andrea orlando annalisa chirico

PRIMA LE PRIMARIE, POI LA GIUSTIZIA - CHIRICO: ‘UN RAGAZZO SI SUICIDA A REGINA COELI, MA IL MINISTRO ORLANDO PENSA ALLA SEGRETERIA DEL PD - I SINDACATI DI POLIZIA PENITENZIARIA, SOTTO ORGANICO PER ALMENO 7MILA UNITÀ, DENUNCIANO UNA SITUAZIONE ESPLOSIVA, OGNI GIORNO SI REGISTRANO IN MEDIA 23 ATTI DI AUTOLESIONISMO E 3 TENTATIVI DI SUICIDIO SVENTATI IN EXTREMIS’

Annalisa Chirico per ‘il Giornale

 

ANDREA ORLANDOANDREA ORLANDO

La giustizia se la passa benissimo, indubitabili progressi, quadro in netto miglioramento. Le primarie Pd hanno ragioni che il cuore non conosce, ma il ministro Orlando, impegnato nella corsa congressuale, dovrebbe farsi sentire perché qui i fatti urlano, il silenzio rimbomba. Sabato, intorno alle undici di sera, un 22enne che non doveva essere dietro le sbarre si è impiccato con le lenzuola nel carcere di Regina Coeli.

 

andrea orlando marco pannellaandrea orlando marco pannella

Un «suicidio di Stato», avrebbe detto Pannella. Era fuggito dalla residenza per l' esecuzione delle misure di sicurezza, la struttura semisanitaria e semicarceraria per chi ha problemi psichiatrici. I carabinieri l' hanno ritrovato dopo l' evasione, il ragazzo ha cercato di fuggire, gli sono stati contestati la resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Ma, anziché riportarlo lì dove era tenuto sotto sorveglianza medica e psicologica, il giovane è stato tradotto in carcere, per l' esattezza in un istituto che dovrebbe ospitare al massimo 622 detenuti e attualmente ne tiene ristretti 911.

 

A Regina Coeli il ragazzo non ha resistito: si è tolto la vita.

andrea orlandoandrea orlando

In Gran Bretagna, a gennaio, è accaduta una vicenda simile: Dean Saunders, 25enne con disturbi psichici, è stato arrestato e abbandonato a se stesso in una cella, dopo un mese si è ucciso.

 

Eppure genitori e Garante dei detenuti avevano evidenziato l'«elevato rischio di suicidio». Il ministro della Giustizia inglese Liz Truss ha incontrato i familiari e ha chiesto pubblicamente scusa. In un Paese civile certe vicende non dovrebbero accadere, da noi invece si moltiplicano gli episodi che testimoniano la bancarotta giudiziaria. E nessuno chiede scusa. A Regina Coeli quella morte era evitabile, non conosciamo il nome della vittima, ma pretendiamo di conoscere l' identità delle persone responsabili del tragico epilogo.

 

REGINA COELIREGINA COELI

Vogliamo sapere chi ha deciso di spedire il ragazzo in prigione e non nella Rems, vogliamo che il governo chieda scusa. E non solo per questo. Un cittadino pugliese ha scontato oltre vent' anni di carcere da innocente per una parola in dialetto tarantino fraintesa dagli inquirenti: chi sono i responsabili?

 

A Torino la vittima di uno stupro, a distanza di due decenni dal fatto, è rimasta senza giustizia, prosciolto per intervenuta prescrizione l' uomo già condannato in primo grado a dodici anni di carcere. Ci sono voluti nove anni prima che il processo d' appello avesse inizio, invano. Negli ultimi dieci anni errori giudiziari e ingiuste detenzioni sono costati ai contribuenti quasi 700 milioni di euro in termini di risarcimenti. Le scuse le meritano pure i reclusi costretti a sopravvivere in condizioni che - ci dispiace, signor ministro - non hanno superato la fase dell' emergenza.

 

foto fuga Regina Coelifoto fuga Regina Coeli

Dall' esterno ci raccontano che va tutto bene, madama la marchesa, ma i sindacati di polizia penitenziaria, sotto organico per almeno 7mila unità, denunciano una situazione esplosiva, ogni giorno si registrano in media 23 atti di autolesionismo e 3 tentativi di suicidio sventati in extremis, a Perugia un detenuto straniero ha battuto un record per numero di oggetti ingeriti (18 pile, tre tagliaunghie, due accendini, tre lame e un bottone), negli ultimi quattro giorni tre detenuti si sono autoannientati (a Roma, Bologna e Napoli), dal 2015 la popolazione carceraria è tornata a crescere con un incremento di oltre il 6 per cento. La giustizia sta benissimo, d' accordo, ma voi come vi sentite?

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…