provvedimento analogo a quello preso due anni fa dal regime cubano che, sul quotidiano «Granma», aveva dichiarato guerra al reggaeton, amato dai giovani ma evidentemente troppo scomodo per essere tollerato dalle rivoluzioni.
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