1- SIETE PRONTI PER LA SGARBI REVOLUTION? PIÙ DIVERTENTE DI UN FILM DI CHECCO ZALONE! 2- LA STRATEGIA DEL NUOVO PARTITO: “IO DICO IL CAZZO CHE MI PARE E SAREI IL GRILLO PDL” 3- “IL TEOREMA RENZI NON SOLO ERA VEROSIMILE, MA VERO. BERLUSCONI SAREBBE POTUTO FINIRE AL QUIRINALE, MA NON CONSIDERA IL RAGAZZO ESATTAMENTE UN GENIO. RENZI AVREBBE AVUTO UNA CHANCE. SOLO CHE NON CI ARRIVA. POVERINO, È FESSO, NON HA CAPITO UN CAZZO. DALLA GRUBER GLI HO DETTO QUANTO LO STIMASSERO DELL’UTRI E VERDINI ED È IMPALLIDITO: “SONO DI SINISTRA. LA DESTRA È IL MALE”. PATETICO” 4- SBARRAMENTO ELETTORALE AL 5% PER FAR FUORI “LA BANDA DEI FALLITI, IN PRIMIS FINI. IL VUOTO COSMICO, IL NIENTE IN REGIMENTAL, UN COMICO. LUI E IL SUO AMICO MONTEZEMOLO. UN PUSILLANIME CHE NON VUOLE RISCHIARE DI SPORCARSI A DESTRA E POLITICAMENTE È GIÀ MORTO. POTEVA ESSERE FUNZIONALE ALLA FASE DELL’EGEMONIA DI B. OGGI È CARTA STRACCIA”

Malcom Pagani per Il Fatto

"A Fiuggi Berlusconi ha dimostrato che c'è. Si è tolto dai piedi il modestissimo Alfano. Ripartiamo". Vittorio Sgarbi, presto segretario del Partito della rivoluzione, prepara le omonime giornate. "Ci conteremo. Batterò l'Italia in 5 date, da Milano a Cefalù". Per bastigliesco simbolismo ed endemica megalomanìa aveva scelto sabato 14 luglio. L'afflato ideale si è scontrato con le code verso il mare e Vittorione si è riscoperto realista. "Sarà il 13, col cazzo che lascio morire una grande idea nel vuoto di una città deserta. Sono libero e posso dire ciò che voglio. Con la nomenklatura dei Gasparri, dei Cicchitto e degli Alfano pasteggio. Niente sarà più come prima. I satrapi tardano a capirlo".

Alfano ieri faceva finta di nulla. Parlava da segretario.
Nonostante sia stato io a suggerire Berlusconi di non abbandonare i suoi figli per un figlio di puttana come me e allo stato non sia chiarissimo chi sostituirà Angelino, una certezza c'è. Alfano non sarà mai candidato premier.

Cosa glielo suggerisce?
Tempo fa io e Volpe Pasini siamo stati da Berlusconi.

Risultato?
Pasini, anima pulita, ha invitato Silvio a ripresentarsi da leader. Io, dissidente autonomo, ho suggerito il passo indietro. "Devi ritirarti e capeggiare una lista giovani del Pdl".

E Berlusconi?
Ci ha ascoltato. L'idea è semplice. Geometrica. Berlusconi deve accordarsi con Casini e Bersani, ottenere dall'agonia di Monti un proporzionale alla tedesca e aspettare.

Aspettare cosa?

Che attirati dall'urlo della foresta, gli elettori distratti dalla diaspora tornino a noi. Via da Grillo, a destra.

Il famoso spacchettamento.
Mi segua. Una lista Storace, 3%. Un'altra della Santanchè, al 4. C'è già il nome: "Partito delle donne forti". Iconografia? Una testa di Minerva.

Originale.

Non mi interrompa. Ai due si aggiungerà la nuova An, un altro 5, la lista di Silvio che può valere il 13 e poi il mio partito.

Partito?
Pdr. Amo le parole rivoluzione e partito. Offrono appartenenza. Se nel Psi di Craxi rubavano tutti non significa che l'intera storia repubblicana sia da buttare.

Con i suoi calcoli siamo al 25 per cento. Opposizione?
Io dico il cazzo che mi pare e sarei il Grillo del Pdl. Valgo almeno il 5. Arriviamo al 30.

Non basta.
Si perde certo, ma poi a dare le carte sarebbe Bersani e se passa il proporzionale con lo sbarramento al 5%, Berlusconi si opporrebbe a qualsiasi nome e una convergenza andrebbe trovata per forza.

Un Monti 2?
Ma non per colpa del proporzionale. È lo schema più bipolarista che c'è. Chi non arriva al 5 è fuori.

Chi non arriva al 5?
La banda dei falliti, in primis Fini. Il vuoto cosmico, il niente in regimental, un comico. Lui e il suo amico Montezemolo.

Non le piace?
Un pusillanime che non vuole rischiare di sporcarsi a destra e politicamente è già morto. Poteva essere funzionale alla fase dell'egemonia di B. Oggi è carta straccia.

Ma lei insulta.
Prove tecniche del partito della rivoluzione, prego. Urlerò forte.

Qualcuno dovrà pur governare.
È per questo che il teorema Renzi non solo era verosimile, ma vero. Berlusconi sarebbe potuto finire al Quirinale, ma non considera il ragazzo esattamente un genio. Renzi avrebbe avuto una chance. Solo che non ci arriva.

Non ci arriva?
Poverino, è fesso, non ha capito un cazzo. Dalla Gruber gli ho detto quanto lo stimassero Dell'Utri e Verdini ed è impallidito: "Sono di sinistra. La destra è il male". Patetico.

Quindi, par di capire Sgarbi, la solita ingovernabilità .
Dipende dal Pd. È dissanguato da Napolitano, ma con Casini, forse Di Pietro e Saviano può superare il 40.

Quando si vota?
Credo a ottobre. Mi devo sbrigare. Per prima cosa, abolizione delle regioni che sono più inutili delle province e dei comuni con più di 100.000 abitanti. Nessuno è più stupido di un Alemanno che vuole svendere l'acqua pubblica a Caltagirone, né più superfluo di un Pisapia. Un collegio di saggi per le grandi città, ecco. Poi accorpamento degli stipendi tra deputati e amministratori locali. A Montecitorio non fanno un cazzo, è ora che lavorino.

Ma lei a Venezia era il principe degli assenteisti.
Se lo ridice la querelo. Torniamo alle regioni. Cosa ha fatto il presidente della Lombardia? Mezza legge sui parchi.

Sarà contento Formigoni.
È l'ultimo al mondo di cui mi freghi qualcosa. Ma la stessa legge non poteva farla il Parlamento?

Nella scorsa legislatura ne discutevano al telefono Bocchino e Bisignani.
Accadono delle schifezze, è vero, ma non significa che Formigoni o Lombardo servano a qualcosa.

 

 

 

SGARBI E BERLUSCONI BY WEINER VACCARI Berlusconi e Sgarbidiego volpe pasinisgarbi si toglie la camicia zuppa di "piscio d'artista"GIANFRANCO FINI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO ENRICO LETTAVITTORIO SGARBI E FANS Busi contro Sgarbi da ChiambrettiVITTORIO SGARBI resize GIANFRANCO FINI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO ENRICO LETTARENZI

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