corteo degli studenti contro il governo meloni

MA QUALE BATTAGLIA CONTRO IL "MERITO": GLI STUDENTI NON HANNO VOGLIA DI FARE UN CAZZO – LA MANIFESTAZIONE IN 80 CITTA’ ITALIANE, PER PROTESTA CONTRO IL GOVERNO DI CENTRODESTRA “CHE SPAVENTA”, ARRIVA SOLO ORA CHE A PALAZZO CHIGI C’E’ GIORGIA MELONI (FINO ALL’ALTRO IERI ANDAVA TUTTO BENE, MADAMA LA MARCHESA) – AL CORTEO DI ROMA QUALCUNO SFILA CON IL COLBACCO DELL’ARMATA ROSSA, ALTRI HANNO CREATO IL “CORTEO DEL DICIOTTO” (EVOCANDO IL 18 POLITICO ALL’UNIVERSITA’) – L’ARROGANZA DEI PISCHELLI: “NOI PRETENDIAMO DI PARLARE CON IL MINISTRO IN PERSONA” (PRIMA DI LAGNARSI DELLE DISUGUAGLIANZE CI SI FA IL CULO SUI LIBRI…)

Corrado Zunino per “la Repubblica”

 

CORTEO DEGLI STUDENTI CONTRO IL GOVERNO MELONI

Sono vivi e scalcianti. E occupano di prima mattina ottanta città italiane, dalla capitale a Melfi. All’avversario storico — la scuola delle nozioni — aggiungono ora un nemico nuovo, e pure eletto: il governo del merito e della reazione. «Sì, Giuseppe Valditara è il miglior reazionario che un esecutivo di estrema destra potesse mettere alla guida del ministero dell’Istruzione», dice Luca Ianniello, responsabile nazionale della Rete degli studenti medi, in pratica l’organizzatore del ritorno dei discenti italiani in piazza nel primo autunno senza mascherina.

 

L’universitario Ianniello, che da tre stagioni studia Storia alla Sapienza di Roma, dice che il ministro in carica si è fatto le ossa costruendo la Legge Tremonti-Gelmini, un atto che nel 2008 tolse otto miliardi alla povera scuola, e che è venuto a finire il lavoro in prima persona: «Sì, questo governo ci spaventa, sull’istruzione non starà con le mani in mano».

CORTEO DEGLI STUDENTI CONTRO IL GOVERNO MELONI

 

Costruirà gli istituti di serie A e serie B, assicura, «e rivelerà che le belle parole sul merito, la linea di partenza uguale, le pari opportunità, in realtà sono servite solo a costruire un’istruzione per chi pensa, i ragazzi dei licei, e un’altra per chi dovrà lavorare, i ragazzi dei tecnici e dei professionali. Sono un po’ meno di centomila in marcia e qui a Roma sono partiti dal quartiere dei milionari, l’Aventino.

 

Qualcuno con il colbacco dell’Armata rossa. Poi, sempre a Roma, si sono divisi: in testa è andato il gruppo che ha organizzato “il corteo del diciotto”, dietro, e con un largo vuoto a separare i due spezzoni, i collettivi di quindici istituti duri e militanti: «Non siamo servi del Pd». Alla fine del corteo più lento del mondo, con chi era davanti a cercare di ricompattarlo e chi era dietro a sfarinarlo consapevolmente, il gesto di sfida davanti al ministero dell’Istruzione: Valditara non riceve la delegazione degli studenti e la delegazione non sale a incontrare il solito vice capo di gabinetto.

 

CORTEO DEGLI STUDENTI CONTRO IL GOVERNO MELONI

«È sempre positivo che gli studenti esprimano idee e avanzino proposte, è uno degli elementi fondamentali delle società libere», dirà Valditara, «sarò lieto di approfondire il dialogo con i rappresentanti democraticamente eletti degli studenti». La Rete della conoscenza replicherà: «Noi pretendiamo di parlare con il ministro in persona. È inaccettabile che ci venga proposta una figura tecnica quando noi scendiamo in piazza con una proposta politica chiara».

 

A Napoli il corteo degli studenti si è fermato sotto l’Università Federico II denunciando il dipendente dell’ateneo accusato di violenza sessuale nei confronti di sei studentesse, quindi ha srotolato uno striscione contro il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e le sue politiche sull’immigrazione. A Bologna gli studenti si sono imbavagliati: «Ci hanno tolto la parola». A Torino hanno tirato uova sui poliziotti. «Questo governo ha esordito con un decreto anti-rave che è, in realtà, un decreto contro la socialità di sinistra», dice adesso Valeria, appena uscita dal Liceo Albertelli.

 

CORTEO DEGLI STUDENTI CONTRO IL GOVERNO MELONI

«Ero a Scienze politiche quando ci sono state le cariche della polizia e vedo gesti sempre conseguenti. Nella scuola saranno classisti, lo vuole la gente che lo ha votato». Dice Valeria che i cinque anni dell’Albertelli non l’hanno formata come cittadina, che partecipa ai Fridays dalla prima marcia ambientalista e che di professori illuminati ce ne sono pochi: «Ne ho avuto uno, in terza, di Storia, ma oggi la scuola è fatta di nozioni, che in gran parte si scordano, e valutazione».

 

Pietro, quinto e ultimo anno al Liceo Morgagni: «Dobbiamo uscire dalla lezione frontale ma non approdare a una scuola che serve solo a prepararti al lavoro». E Giulio, già rappresentante del Liceo Machiavelli: «Questa scuola sta fallendo, siamo vicini al punto di rottura. Sono venuto in piazza non per saltare un venerdì di lezioni, ma per non saltarne mai più».

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”