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QUANTO RENDE 'STA MONNEZZA! – LE ESCORT DI ALTO LIVELLO CHE AVREBBE INGAGGIATO L’IMPRENDITORE ENRICO BENEDETTI PER SOLLAZZARE I SUOI “CLIENTI” INCASSAVANO 700 EURO A NOTTE. LE RAGAZZE, CHE NEGANO TUTTO, INTERCETTATE DICEVANO: “MI PAGO LA RATA DEL MUTUO IN DUE VOLTE” - AD AFFIDARE ALLA SUA AZIENDA GLI APPALTI PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI ERANO UN GENERALE E UN COLONNELLO DELL’ESERCITO, INSIEME UN INGEGNERE IN FORZA ALL'AID – L’ELENCO DELLE REGALIE: CATERING, PROSECCO E CHAMPAGNE, BIGLIETTI PER LO STADIO…

1. ESCORT PAGATE 700 EURO A SERA, BIGLIETTI PER LO STADIO E REGALI DI LUSSO IN CAMBIO DI APPALTI PER SMALTIRE RIFIUTI SPECIALI TRA CUI MISSILI E BOMBE AL FOSFORO

Estratto da www.repubblica.it

 

ENRICO BENEDETTI

Escort, hotel pagati, costosi servizi di catering saldati, buoni benzina, biglietti per le partite del Parma, casse di prosecco, promesse di assunzioni: così, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Reggio Emilia, una società reggiana che opera nel campo dei rifiuti speciali si era garantita appalti per lo smaltimento e la demilitarizzazione di materiale bellico.

 

Ai domiciliari con l’accusa di corruzione è finito un imprenditore, il presidente e fondatore dell'Esa (Ecologia soluzione ambiente) Enrico Benedetti, mentre sono indagati e interdetti dal pubblico servizio due militari, il generale dell'Esercito Giulio Botto, che per cinque anni, fino al 2020, è stato direttore del deposito di Noceto dell'Agenzia industrie Difesa, controllata dal ministero, e il colonnello Luca Corrieri, che ne è stato il successore a Noceto.

 

 

Nei guai anche un ingegnere, Luigi Brindisi, che aveva importanti incarichi all'Aid. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei mesi corsi, sono stati loro a spianare illecitamente la strada all'Esa nell'affidamento diretto di lavori di smaltimento di rifiuti speciali, per un valore di 650mila euro.

 

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[…] Durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi in tribunale a Reggio Emilia Enrico Benedetti e la figlia Margherita si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'uomo è in particolare accusato di corruzione aggravata di pubblico ufficiale e sfruttamento della prostituzione. La figlia invece ha il divieto di dimora in tutti i comuni delle province di Reggio e Parma ed è interdetta dall'attività di impresa per un anno.

 

[…] Benedetti, che per il giudice delle indagini preliminari ha ideato "tutte le strategie volte a fornire ai tre pubblici ufficiali ogni utilità economica", è anche indagato per sfruttamento della prostituzione.  L’elenco delle regalie è dettagliato nell’atto di accusa e comprende le indicazioni nominative delle escort di alto livello: 700 euro a incontro più cena pagata in ristoranti di pregio.

 

operazione leonida ESCORT DI LUSSO IN CAMBIO DI APPALTI PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Sarebbero coinvolte "più prostitute 'd'alto bordo' o 'escort'”, E., D., S., M. i loro nomi. Per il giudice l'imprenditore metteva in contatto "le escort da lui conosciute e soggetti con cui intratteneva, a vario titolo, affari, ovvero organizzando, per telefono o personalmente incontri, alcuni dei quali anche nella propria abitazione di Quattro Castella".

 

"Indubbio - aggiunge il gip - che le donne in questione svolgano attività di prostitute, sia pure in un contesto di accompagnamento di 'lusso' e potendo definirsi, perciò, se si vuole come cortigiane o 'escort'". "Mi pago la rata del mutuo in due volte lo vedo", diceva una al telefono, "anche io, mi pago l'affitto", rispondeva un'altra. "Non deve assolutamente venire fuori che siete delle escort, che allora facciamo un giro delle escort", diceva un cliente, "Noo, ma figurati, ma sei matto", rispondeva Maria.

 

ENRICO BENEDETTI

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini per favorire l'Esa il colonnello Corrieri avrebbe ottenuto una cena con intrattenimento femminile all'interno della villa di Benedetti, il pagamento dall'Esa di due servizi catering per 3600 euro, la promessa di un evento riservato con due escort sempre a casa di Benedetti, due casse di prosecco.

 

[…] Il generale Giulio Botto sarebbe stato "ricompensato sistematicamente in denaro per l'attività lavorativa prestata, a nessun titolo, all'interno di Esa, in orario di servizio che avrebbe dovuto invece svolgere presso l'Ente pubblico di appartenenza": in particolare 2mila euro consegnati da Benedetti a dicembre 2023, oltre a 7.320 euro ricevuti nel periodo precedente e successivo a tale data.

