AL QAEDA O FANATICI PRO-ARMI? L’ESTREMISMO ISLAMICO O IL TERRORISMO INTERNO?

Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

Operazione coordinata, condotta da più persone, con bombe di potenza limitata. Parte da qui, dal tipo di esplosivo usato, dalle immagini riprese con le telecamere di sicurezza, dai piccoli dettagli sulle modalità dell'attacco, l'inchiesta per capire la matrice dell'attacco di Boston. Al Qaeda e terrorismo internazionale, come l'11 settembre 2001, o follia interna, come all'epoca di Oklahoma City e Atlanta?

Il primo pensiero va in automatico alla pista islamica. Poco più di un'ora dopo l'attentato, infatti, tra gli addetti ai lavori gira già la voce che sia stato arrestato un cittadino saudita. Era tra i feriti, è stato fermato come possibile sospetto. Steve Emerson, uno dei maggiori esperti americani di terrorismo, è scettico: «Mi pare strano che un professionista del terrore, coinvolto in una operazione di questo genere, si faccia colpire dalla sua stessa bomba».

Emerson si spinge anche oltre: «È vero che Al Qaeda è un'organizzazione in continuo cambiamento, e potrebbe aver deciso di mutare tattiche, ma al momento non vedo le sue impronte su questo attacco». Il motivo dello scetticismo sta nelle modalità dell'attentato. Finora il gruppo fondato da Osama bin Laden aveva puntato su grandi operazioni, concentrate sui centri del trasporto di massa, le ambasciate, le strutture militari. Luoghi molto simbolici, anche sul piano politico.

Le bombe usate nel passato dagli uomini di al Qaeda erano di potenza molto forte, mentre quelle di Boston non erano paragonabili a quelle scoppiate a Nairobi, Dar es Saalam, e nel porto di Aden contro la nave americana Cole. «È vero che c'erano molte persone che correvano, ma l'obiettivo non è paragonabile alle Torri Gemelle o alla folla di Times Square».

Questo non consente di escludere la pista dei seguaci di bin Laden, che potrebbero aver cambiato metodi e obiettivi, però obbliga gli investigatori a tenere lo sguardo aperto su altre ipotesi. Una possibilità è che si tratti di altri gruppi legati all'estremismo islamico, magari saldati con la manodopera locale. Imitatori di al Qaeda, che lavorano in proprio.

L'altra pista fondamentale porta al terrorismo interno, come all'epoca di Oklahoma City o le Olimpiadi di Atlanta. L'ultimo miglio della maratona di Boston, ad esempio, era dedicato alle vittime della strage di Newtown, in Connecticut. L'attacco contro la scuola elementare che ha generato la campagna del presidente Obama per limitare la vendita delle armi. Potrebbe trattarsi di una reazione a questi eventi, ma se fosse confermato che l'ordigno trovato alla Biblioteca Kennedy era collegato all'attacco alla maratona, il movente di Newtown si indebolirebbe.

Il 15 aprile è un giorno molto simbolico negli Stati Uniti perché è il «tax day», entro cui bisogna consegnare le dichiarazioni dei redditi. Forse è la data più odiata dagli estremisti che criticano l'ingerenza del governo, gli stessi che spesso finiscono nelle milizie. Ieri questa giornata ha coinciso anche con il «Patriots Day», la festa dedicata ai patrioti, e l'attentato è avvenuto proprio nella città che aveva avviato la rivolta contro la dominazione britannica con il «Tea Party».

L'Fbi ha mandato 800 agenti a Boston, che stanno lavorando sulla lista dei sospetti terroristi. E analizzano l'esplosivo utilizzato, controllano tutte le immagini riprese dalla telecamere di sicurezza, e riascoltano intercettazioni telefoniche o digitali che in un primo momento erano sembrate innocue, ma ora potrebbero rivelare una pista. Nel giro di qualche ora le impronte dei terroristi cominceranno ad apparire.

 

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