elly schlein

PSICODRAMMA DEM SULLA MATERNITA’ SURROGATA – LA MINORANZA DEM ALL’ATTACCO DI ELLY SCHLEIN: I CATTOLICI PRONTI A VOTARE CON IL CENTRODESTRA - CHI HA TENTATO DI FORZARE LA MANO SPINGENDO IL PD ALL'ASTENSIONE MOTIVATA SULL’EMENDAMENTO MAGI DI +EUROPA? SI PUNTA IL DITO CONTRO LA CAPOGRUPPO, CHIARA BRAGA MA SI SOSPETTA UN'INDICAZIONE DELLA SEGRETARIA, CHE HA DETTO PIÙ VOLTE DI ESSERE FAVOREVOLE ALLA GESTAZIONE PER ALTRI “SOLIDALE” – LE CRITICHE DI CUPERLO, ZAN E BOLDRINI A ELLY: “HA RISCHIATO DI SPEZZARE GLI EQUILIBRI NEL PARTITO”

Estratto dell'articolo di Annalisa Cuzzocrea per “la Stampa”

 

ELLY SCHLEIN

Per capire di più di questa storia, bisogna partire da come finirà. Tra non molto in Italia la gestazione per altri sarà considerata "reato universale". Significa che chiunque vada all'estero e abbia accesso a una maternità surrogata (con la gravidanza portata avanti da una madre che poi rinuncia ai diritti sul bambino) dovrà essere perseguito, una volta messo piede sul suolo italiano, come lo sarebbe se il "reato" fosse commesso qui da noi. E quindi, stando alla legge 40 sulla fecondazione assistita, con il carcere da tre mesi a due anni e con una multa da 600mila a un milione di euro.

chiara braga elly schlein.

 

Capiamoci, nessuno di coloro che alla Camera ieri ha votato su questo pensa che possa realmente accadere. Né i 187 deputati che hanno respinto le pregiudiziali di costituzionalità, e quindi la destra con l'aiuto di qualche esponente del Terzo polo (a partire da Mara Carfagna), né i 124 che quelle pregiudiziali avrebbero voluto farle passare, per bloccare la norma sul nascere.

 

Tutti pensano piuttosto che si tratti di una legge-manifesto, dalla sostanza tanto feroce quanto inapplicabile. È scritta in modo vago, non si capisce se valga solo per i cittadini italiani o anche per gli stranieri e contrasta con alcuni principi del nostro sistema penale. Come quello della doppia incriminazione, secondo cui per essere perseguibile un reato commesso all'estero deve esserlo anche secondo la legge del Paese in cui avviene.

 

(...)

 

elly schlein convegno contro l autonomia a napoli 1

Il centrosinistra è invece in preda all'ennesimo psicodramma. Che è, sia detto senza ironia, anche un esercizio democratico. Ma che rende lo sforzo di fermare l'onda inarrestabile della destra sui diritti a dir poco vano. Così il Pd è riuscito nel giro di una nottata e di una mattinata convulse a scontrarsi in modo così acceso da rischiare di vanificare lo sforzo fatto per tenere una posizione non diciamo chiara, ma almeno comprensibile: «Doveva essere "No-Sì-No" - racconta più di un deputato della minoranza - poi hanno cercato di forzarci la mano per ottenere la libertà di coscienza sull'emendamento presentato da Riccardo Magi di Più Europa.

 

chiara braga elly schlein.

Ma a quel punto vale tutto, perché nel gruppo ci sono cattolici pronti a votare per il reato universale, persone perfino contrarie all'iscrizione all'anagrafe dei figli con due madri o due padri. O il punto si tiene su tutto, o tutto finisce per saltare».

Chi avrebbe tentato di forzare la mano, nella riunione del lunedì notte e in quella della mattina? Si punta il dito contro la capogruppo, Chiara Braga. Si sospetta un'indicazione della segretaria, che ha detto più volte di essere favorevole alla gpa solidale, ma anche di sapere che il partito su questo non ha ancora una posizione e che sarebbe stata necessaria una discussione.

 

sedie vuote al convegno del pd contro l autonomia a napoli

Il "no-sì-no", chi aveva lavorato alla difficile mediazione in commissione Giustizia come Debora Serracchiani lo spiega così: dire No al reato universale, che non ha senso se non appunto come bandierina ideologica. Dire Sì comunque a una tutela, la registrazione all'anagrafe di entrambi i genitori per i figli che ci sono e che non devono essere discriminati. Dire infine un altro No di fronte all'idea (di Magi) che si possa discutere di depenalizzare la gpa o permetterla in caso sia gratuita e solidale, con un emendamento a una legge assurda, senza una discussione approfondita. Ed è qui che si è aperto il vaso di Pandora. È qui che si è scoperto quanto sia in realtà fragile l'equilibrio trovato a fatica dai dem.

 

Quanto anche la minima forzatura possa far saltare in un istante la sempre più difficile convivenza tra la parte cattolica e più conservatrice e quella più avanzata in tema di diritti (ma in questo caso, contro la gpa c'è anche un pezzo non piccolo di sinistra progressista). E insomma quanto sia difficile, per Schlein, far sì che il Pd che guida le assomigli un po' più di quanto non sia oggi.

 

elly schlein convegno contro l autonomia a napoli

Nella notte tra lunedì e martedì è stata convocata una riunione che voleva essere un momento di confronto tra i parlamentari che avrebbero dovuto votare e un pezzo di società civile interessato alla legge. Ha detto qualcosa la segretaria, in collegamento. Ha parlato la capogruppo Braga. Poi è toccato ai parlamentari e ad alcune associazioni, favorevoli e contrarie, e qui i toni si sono alzati di molto. Posizioni inconciliabili con un risultato che ha fatto saltare i nervi ai gruppi parlamentari:

 

Braga ha proposto sull'emendamento Magi (depenalizzazione e gpa solidale) un'"astensione motivata". Era come dire, parliamone più in là. Cosa che ha fatto infuriare Guerini, Fassino, Madia, Bazoli, Mancini, tutti coloro che erano pronti alla mediazione, ma non a un minimo passo in più. Perfino Cuperlo dice: «Ben venga la discussione con le associazioni, ma ha senso farla il giorno prima del voto?». E poi, chiacchierando con un collega: «Queste riunioni magari non sai come cominciano, ma devi arrivarci sapendo come vuoi farle finire». E invece, ieri mattina, tutto da rifare: Braga cerca di placare i gruppi in rivolta proponendo l'uscita dall'aula quando si voterà l'emendamento Magi (è stato rinviato a martedì prossimo).

BOLDRINI FLAVIO ALIVERNINI

 

Perfino Zan e Laura Boldrini spiegano, seduti su un divanetto: «È una questione di metodo, la forzatura di Magi in questo momento è solo dannosa». Schlein voleva spostare un po' l'asticella, testare il suo partito su un tema molto delicato. Ha rischiato - invece - di spezzare gli equilibri. «È riuscita ad andare appena un po' più in là di quel che avevamo deciso», dice Andrea Orlando davanti alla buvette. Ma la costruzione di una proposta che possa arginare la destra e le sue crociate ideologiche, proprio non si vede.

CARICATURA DI ELLY SCHLEIN REALIZZATA DA FRANK FEDERIGHI

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