RUSSIA A CRESCITA ZERO - NEL DISCORSO ALLE CAMERE RIUNITE, PUTIN SPARA UN PIPPOTTO NAZIONALISTICO ANTI-USA E ANTI-EUROPA – LO ZAR PROMETTE IN 5 ANNI DI DARE CIBO E MEDICINE DI QUALITÀ PRODOTTI IN CASA
Anna Zafesova per “la Stampa”
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La Crimea per i russi è «sacrale»: nel suo discorso annuale alle camere riunite Vladimir Putin - al vertice della popolarità con i sondaggi che gli attribuiscono l’85% dei consensi - paragona la penisola strappata all’Ucraina al «Monte del Tempio per giudei e musulmani» e la considera il luogo delle radici di una nazione «eterogenea ma monolitica». Per il quale è valsa la pena vivere «un anno di dure prove» in nome di una sovranità che per molti Paesi europei «è un lusso impossibile».
Di fronte a più di mille esponenti dell’establishment russo il presidente si presenta come il leader di un Paese assediato: «Quando veniamo ritenuti troppo forti e autonomi scatta la politica di contenimento, che dura da decenni se non da secoli». E quindi le sanzioni occidentali «non sono uno scatto nervoso», ma un episodio di una battaglia storica: «Avrebbero comunque trovato un pretesto per isolarci».
Il nemico vero sono gli Usa, mentre gli europei «si sono dimenticati cosa vuol dire orgoglio nazionale» e conviene parlare «direttamente con i loro patron americani». Ma la Russia non si isolerà nella ricerca del nemico - «sarebbe una debolezza mentre noi siamo forti e sicuri di noi» e non si lancerà in una «costosa corsa al riarmo», senza però permettere a nessuno di «avere supremazia militare su di noi».
Una «nuova idea nazionale», esulta la presidente del Senato Valentina Matvienko. Un anno di nuova guerra fredda viene riassunto in una dottrina di sfida all’Occidente che assume toni da Venezuela di Chavez, con gli americani che vogliono punire la Russia che cerca «verità e giustizia», e i valori di «nazione sana e famiglia sana» da opporre al declino europeo. Gli «amici sinceri e partner strategici» sono in Asia, mentre gli ex fratelli ucraini hanno «fatto un colpo di Stato» e quando Mosca ha voluto discutere l’integrazione di Kiev nell’Ue «ci hanno, per dirla in parole popolari, mandati a quel paese».
Ma la Russia riuscirà a uscire «dalla trappola della crescita zero» e tornare a crescere in quattro anni più della media mondiale, scommettendo sulle proprie forze: Putin promette in 5 anni di dare ai russi cibo e medicine di qualità prodotti in casa. La crisi economica, con il rublo che ha perso il 35% del suo valore sul dollaro dall’inizio dell’anno, verrà risolta punendo gli speculatori: «Le autorità sanno chi sono». Ma il rublo reagisce continuando a scendere, è la Borsa di Mosca chiude con un nuovo ribasso, segno che i mercati si aspettavano dal presidente qualcosa di più.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commenta che Putin «non lancia una nuova politica economica» anche se qualcuno si aspettava «una grande pillola contro tutte le malattie». La promessa di un’amnistia per i capitali che tornano a casa - già fatta regolarmente dal presidente dal 2002 - e di una moratoria fiscale con allentamento dei controlli burocratici («affogare nelle carte» viene definito il principale problema dell’economia) a quanto pare non basta a tranquillizzare un Paese che il ministero dello Sviluppo economico ormai ritiene prossimo alla recessione.
Il capo del gigante petrolifero Rosneft Igor Sechin ieri mattina era convinto che il prezzo del barile, sul quale si basa il bilancio russo, sarebbe cambiato «subito dopo il discorso del presidente» perché gli «speculatori» avrebbero cambiato idea. Ma intanto il governo taglia le spese e annuncia che attingerà dalle riserve per indicizzare le pensioni contro l’inflazione che corre.