COM’È CADUTA IN BASSO LA LEGA! - PRIMA CIANCIAVA DI SECESSIONE, ORA S’È RIDOTTA ALLE BATTAGLIE CONTRO LA KYENGE

Andrea Montanari per "la Repubblica"

L'ultima provocazione della Lega contro il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge è arrivata ieri. Un referendum per l'abolizione del suo ministero. «È inutile e costoso, una fabbrica dell'ipocrisia - sostiene sul suo profilo facebook il segretario della Lega lombarda Matteo Salvini, che aggiunge: «Secondo voi la Lega trova 500mila cittadini pronti a firmare un referendum che abolisca questo ministero?».

La replica del ministro Kyenge non si è fatta attendere. «Sarebbe più utile usare i soldi che si spenderebbero per un referendum per mettere in campo politiche e interventi per una integrazione che riguardi non solo i migranti, ma tutti i cittadini » - ha risposto per nulla intimorita. Cecile Kyenge propone di rovesciare il ragionamento di Salvini.

«Perché non usare quei soldi per fare una campagna forte contro il razzismo? L'idea dell'integrazione è quella che deve guidare tutte le politiche. Inclusione sociale e integrazione devono essere un faro, un collante tra tutte le politiche e dovrebbe essere così anche a livello europeo, per cambiare l'approccio all'immigrazione».

Il referendum proposto da Salvini, per la verità, sembra non trovare sponde nemmeno in casa leghista. Il leader della Lega Roberto Maroni, infatti, a Roma per sottoscrivere altri quesiti referendari sostenuti dai Radicali, non ne parla nemmeno. Tanto che più tardi lo stesso Salvini sembra correggere un po' il tiro e precisa: «Mi fa piacere che grazie alle proposte della Lega, almeno ogni tanto Cecile Kyenge si ricordi di essere ministro di un governo italiano e faccia proposte a favore anche degli italiani. La vera integrazione la fanno in nostri sindaci».

Il centrosinistra, però, insorge. Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli chiede «di mettere uno stop alle stupidaggini leghiste». Nel Pd, il renziano Alessandro Alfieri ricorda che semmai «gli italiani stanno ancora aspettando che la Lega spieghi lo sperpero di denaro pubblico per le famose dei sei ministeri alla villa Reale di Monza».

Nel frattempo, il Carroccio dice no anche ai cibi musulmani alla buvette della Camera. La proposta è del deputato del Pd Khalid Chaouki. Ma il vice capogruppo del Carroccio alla Camera Gianluca Pini pone come condizione «che nei parlamenti arabi si possano trovare le piadine con il prosciutto».

Come misura «di rispetto reciproco, soprattutto quando si è ospiti di un paese». Non prima, però di aggiungere che «spesso nei paesi islamici non esistono parlamenti». Perché «la democrazia è un concetto che mal si concilia con la fede islamica». Parole che suscitano l'immediata reazione del parlamentare del Pd Chaouki che ribatte a muso duro: «Non mi sento ospite di Pini, ma cittadino italiano. Integralista sarà lui che professa la secessione e insulta il tricolore».

Il sindaco di Montagnana Loredana Borghesan della Lega, invece, ha scritto al ministro Kyenge per invitarla nella città murata, magari in occasione dello storico palio. Un modo per tentare di chiudere l'incidente accaduto la scorsa settimana, quando un suo assessore, Andrea Draghi, ha pubblicato sul suo profilo Facebook la foto del ministro con la scritta "Dino, dammi un crodino" in riferimento al gorilla della pubblicità.

 

kyenge KYENGE esizer DAVIDE AMADEO CON SALVINI DA FACEBOOK DAVIDE AMADEO CON ROBERTO MARONI DA FACEBOOK STRETTA DI MANO TRA CALDEROLI E KYENGE

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…