giorgia meloni biagio mazzotta

LA MAZZATA DI MAZZOTTA – NUOVO SCONTRO TRA IL GOVERNO E IL “DEEP STATE”: IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO, BIAGIO MAZZOTTA STRONCA LA DELEGA FISCALE DELL’ESECUTIVO, CHE DETERMINEREBBE UNA “PERDITA DI GETTITO” – IL FUNZIONARIO È STATO MESSO NEL MIRINO DA PALAZZO CHIGI, CHE VUOLE FARLO FUORI PERCHÉ “CAPACE DI DIRE SOLO NO”. E LUI, CHE SI DICE “AMAREGGIATO” ED È STATO ESCLUSO DALLE RIUNIONI SULLA MANOVRA DELL’ANNO SCORSO, SI VENDICA. CHI LA SPUNTERÀ?

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

BIAGIO MAZZOTTA - RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

Trenta pagine di osservazioni, con il bollino blu in basso a sinistra. Un documento che la Ragioneria ha depositato venerdì in Senato dove da qualche giorno è arrivata in commissione Finanze la delega fiscale del governo Meloni [...] . Un documento tecnico, ma importante. E Firmato da Biagio Mazzotta, il Ragioniere generale dello Stato messo nel mirino di Palazzo Chigi.

 

Il motivo è anche in quelle pagine: «Disposizioni indeterminate, non quantificabili», scrive Mazzotta. «Ma essendo misure agevolative determinano una perdita di gettito». Doverosa segnalazione, per uno che di mestiere fa il guardiano dei conti. L’ennesimo altolà di un zelante funzionario dello Stato, per chi ha fretta di realizzare le promesse elettorali.

 

i contribuenti italiani per fascia di reddito

La relazione tecnica osserva che tra le norme aggiunte dalla Camera al testo base del governo alcune determinano una «perdita di gettito». Come la detassazione di straordinari, premi di produttività, tredicesime: una sorta di flat tax per i lavoratori dipendenti. E quindi andranno coperte quando la delega sarà attuata con i decreti legislativi. Come pure invita all’attenzione quando si parla di rateizzare gli acconti Irpef degli autonomi e di ridurre la ritenuta d’acconto: anche qui ci possono essere delle perdite, seppur temporanee, di gettito per lo Stato da gestire.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Il testo della Ragioneria di per sé non farebbe notizia. Se non fosse per come viene percepito, dato che il rapporto tra questo governo e il Ragioniere generale dello Stato è ai minimi termini. Mazzotta — che ora si dice «amareggiato» — non è stato coinvolto nelle riunioni sulla prima manovra di bilancio nell’autunno scorso. E c’è da scommettere che non lo sarà neanche quest’anno.

 

Anzi il piano di Palazzo Chigi sarebbe quello di sostituire il Ragioniere — magari con il suo passaggio a una partecipata di Stato o a capo di uno dei due nuovi dipartimenti del Mef — prima dell’inizio della sessione di bilancio, inaugurata il 27 settembre dalla Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza.

 

DARIA PERROTTA

Mossa ardita, una prima assoluta nella storia d’Italia. Sia perché Mazzotta è stato riconfermato dallo stesso governo Meloni, fino al termine della legislatura, lo scorso 19 gennaio. Sia perché la possibile sostituta, Daria Perrotta — stimatissima collaboratrice del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti già quando lui era a Palazzo Chigi e ora a capo del legislativo nel suo ministero — sarebbe percepita come un corpo estraneo dalla struttura stessa della Ragioneria.

 

C’è un solo precedente di un Ragioniere non di area Bankitalia o Tesoro: Vittorio Grilli. Ma parliamo del pupillo dell’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi. Come anticipato ieri da Repubblica, l’idea della premier Meloni sarebbe quella di fluidificare al massimo i rapporti con la Ragioneria perché non ci siano intoppi, già a partire dalla prossima legge di bilancio cruciale in vista delle elezioni europee del giugno 2024.

 

VITTORIO GRILLI

Un Ragioniere più duttile su “bollini” e valutazioni sarebbe funzionale a preparare una manovra elettorale con un colpo a sorpresa, come gli 80 euro di Renzi. […] Il ministro per ora tace. Difficile negare che in questi mesi il Ragioniere sia finito sotto il fuoco incrociato dei due azionisti di maggioranza del governo. Fratelli d’Italia lo vede come ostacolo per la sua riforma fiscale […]. Per la Lega è da tempo fumo negli occhi per le severissime analisi sulle pensioni […]. […]

biagio mazzotta

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