pier luigi boschi maria elena ignazio visco

PARADOSSI ITALIANI: PUÒ MARIA “ETRURIA” BOSCHI, FIGLIA DI PIER LUIGI, SANZIONATO DA CONSOB E BANCA D'ITALIA PER LO SFASCIO DI BANCA ETRURIA, DECIDERE LE SORTI DI UNO DEI SANZIONATORI? - CERTO CHE PUO’! E TANTI SALUTI AL SOFFRITTO DI INTERESSI CHE TUTTI FINGONO DI NON VEDERE...

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI VICINI VICINI

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

Maria Elena Boschi parteciperà «al 100 per cento» al consiglio dei ministri dal quale uscirà il nome per la Banca d' Italia. Nessuno le chiederà di assentarsi e lei non ha intenzione di farlo. Il conflitto d' interessi non c' è. E il governo, in questo momento, deve evitare l'apertura di altri casi.

 

Luigi Di Maio ha accusato la sottosegretaria alla presidenza, insieme con Renzi, di essere «l' aguzzina dei correntisti, altro che difesa dei risparmiatori». Al leader dei 5 Stelle la Boschi ha risposto sfidandolo a un confronto in tv: «Non ho una banca, mio padre è stato 8 mesi vicepresidente di Banca Etruria ed è stato commissariato dal nostro governo. Dunque, noi i correntisti li abbiamo salvati».

maria elena boschi

 

Ma il punto sul conflitto d'interessi lo solleva Arturo Scotto, uno dei leader di Mdp, presentando un'interrogazione parlamentare: può la figlia di Pier Luigi Boschi, sanzionato da Consob e Banca d' Italia per Banca Etruria, decidere le sorti di uno dei sanzionatori?, è la domanda di Scotto. «Boschi stia lontana qualche chilometro dal cdm che nominerà il governatore. Gli ascari del renzismo si scoprono paladini dei risparmiatori dopo essere andati a braccetto con Marchionne e Farinetti », attacca Scotto.

 

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 4

Il tentativo è anche quello di seminare un po' di panico nel governo. Di approfittare della mozione che ha diviso il premier e la sua stretta collaboratrice: uno non ne sapeva nulla, l'altra sapeva tutto. Ma a Palazzo Chigi respingono subito quella che definiscono una "furbata": «Se partecipa faranno polemica, se non partecipa diranno che è un' ammissione di colpa». Infatti, Boschi parteciperà sicuramente alla riunione dell' esecutivo. Il problema non si pone. Peraltro, la sottosegretaria non ha potere di voto in consiglio che comunque non si esprimerà sulla scelta di Gentiloni.

 

PIER LUIGI BOSCHI

Il week end però non ha portato la decisione sperata da Matteo Renzi, ovvero il passo indietro del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Già dalla mattina i renziani si scambiavano messaggi di questo tenore: «Ha maturato la convinzione di non dimettersi». Scelta abbastanza scontata. In serata il numero uno di Via Nazionale, tra le righe, confermava la difesa del suo operato e dell' istituto, dimostrando così la volontà di non mollare.

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 6

 

Sul futuro di Palazzo Koch, tutto passa in queste ore dai contatti riservati delle istituzioni. Ma Visco coglie l'occasione di una cerimonia tutta interna alla Banca per rivendicarne il ruolo e la funzione. Un modo per rispondere alle critiche di Renzi e alla mozione di sfiducia del Pd. «Non è uno slogan dire che stiamo uscendo dalla più grave crisi economica della nostra storia», è la premessa. Quindi, «non ci si deve trattenere dal dire che la Banca d'Italia non solo non ha contribuito a questa crisi, ma ha operato con successo nonostante i venti contrari per contenerne gli effetti e risolvere le situazioni più difficili». Insomma, tutto ha funzionato bene o quasi.

 

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 5

Le parole del governatore sono pronunciate in un appuntamento "privato", di fronte ai 71 dipendenti della Banca che quest'anno hanno compiuto 30 anni di servizio. Ma intorno al lui c'è il direttorio praticamente al completo, i capi dei servizi, i capi dipartimento, i consiglieri superiori. Del resto, non è un mistero che la struttura sia schierata dalla parte del suo capo e in difesa dell' autonomia dell' istituto.

 

Questa cerimonia è un rito di Via Nazionale che si ripete ogni anno ed è sempre rimasta chiusa in quelle stanze. Stavolta però si era pensato di mettere il video dell'intervento del governatore sul sito di Bankitalia. Per replicare in maniera altrettanto pubblica agli attacchi. Alla fine, non se n'è fatto nulla e la festa è rimasta "privata". Come sempre.

 

PIER LUIGI BOSCHI

A questo punto gli attori della vicenda rimangono due: Paolo Gentiloni e Sergio Mattarella. Tutte le posizioni dei partiti sono chiare, l'orientamento della Banca pure. Serve lasciare appesa la nomina fino a venerdì, giorno del consiglio dei ministri? Il Quirinale vorrebbe accorciare i tempi. Anche per una questione di cavilli. Il mandato, secondo alcune interpretazioni, scade giovedì e non il 31. Fa fede il via libera della precedente nomina da parte della Corte dei Conti e non la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il consiglio dei ministri in quel caso andrebbe convocato entro domani. Ma per sminare il campo il premier forse ha bisogno di più tempo.

BOSCHI E GENTILONImaria elena boschi gentiloni renziGENTILONI BOSCHIabbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...