rai viale mazzini giuseppe conte giorgia meloni

IL CAMALE-CONTE COLPISCE ANCORA – IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI IL M5S HA VOTATO INSIEME ALLA MAGGIORANZA SUL CONTRATTO DI SERVIZIO, SCATENANDO LE IRE DEL PD – I GRILLINI PARLANO DI “GESTO DI RESPONSABILITÀ” A DIFESA DEL GIORNALISMO D’INCHIESTA – IN REALTÀ LA MOSSA È APPARSA PIÙ UN “BARATTO” PER OTTENERE UN CONDIRETTORE DELLA TGR (ROBERTO GUELI) – IL NUOVO SEGNALE DI “INCIUCIO” SU VIALE MAZZINI TRA MELONI IL “CARISSIMO NEMICO” CONTE…

1 – RAI, IL M5S VOTA CON LA MAGGIORANZA SUL CONTRATTO DI SERVIZIO, SULLO SFONDO LA PARTITA PER LA TGR

Estratto dell’articolo di Lisa Di Giuseppe per “Domani”

 

MELONI CONTE

La commissione di Vigilanza Rai ha approvato il parere sul contratto di servizio della televisione pubblica: con la maggioranza ha votato anche il Movimento 5 stelle. Nelle parole dei grillini, l’avallo del Movimento al parere su un contratto di servizio ampiamente criticato per i suoi contenuti arriva come gesto di responsabilità a sostegno di quelle trasmissioni come Report, Presa Diretta, Indovina chi viene a cena? e altre che interpretano in maniera così importante il ruolo dell'informazione del Servizio pubblico come cane da guardia del potere». Hanno votato contro il parere Pd, Iv e Avs, Azione si è astenuta.

 

Roberto Gueli

Contemporaneamente procede la partita sulle nomine in arrivo per la Tgr: il Movimento avrebbe volentieri un vicedirettore d’area per il meridione. Si fa già il nome di Roberto Gueli, attualmente vicedirettore, per quando Roberto Pacchetti – quota Carroccio – sarà, quasi sicuramente, promosso direttore. Senz’altro ora il candidato d’area pentastellata avrà una possibilità in più.

 

Non sarebbe la prima volta che a viale Mazzini i Cinque stelle avallano le decisioni della maggioranza: il consigliere d’amministrazione d’area Alessandro di Majo infatti non ha votato contro le nomine proposte dai vertici meloniani d’azienda durante la scorsa estate.

 

[…]

 

La decisione dei grillini in commissione Vigilanza spacca le opposizioni e allarga la faglia che corre tra quelli che erano gli ex alleati del campo largo: «Dispiace che i 5 stelle abbiamo votato a favore di una Rai che, a reti unificate, vorrebbe propagandare le gesta del governo di destra. Noi ci opporremo a questo disegno» ha detto Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e Cultura del Partito democratico.

 

2 – IL SEGNALE DI CONTE A FDI IN PALIO LA POLTRONA DELLA TGR IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE

Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

giuseppe conte giorgia meloni atreju

È un copione ormai collaudato. Che si ripete sempre uguale quando, in Rai, c’è in ballo qualche nomina. È allora che il M5S cambia improvvisamente casacca, riscoprendosi poco di opposizione e molto filogovernativo pur di ottenere le agognate poltrone alla guida di telegiornali, strutture, programmi o società controllate. Meglio se strappate al Pd, il partito rivale con cui sulla carta dovrebbe essere alleato.

 

[…]

 

Il risultato è un grande inciucio tra Giuseppe Conte e i Fratelli di Meloni che va avanti da mesi e fa godere i nuovi “padroni” di Viale Mazzini: il centrosinistra ne esce con le ossa rotte, indebolito da veleni e reciproche accuse; la maggioranza, vieppiù legittimata dall’appoggio esterno del Movimento, può completare indisturbata la trasformazione del servizio pubblico nel megafono dell’esecutivo sovranista.

 

meloni viale mazzini rai

Il baratto andato in scena in Vigilanza riguarda stavolta la TgR, una testata strategica in vista delle prossime elezioni, i cui incarichi di vertice sono appena scaduti. Fra marzo e giugno si voterà non solo in regioni importanti come Piemonte, Abruzzo e Sardegna (dove peraltro è stato promosso capo Ignazio Artizzu, fino a un paio di mesi fa responsabile stampa del governatore Solinas), ma anche in oltre 4mila comuni: conquistare una delle postazioni di comando nell’informazione locale diventa dunque fondamentale ai fini del consenso.

 

Ecco perché, dopo aver fallito — prima dell’estate — l’assalto al Tg3 rimasto saldamente in mano a Mario Orfeo, Conte ha puntato la casella del condirettore della TgR in quota opposizione. Il direttore salviniano, Alessandro Casarin, è stato appena riconfermato e non è in discussione.

 

alessandro casarin 3

L’altro numero 2, Roberto Pacchetti, è un leghista di provata fede che nemmeno la scivolata sulla promozione della moglie a vice- caporedattore della sede lombarda (su cui lui aveva la delega, poi rimessa) ha scalfito. A traballare è quindi Carlo Fontana, che il Pd avrebbe voluto mantenere. Conte si è però messo in mezzo. E ha chiesto di piazzare al suo posto l’attuale vice Roberto Gueli. La risposta non si è fatta attendere: in cambio del via libera, il M5S avrebbe dovuto dire sì al parere sul contratto di servizio elaborato dal centrodestra in Vigilanza.

 

È la chiave che spiega quanto è accaduto a palazzo San Macuto al termine di una mattinata concitata, allorché la maggioranza decide di forzare e di mettere ai voti la bozza messa a punto dal relatore Maurizio Lupi, disconosciuta dalla minoranza. […]

 

alessandro di majo foto di bacco

D’altra parte era già successo a giugno. Quando, a sorpresa, il consigliere grillino nel Cda Rai, Alessandro Di Majo, aveva approvato tutte le nomine alla direzione di Tg, generi e partecipate proposti dall’ad Roberto Sergio appena insediato dal governo Meloni. Anche allora Conte lanciò un salvagente alla destra e ottenne diverse poltrone per i suoi. Un copione collaudato.

alessandro casarin 1LA NUOVA RAI MELONIANA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)