vladimir putin

UN CEFFONE DOPO L'ALTRO: PUTIN E' COSTRETTO AL SILENZIO – IL PRESIDENTE RUSSO HA CANCELLATO LA SUA FITTA AGENDA DI APPUNTAMENTI TRADIZIONALI DI FINE ANNO. E IL PORTAVOCE DEL CREMLINO NON HA DATO SPIEGAZIONI – SUI CANALI TELEGRAM TORNANO A CIRCOLARE VOCI SUI PROBLEMI DI SALUTE DI “MAD VLAD”, MENTRE C'È CHI PARLA DI TIMORI SULLA SICUREZZA PER POSSIBILI ATTACCHI UCRAINI CON DRONI – L’IPOTESI PIÙ PROBABILE È CHE PUTIN NON SAPPIA COSA DIRE DI FRONTE AL FALLIMENTO DELL’ARMATA LESSA…

Anna Zafesova per “La Stampa”

 

vladimir putin brinda con lo champagne e parla della guerra 1

Vladimir Putin passa in modalità invisibile, e cancella la sua fitta agenda di appuntamenti tradizionali di fine anno. Non terrà la tradizionale super conferenza stampa per centinaia di giornalisti russi e stranieri, praticamente unico appuntamento dell'anno in cui si rendeva accessibile a tutti i media e non solo ai cronisti di corte accuratamente selezionati e telecomandati.

 

vladimir putin brinda con lo champagne e parla della guerra 2

Non parteciperà alla diretta televisiva con il suo popolo, un mega evento della durata di tre o quattro ore durante le quali rispondeva alle domande del pubblico, soddisfaceva le richieste dei telespettatori e si improvvisava Babbo Natale mandando regali ai bambini poveri o agli anziani di qualche provincia lontana della Russia.

 

Non prenderà parte nemmeno alla partita di hockey sul ghiaccio in piazza Rossa. Ma soprattutto, non terrà il discorso annuale sullo stato della nazione alle camere riunite, che a differenza degli altri appuntamenti popolari, ma mediatici, è un suo preciso obbligo costituzionale.

 

vladimir putin ha voglia di te

Un'assenza totale e apparentemente inspiegabile, o perlomeno lasciata senza spiegazioni dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che si è limitato a ipotizzare «altre forme di comunicazione» che il presidente russo potrebbe adottare. L'impressione è che lo stesso Peskov non sia più in contatto con il suo principale, e nel dare i suoi comunicati è costretto a improvvisare senza sapere nemmeno lui cosa è successo.

 

Tutti e tre gli appuntamenti cancellati erano non solo una tradizione politica consolidata in più di vent' anni di putinismo, ma venivano proposti dalla sua macchina mediatica come i principali eventi dell'anno politico, occasioni nelle quali Putin non solo «creava dei significati» nuovi, per dirla con il gergo dei cremlinologhi di corte, ma si mostrava anche saldamente al timone della nazione: preparato, informato, determinato, severo, ma giusto, un leader forte che non aveva bisogno di mediatori per parlare al suo popolo.

 

putin al telefono

A dire il vero, la magia populista si era persa già negli ultimi anni, con un presidente sempre più appannato e le TV costrette a disattivare i commenti degli spettatori negli streaming delle dirette di Putin per nascondere la valanga di insulti. Ma in un sistema politico che orbita integralmente intorno al presidente, cancellare le sue apparizioni significa mandare brividi di tensione in tutto il Paese.

 

Le teorie sulle vere ragioni della sparizione di Putin ovviamente non mancano. Nei canali Telegram di gossip dal Cremlino è tornata a circolare la teoria della malattia del presidente, un pettegolezzo vecchio e mai smentito che lo vorrebbe gravemente debilitato da un tumore al colon, e forse bisognoso di un nuovo intervento chirurgico.

 

vladimir putin visita un centro di addestramento

Un'altra teoria molto accreditata è la paura per la sicurezza: dopo che i droni ucraini hanno colpito basi militari russe distanti centinaia di chilometri dal confine, un evento pubblico cui il leader russo partecipa con largo preavviso, e magari in compagnia di tutto il suo governo insieme al parlamento, ai leader religiosi e ai governatori, potrebbe diventare un bersaglio strategico.

 

Le recenti parole di Volodymyr Zelensky sul fatto che «se Putin muore, la guerra finirà» hanno raggiunto le orecchie dei destinatari russi. La prospettiva che un drone o un missile riesca a superare i 900 chilometri che separano Mosca dal confine ucraino non è impensabile, l'ipotesi che possa distruggere il Cremlino resta fantascienza. Ma già il fatto che qualcuno possa tenere un attacco nel cuore della Russia è sintomatico dell'umore dominante.

 

vladimir putin fucile

Il motivo più ovvio per cui Putin preferisce sparire è però un altro: non ha nulla da dire. Le esternazioni del leader russo servivano appunto a «creare significati», e il Paese attendeva soprattutto il discorso al parlamento per avere indicazioni più chiare: sulla guerra, la sua durata, i suoi obiettivi e i metodi per raggiungerli. Tutte domande alle quali il Cremlino oggi non ha una risposta, e la politologa Tatyana Stanovaya sostiene che dopo la fuga dell'esercito russo da Kharkiv e da Kherson l'élite russa abbia una netta sensazione di «un movimento accelerato verso il caos e il collasso del Paese».

 

putin al telefono

La percezione della guerra persa è «condivisa praticamente da tutti», e i falchi e le colombe sono divisi semmai dalla visione di come reagire a questa prospettiva. Putin non ha gli strumenti per rispondere alle esigenze dei primi - che invocano la "guerra popolare" con mobilitazione totale, legge marziale ed economia militare - e non vuole rassegnarsi alle istanze delle seconde, anche perché il prezzo più probabile da pagare sarebbe quello impossibile di dichiararsi perdente e cedere il potere.

 

La situazione è troppo grave per cavarsela con discorsi di circostanza e così, come ha già fatto numerose volte nella sua carriera quando era in difficoltà, Putin preferisce eclissarsi, nella speranza che la situazione si risolva in qualche modo, che il tempo (l'inverno, la fortuna, la capacità di resistenza degli ucraini o la pazienza degli occidentali) giochino a suo favore.

VLADIMIR PUTIN putin al telefonoVLADIMIR PUTIN ALLE ESERCITAZIONI MILITARI VOSTOK

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…