casalino ferragosto

IL CODICE ROCCO – LA PROCURA DI ROMA APRE UN FASCICOLO SUL PRIMO MESSAGGIO VOCALE DI CASALINO, QUELLO IN CUI PARLAVA DI “MEGA VENDETTA” SE IL MEF NON AVESSE APPROVATO IL REDDITO DI CITTADINANZA – PER ORA IL PORTAVOCE DI CONTE NON È INDAGATO. ROCCO ORA HA PIÙ PROBLEMI PER L’ALTRO VOCALE (SUL PONTE DI FERRAGOSTO ROVINATO DAL CROLLO DEL PONTE)

1 – "VENDETTA SUL MEF": INDAGINE SU CASALINO

Estratto dell’articolo di Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano”

 

ROCCO CASALINO PARLA DEL SUO PENE

Nel giorno in cui Rocco Casalino finisce di nuovo nella bufera per un altro audio pubblicato sui giornali, la Procura di Roma si muove sul primo episodio. È quello del messaggio vocale in cui il portavoce del premier Giuseppe Conte diceva che se il ministero dell' Economia non avesse approvato il reddito di cittadinanza ci sarebbe stata una "mega vendetta" del M5s contro "una serie di persone che stanno lì da decenni e che () proteggono il solito sistema".

 

Alla fine non ce n' è stato bisogno di nessuna guerra: il reddito di cittadinanza è nella nota di aggiornamento al Def approvata il 27 settembre scorso. Ma intanto sulle parole pronunciate da Casalino la Procura di Roma ha aperto un frascicolo, per ora senza ipotesi di reati né indagati e affidato al pm Francesco Dall' Olio, dopo un esposto della Federazione dei Verdi, presieduta da Angelo Bonelli.

STAFFELLI TAPIRO A ROCCO CASALINO

 

Nella denuncia si chiede di verificare se, dietro quell' audio, si possa ravvisare il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Ossia, in questo caso, ai dirigenti del Mef.

 

È il reato, previsto dall' articolo 336 del codice penale, commesso da "chiunque usa violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o a omettere un atto dell' ufficio o del servizio" ed "è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni".

 

Siamo già troppo avanti: ad oggi, infatti, nel fascicolo non c' è alcun reato iscritto e Casalino, autore di quell' audio, non è indagato.

 

(…)

 

2 – BUFERA SU CASALINO: SI DIMETTA LUI CHIEDE SCUSA MA RESTA

Francesca Angeli per “il Giornale”

 

ROCCO CASALINO IVA GARIBALDI LAPRESSE

Rocco Casalino si scusa ma non si dimette. La diffusione dell' audio in cui il portavoce del premier Giuseppe Conte si mostra insofferente verso le richieste dei giornalisti, lamentandosi di essere stato costretto a lavorare anche a Ferragosto a causa del crollo del Ponte Morandi, scatena un' ondata di indignazione in tutta Italia.

 

Con l' esclusione degli esponenti del governo e della maggioranza. «Mai voluto offendere. Sento di dover chiedere scusa per l' effetto prodotto da un mio audio privato finito sui giornali scrive in una nota ufficiale il portavoce - Nelle mie parole non c' è mai stata la volontà di offendere le vittime di Genova. Offende, invece, l' uso strumentale che alcuni giornali stanno facendo di questa tragedia».

 

ROCCO CASALINO FERRAGOSTO

Dunque per Casalino il problema non è dire e fare cose inaccettabili ma il fatto che i giornalisti riportino simili notizie.

 

Già finito nella bufera per le minacce rivolte ai tecnici del Mef Casalino però gode dell' appoggio incondizionato dei Cinquestelle e del governo. Di fronte alle sue inqualificabili dichiarazioni il governo fa una scelta precisa, sintetizzabile nella dichiarazione del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, già protagonista di indecenti gaffes sempre relative al Ponte Morandi. «Delle parole degli altri, soprattutto degli audio rubati, sinceramente me ne frego altamente», è il commento di Toninelli.

ROCCO CASALINO

 

Ecco i Cinquestelle in sostanza se ne fregano. Di tutto. È la scelta politica di questo governo le cui conseguenze saranno pagate dagli italiani.

 

Il senatore azzurro, Maurizio Gasparri si chiede «che cos' altro deve succedere perché Casalino venga allontanato dal suo strapagato e immeritato ruolo di portavoce?», auspicando che «si cali rapidamente il sipario per decenza istituzionale». Indignato anche il portavoce di Forza Italia Giorgio Mulè.

 

LO STIPENDIO DI ROCCO CASALINO

«Pensavamo di aver toccato il fondo con la commissione di indagati nominata dall' incapace Toninelli per indagare sul Ponte o con il testo del decreto Genova stravolto e privo totalmente di risposte rispetto all' annuncio di Conte», scrive Mulè su Facebook. Invece, prosegue, Casalino è riuscito a fare peggio: «Sbraita con i giornalisti perché gli è saltato il Ferragosto per il crollo del Ponte Morandi. Senza vergogna».

MESSAGGIO DI ROCCO CASALINO PUBBLICATO DA MICHELE ANZALDI

 

Tra i Cinquestelle c' è chi cerca di difendere Casalino osservando che si trattava di dichiarazioni private. Ma ad esempio Andrea Romano, Pd, fa notare in un tweet che «se sei il portavoce del capo del governo e mandi un vocale a decine di giornalisti, non è una conversazione privata ma un messaggio formale».

 

Tra i primi ad attaccare Casalino anche Matteo Renzi che lancia l' hashtag Roccovergogna. Ma l' affondo arriva con il segretario Pd, Maurizio Martina, che chiede le dimissioni immediate del portavoce: «Ogni minuto che passa senza le dimissioni di Casalino è un' offesa per Genova e i genovesi. A casa, adesso».

rocco casalino e marco 4

 

In difesa della libertà di stampa intervengono anche la Federazione nazionale e l' Ordine dei giornalisti. «Il nuovo audio di Rocco Casalino rende chiara e lampante la ragione per la quale i 5 Stelle lavorano all' abolizione dell' Ordine dei giornalisti e provano a mettere ai margini giornali e giornalisti, additandoli come nemici del popolo. - scrivono Fnsi e Cnog- Il loro problema è cancellare quelle notizie che danneggiano la loro immagine e una narrazione dell' Italia tutta lustrini e paillettes, lontana anni luce dalla realtà».

rocco casalinogiuseppe conte rocco casalinorocco casalino beppe grilloWEEKEND CON IL MORTO CASALINO CONTE DI MAIOrocco casalino e marco 3rocco casalino punturineGIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...