assad putin

PUTIN, UN LEADER CHE OGNI GIORNO RIFILA UNA LEZIONE DI POLITICA AGLI OBAMA E ALLE MERKEL - ZAR VLAD, DOPO AVER FATTO FUORI L'ISIS, VUOLE DARE LE CARTE IN MEDIO ORIENTE E A FINE GUERRA DARA' ASILO A MOSCA AD ASSAD

Alberto Stabile per “la Repubblica”

 

putin assadputin assad

Vladimir Putin ha convocato Bashar el Assad a Mosca per un incontro in cui, oltre alla situazione militare sul terreno, sono state discusse le prospettive di una “soluzione politica” del conflitto. Del primo argomento si sa tutto. Del secondo si può intuire, dai contenuti del colloquio resi pubblici dal Cremlino, che dopo l’intervento armato, Putin intenda aprire la fase 2: il futuro della Siria, la cui definizione, ha detto il leader russo al suo ospite, spetta al popolo siriano. Assad ha concordato che saranno tutte le componenti della società e «non soltanto il partito-guida» a decidere il futuro della Siria.

 

Tre round di colloqui, di cui uno faccia a faccia, hanno scandito un lungo, inatteso, incontro notturno. Bashar el Assad, alla sua prima visita all’estero da quando è iniziata la rivolta nel marzo 2011, e al suo secondo colloquio diretto con Putin, dopo il primo avvenuto nel 2007, è arrivato a Mosca probabilmente su un aereo da trasporto russo, un Ilyushin non identico ma simile a quello che lo avrebbe poche ore dopo riportato in Siria, a Latakia.

 

assad putin assad putin

L’incontro di Mosca, in primo luogo, rappresenta un colpo di teatro sulla scena diplomatica del conflitto, una scena che ha molto sonnecchiato, sopraffatta dalla convinzione delle parti in causa di potere risolvere lo scontro con mezzi militari; in secondo luogo, conferma la determinazione di Putin di voler essere protagonista anche quando si aprirà la fase politico-diplomatica per porre fine alla carneficina.

 

Che tra Putin ed Assad si sia parlato anche della cosiddetta “transizione” dall’attuale regime autoritario ad un regime democratico e del destino personale del raìs , non risulta dalle trascrizioni ufficiali. E’ chiaro, però, che Putin, anche sottolineando che il meeting è avvenuto su sua richiesta, ha voluto evidenziare che Assad non s’è sottratto e non si sottrarrà alla discussione sulla “soluzione politica”.

 

putin assad putin assad

E’ stato Assad ad aprire i colloqui, esprimendo la sua «immensa gratitudine» alla dirigenza russa per l’intervento militare in corso da tre settimane. Se non fosse stato per voi, ha detto in sostanza, il terrorismo che si sta espandendo nella regione avrebbe inghiottito un’area ancora più vasta. Putin ha chiarito che «risultati positivi sul piano militare » pongono le basi per elaborare «una soluzione politica di lungo periodo basata su un processo che coinvolge tutte le forze politiche, e i gruppi etnici e religiosi».

 

Assad, a sua volta, non ha rinunciato a ripetere che «il terrorismo rappresenta il vero ostacolo ad ogni accordo politico». Ma ha convenuto sul fatto che «l’azione militare deve essere seguita da passi politici» e, soprattutto, che «l’intera nazione vuole partecipare alle decisioni sul destino dello Stato, e non soltanto il partito dominante».

 

SALMAN BIN ABDULLAZIZSALMAN BIN ABDULLAZIZ

Prospettiva di nuove elezioni aperte a tutti, a conclusione della fase transitoria? Di certo il Cremlino ha voluto subito far sapere, proprio mentre infuriano i bombardamenti e l’esercito siriano, rinfrancato, si lancia in un’offensiva contro i ribelli nel Nord-Ovest della Siria, di aver aperto uno spiraglio alla soluzione politica del conflitto. Telefonate di Putin con il presidente turco, Erdogan e il re Saudita, Salman.

 

La Turchia, con il premier Davotoglu, ha subito ribadito che Assad, «delegittimato», deve lasciare il potere, un portavoce ha persino ironizzato sull’incontro augurandosi che Assad fosse rimasto a Mosca per sempre. Ma su diversi giornali turchi è circolata l’ipotesi di concedere al raìs sei mesi di tempo.

 

L’Arabia Saudita, che come la Turchia, è uno dei maggiori sponsor dei gruppi armati ribelli, non ha ufficialmente commentato, ma tra le monarchie del Golfo, il Qatar, pur dicendosi pronto ad un’azione militare contro Assad, ha dichiarato di appoggiare una soluzione po-litica.

Il Gran Mufti Mehmet Gormez e ErdoganIl Gran Mufti Mehmet Gormez e Erdogan

 

Domani a Vienna, i ministri degli Esteri di Russia, Stati Uniti, Turchia ed Arabia saudita avranno modo di approfondire i rispettivi punti di vista. Che l’allerta terrorismo sia alto, lo ha confermato ieri a Roma il Consiglio supremo di Difesa, riunito alla presenza del presidente Mattarella e di Renzi: «Il rischio è serio soprattutto per il Giubileo».

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?