hacker russia

SI STA GIA’ COMBATTENDO UNA GUERRA TRA RUSSIA E OCCIDENTE - DA QUANDO È INIZIATO IL CONFLITTO IN UCRAINA, L’ITALIA È STATA ATTACCATA DA MOSCA ATTRAVERSO DEI GRUPPI DI HACKER RUSSI, CHE HANNO PRESO DI MIRA SITI ISTITUZIONALI: MINISTERI, COMUNI, AZIENDE PARTECIPATE E OSPEDALI - IL MOTIVO È SEMPLICE, SI TRATTA DI UNA PUNIZIONE PER AVER INVIATO ARMI E MUNIZIONI A KIEV, INSIEME AGLI ALTRI PARTNER EUROPEI – IL LIBRO “REALPOLITIK” DI GIAMPIERO MASSOLO E FRANCESCO BECHIS

Estratto dell’articolo di Maurizio Caprara per il "Corriere della Sera"

 

Realpolitik Giampiero Massolo

La politica internazionale è composta da più strati. Uno può essere sotto gli occhi di tutti, come la parte pubblica di un incontro tra capi di governo. Per capire quali intenzioni ha davvero uno Stato se ne possono cercare segni nelle affermazioni di sue alte cariche, da interpretare tenendo presenti i contesti del caso. Tra i vari piani della politica internazionale uno strato non sempre in evidenza confina con la sicurezza e con i conflitti, o vi sconfina dentro.

 

Inizialmente può anche essere compreso soltanto da pochi, i quali non sempre sono in grado di percepire da subito l’insieme del fenomeno in atto. «Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, l’Italia è finita nel mirino di decine di collettivi hacker russi che hanno attaccato siti istituzionali con operazioni Ddos: ministeri, comuni, aziende partecipate, ospedali», ricapitola Realpolitik – Il disordine mondiale e le minacce per l’Italia, un libro scritto dall’ambasciatore Giampiero Massolo con il giornalista de il Messaggero Francesco Bechis per le edizioni Solferino.

 

hacker russi

La frase riconduce in una categoria diversi episodi. Ddos sta per Distributed denial of service, un tipo di incursione informatica che sovraccarica un server, una rete o un servizio con un traffico di richieste eccessivo fino a renderlo inaccessibile agli utenti legittimi. Di fatto la serie di assalti digitali russi, secondo il saggio della collana Ritagli diretta da Massimo Franco, è stata nei confronti dell’Italia «una punizione per aver inviato armi e munizioni a Kiev insieme agli altri partner europei» e talvolta gli attacchi hanno avviato «lunghe ed estenuanti battaglie cyber» tra hacker attaccanti e difensori dei siti in questione.

 

giampiero massolo premio guido carli 2023

L’esempio è utile per riassumere, attingendo parole da più capitoli, il messaggio sostanziale del libro: malgrado i grandi interessi in competizione, che inducono alcuni a parlare di «nuova guerra fredda tra superpotenze», finora «gli Stati Uniti e la Cina non governano il mondo» e «alle viste non c’è alcun nuovo ordine» globale, bensì un’epoca di sommovimenti. […]

 

Il libro risulta una realistica messa in guardia da due condotte dannose, buonismi fuorvianti che reclamano paci immediate solo quando convengono a soggetti per noi pericolosi — dalla Russia ad Hamas — e nazionalismi votati a collidere con la pace che coltivano ambizioni velleitarie senza ulteriore integrazione europea.

 

Nelle pagine scritte con Bechis è riconoscibile la duplice esperienza di Massolo, già segretario generale del ministero degli Esteri e, tra 2012 e 2016, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ramo di Palazzo Chigi sui servizi segreti.

FRANCESCO BECHIS

 

 

Amaro e salutare è il riepilogo di gravi errori compiuti da Paesi europei e dal nostro in prima fila, aver trattato il gas di Mosca come un affare proficuo invece che come dipendenza da superare, aver sottovalutato le finalità di influenza politica che spingevano cinesi e Stati del Golfo ad acquistare aziende italiane. […]

ATTACCO DEGLI HACKER FILORUSSI DI NONAME AL SITO DELLA CARTA D IDENTITA ELETTRONICA

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…