renzi boschi casson brunetta

PROMESSE DA RENZUSCONI/2 – BRUNETTA CON L’ACCETTA: “RENZI È DISPERATO. SULLE TASSE VUOLE IMITARE BERLUSCONI, PERÒ LUI LE TASSE LE HA AUMENTATE” – “MA IL PD È D’ACCORDO CON RENZI? IL SUO NON È UN PROGETTO, È UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE”

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

 

renato brunetta pierfrancesco pingitorerenato brunetta pierfrancesco pingitore

Presidente Renato Brunetta, chiuda un attimo gli occhi. “Via la tassa sulla prima casa”, “un patto con gli italiani”. Chi le ricorda?

«Mi ricorda Berlusconi. Con la piccola differenza che Renzi non è Berlusconi, checché ne dica il mio amico Verdini. Renzi le tasse le ha aumentate».

 

Sentendolo però le è corso un brivido, lo ammetta.

«No. Mi sono detto: questo è disperato».

 

In realtà potrebbe rubarvi molti elettori. Paura?

«Se uno dice le stesse cose che da sempre dici tu, non sei contento? Poi però gli chiedi: chi ti segue nel Pd? Senno è come la barzelletta del soldato che grida al capitano: “Ho duecento prigionieriii” “Portali quiii”. “Non posso, non mi lasciano venireee”».

 

Lui ha promesso una rivoluzione copernicana.

«Benissimo, rilancia. E io — come a poker — dico “vedo”. E prima di tutto chiedo: promette di tagliare le tasse, ma come pensa intanto di coprire le clausole di salvaguardia? Perché se non trova 51 miliardi nel triennio 2016-2018, dovrà portare l’Iva al 25,5%. Ha detto che l’Iva non aumenterà. Ecco, vorrei capire cosa intende fare».

 

Abbassare le tasse, a partire dalla casa. Non ci crede?

renato brunettarenato brunetta

«Benissimo! Dice anche che abbasserà la pressione fiscale. Sa come si fa? Un esempio: per abbassare la pressione fiscale di un punto all’anno per tre anni, serve un taglio di spesa di uguale ammontare, poco meno di 50 miliardi. Come? Riducendo i pubblici dipendenti — non aumentandoli, come sulla scuola — e tagliando il debito pubblico. Con chi le fa queste cose? Con il Pd?».

 

Ha detto che lo farà assieme alle riforme.

«A dire il vero nella prima fase le riforme costano. Pensi al Jobs act, con il suo buco di contributi ».

 

Perché qualcuno dovrebbe invece dare credito a Berlusconi? Ha molto promesso e poco realizzato.

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

«Perché noi proponiamo di attaccare il debito — scendendo sotto il 100% in cinque anni — e di introdurre la flat tax: un’unica aliquota al 20%. E poi ci vuole, udite udite... la riduzione delle tasse in Germania per avere più crescita nell’eurozona. È così che si cambia paradigma. Ma il Pd è d’accordo con Renzi? Il suo non è un progetto, è uno specchietto per le allodole».

 

E se fosse il trampolino verso un partito della nazione?

silvio berlusconi con francesca pascale (9)silvio berlusconi con francesca pascale (9)

«E con chi lo fa questo partito? Con una campagna acquisti al Senato? La verità è che la rivoluzione copernicana sul fisco, come sugli assetti istituzionali, la fai in due modi: con una maggioranza schiacciante — figlia delle elezioni — o con una grande coalizione alla tedesca. Mica con il patto del Nazareno, che poi traballa, finisce, resuscita. I giochi di prestigio non funzionano ».

 

Sta lanciando una proposta a Renzi?

«No, lo dico dall’inizio. La Merkel l’ha fatto con l’Spd».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…