PRIMARIE IN CULATELLO - BERSANI SCOPRE L’ACQUA CALDA DOPO IL DISASTRO DELLE PRIMARIE DI GENOVA: “QUALCHE RIFINITURA DEL MECCANISMO CI VORRÀ, UNA PRESELEZIONE DI UN CANDIDATO DEL PD SAREBBE PIÙ UTILE” (VEDI PALERMO DOVE IL PD STAVOLTA NE PRESENTA TRE!) - IL PD ALL’ESAME SU LIBERALIZZAZIONI E ART.18, MENTRE MONTA IL CONFLITTO INTERNO TRA I MODERATI ‘FILOMONTIANI’ E L’AREA SOCIALDEMOCRATICA - PER LA “VELINA ROSSA” URGE CONGRESSO STRAORDINARIO…

Wanda Marra per il "Fatto quotidiano"

Il problema non è Genova. Aspettiamo il voto in Parlamento sulle liberalizzazioni e la riforma del lavoro, e poi vediamo. Se la Cgil non firma l'accordo a quel punto può succedere qualsiasi cosa". Stefano Ceccanti, "montiano" del Pd, il giorno dopo la dèbacle genovese l'atmosfera nel partito la restituisce bene. Dopo le polemiche e i distinguo delle prime ore, il clima è gelido, anzi raggelato.

Nello "scannatoio" quotidiano che caratterizza il partito (copyright Dario Ginefra, deputato Pd) tutto continua a succedere sotto traccia. Molto concreti però i timori: da quello di perdere le elezioni a Genova, alle incognite legate alle primarie a Palermo (dove c'è un segretario regionale, alle consultazioni per il segretario del Lazio, con il partito diviso in sei pezzi.

A Roma si fa una segreteria nazionale dove, mentre si discute di questioni varie ed eventuali, si prova a consolidare la tesi che la causa della sconfitta di Genova stia nelle regole delle primarie. Bersani, però, che non può permettersi di andare allo scontro, visto che il partito su questo (e molto altro) non lo segue tiene ancora più basso il tono rispetto al giorno prima: "Qualche rifinitura del meccanismo ci vorrà, senza escludere che ci saranno casi in cui ci saranno più candidati del Pd, ma ci sono casi nei quali una preselezione di un candidato del Pd sarebbe più utile".

Ma ancora una volta è tutto rimandato: prima bisogna approvare le liberalizzazioni e portare a casa la riforma del lavoro, poi ci sono le amministrative, poi forse si farà quella Conferenza sul partito di cui la segreteria parla da mesi. I veleni avanzano indisturbati, in una situazione in cui nessuno sferra l'attacco finale, ma la deflagrazione sembra dietro l'angolo.

Veltroni tace, ma non acconsente, la Velina rossa chiede il congresso straordinario, Fioroni dichiara ai quattro venti che non si può sostenere a livello locale chi non appoggia Monti (problema molto sentito da tutta l'area moderata del Pd), su posizioni opposte, Fassina, Orlando e Orfini stilano un documento per dire che bisogna essere più socialdemocratici. E Qdr, la rivista dei giovani veltroniani, chiede le dimissioni del responsabile Enti locali del partito.

A Genova, intanto, continuano a volare gli stracci. Marco Doria accusa il Pd di non aver ascoltato gli elettori, Don Andrea Gallo parla di "fango morale", e Marta Vincenzi imperterrita nel suo sfogo e si spinge fino a paragonarsi a Obama: "Pensi un po' se a Obama adesso gli avessero fatto fare le primarie contro la Clinton? Come ne sarebbe uscito?". Ma quanto rischia il centrosinistra di perdere Genova. ll rischio di arrivare al ballottaggio c'è", spiega l'Assessore Mario Margini.

L'Udc non ha intenzione di appoggiare Doria, l'Idv pensa anche a una lista civica con un candidato alternativo, i Democratici genovesi sciolgono in un'assemblea stasera il nodo, anche se ufficialmente non potranno che sostenere il candidato uscito vincente dalle primarie. Il governatore ligure Burlando dopo averlo accuratamente evitato a giochi non fatti, si è schierato (Doria è una "scelta vincente").

 

PIER LUIGI BERSANI MARTA VINCENZIFioroni e Veltroni testano liPad MONTISERENI FASSINA BINDI

Ultimi Dagoreport

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...)