 

ENRICO BENEDETTI

E ancora "pranzi e cene di cui usufruiva all'interno della sede dell'Esa e in un'occasione presso la villa di Benedetti". Nell'elenco di utilità che riguardano l'ingegnere Luigi Brindisi compaiono invece "la promessa di una futura assunzione lavorativa preso Esa", cinque tessere carburante per un totale di 500 euro, due notti in un hotel a Rimini, biglietti di ingresso alla fiera Ecomondo di Rimini nelle stesse date, biglietti per assistere a partite del Parma calcio, tre bottiglie di champagne, una lampada a pianta da 270 euro comprata su Amazon a nome di Margherita Benedetti, figlia dell'imprenditore. Per il gip intratteneva "le relazioni, anche conviviali, con Brindisi, occupandosi in prima persona delle varie dazioni di natura economica a suo favore nonché provvedendo all’organizzazione di rinfreschi organizzati a favore di Corrieri". […]

 

2. LE RAGAZZE DEI FESTINI NEGANO TUTTO

Estratto da “La Verità”

 

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«Un anfitrione particolarmente ospitale». Così le toghe definiscono Enrico Benedetti, il titolare della Ecologia soluzione ambiente Spa con sede a Bibbiano e appalti in tutta Italia. Il procacciamento delle escort, secondo l’accusa, a volte veniva «favorito», a volte, invece, «addirittura organizzato» da Benedetti.

 

A provarlo, secondo gli inquirenti, sarebbero le numerose chiacchierate telefoniche concentrate «sull’intrattenimento a cena e nel post cena» intercettate dagli investigatori. Oltre alle cene, poi, c’erano gli «eventi mondani», anche nella villa di Benedetti, dove l’imprenditore convocava anche più di una escort per volta.

 

Agli incontri, secondo l’accusa, avrebbero partecipato «pubblici ufficiali, funzionari o uomini d’affari» da ammorbidire per ottenere le commesse pubbliche. In alternativa c’erano hotel lussuosi o località turistiche in occasione di fiere e convegni.

 

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La finalità degli incontri sessuali? «Propiziare la conclusione di trattative negoziali, la sottoscrizione di contratti o il rinnovo di commesse pubbliche», sentenziano gli inquirenti. Ma anche se negli atti dell’inchiesta si legge che «l’imprenditore» avrebbe «contattato le escort» con una certa assiduità per «incontri con clienti o viaggi d’affari», le protagoniste, che pure sono state intercettate, si smarcano.

 

Contattata dalla Verità, A. premette subito di essere «estranea alla vicenda». E, pur confermando di conoscere «il signor Enrico», racchiude in «due soli incontri» la conoscenza. E solo per «questioni lavorative». Quali? «Voleva inserirmi nel suo organico commerciale per lo smaltimento del fotovoltaico», afferma A., che sostiene di aver anche «rifiutato» un invito di Benedetti a visitare l’azienda «per capire se c’era possibilità di collaborazione».

«Ho già il mio lavoro da disegnatore tecnico e progettista di packaging, come potete vedere sul mio profilo Linkedin», taglia corto A.. Ma Benedetti, secondo gli inquirenti, più che proporle di smaltire pannelli fotovoltaici, avrebbe voluto ingaggiarla per «due giorni in Sardegna».

 

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E le chiede: «Come saresti messa?». Lei risponde di riuscire a liberarsi solo nel weekend: «Durante la settimana mi è molto difficile». Maria, che è la ragazza più citata nell’ordinanza […], con la Verità è risultata essere la più schiva. Risponde solo via chat e afferma lapidaria: «A parte che non ne sapevo nulla di ’sta storia, non so di cosa si stia parlando».

 

Anche Marcela […] si è ritrovata intercettata. La quarta ragazza di questa storia, Eunice, l’unica che non è stato possibile rintracciare, in una conversazione con un’amica parla proprio di Marcela. Al centro del discorso c’è una serata organizzata a casa di Benedetti la sera prima e, «soprattutto», annotano gli inquirenti, «faceva riferimento al fatto che alla cena, alla presenza di Marcela, lei aveva partecipato non per divertimento, ma per offrire prestazioni quantomeno di accompagnamento».

 

Ecco le parole di Eunice: «Oh, vabbè quando ci sono dei clienti così (il riferimento è a un pubblico ufficiale ospite a cena a casa di Benedetti, ndr), Diana (riferendosi a Marcela, ndr) non è che c’entri capito? Non è una cosa da dire... proprio da dire... divertimento...». Marcela rispedisce l’accusa al mittente: «Mi vogliono far passare per una prostituta? Ma non esiste proprio. Lo smentisco categoricamente. Io sono un architetto e con Benedetti ho soltanto lavorato».

 

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