matteo renzi arabia saudita

“RENZI CI FA SOLO PERDERE, RISPEDIAMOLO IN ARABIA” – LA BASE DEM IN RIVOLTA CONTRO IL RITORNO DI RENZI NELL’AMMUCCHIATA DEL CAMPO LARGO ANTI-MELONI: “QUELLO CHE TOCCA L'EX PREMIER, SI SECCA” – NON SOLO CONTE E IL M5S, ANCHE IL COMPAGNO FRATOIANNI CONTRO MATTEONZO – “LA DISCUSSIONE SU RENZI È RIDICOLA, GOVERNA CON LA DESTRA. IL TEMA NON SI PONE” – MA IL SENATORE SEMPLICE DI RIAD VIENE BULLIZZATO PURE DAL SUO FEDELISSIMO LUIGI MARATTIN: “RENZI È COME CALENDA, CAMBIA IDEA OGNI 24 ORE”

Pasquale Napolitano per “il Giornale” - Estratti

 

È il turno di Ferruccio Sansa: «Abbiamo perso mesi parlando di Renzi.

renzi schlein

Uno che nessuno vuole».

Sansa chi? Quello del consigliere regionale ligure è solo l’ultimo stop, in ordine di tempo, che piomba contro il ritorno nel campo largo dell’ex segretario Pd.

È la parabola (quasi triste) del capo di Italia Viva.

Renzi, l’Obama italiano capace di far sognare i riformisti di mezzo mondo, viene sbalzato da una parte all’altra del campo largo. Tirato, strattonato e cacciato. No, si, forse.

 

 

(...)

È vero anche, che Renzi sta apparendo come l’ultima ruota del carrozzone.

Francesco Silvestri del M5s si diverto con l’ex rottamatore e ironizza sui consensi dell’ex sindaco di Firenze: «Con il suo 1% vuole riposizionarsi, comprensibile ma non con il M5s». Bei tempi quelli del 40%. Dai Cinque stelle è giunto un no secco al ritorno di Renzi. Giuseppe Conte non si sottrae: «Niente da fare, Renzi fa cadere i governi».

RENZI D ARABIA - BY MACONDO

Il tema anima il dibattito nel centrosinistra. Luigi Marattin, altro fedelissimo di Renzi, pure lui è durissimo: «È come Calenda, cambia idea ogni 24 ore».

 

(...)

Lorenzo Guerini, un tempo braccio destro del senatore Iv, è possibilista sul rientro nell’ammucchiata: «Io sono per non porre veti a nessuno, il confronto sarà sui programmi e su quello si costruirà l’alleanza» dice al Giornale.

 

ELLY SCHLEIN E MATTEO RENZI ALLA PARTITA DEL CUORE - MEME BY OSHO

La coppia Fratoianni-Bonelli ci prende gusto a bullizzare Renzi. Il compagno Fratoianni attacca: «La discussione su Renzi è ridicola, governa con la destra. Il tema non si pone». Fratoianni usa il bastone. Bonelli la carota. Il leader dei Verdi è meno duro: «Serve autocritica sulle scelte passate di Renzi e cambio di programma». Insomma, tutti a fare l’esame del sangue al rottamatore. Avanti il prossimo, Renzi si prepara a un autunno di schiaffi e carezze.

 

LAWRENZI D'ARABIA

LA BASE PD AVVISA SCHLEIN: “RENZI CI FA SOLO PERDERE, RISPEDIAMOLO IN ARABIA”

Natascia Ronchetti per “il Fatto quotidiano” - Estratti

 

L’altra sera alla Festa nazionale dell’Unità di Reggio Emilia è bastato che Pier Luigi Bersani nominasse Matteo Renzi perché dalla platea si levasse un coro di mugugni e borbottii infastiditi. Sì, perché nella base del Pd, quella che da 20 giorni lavora per garantire lo svolgimento dell’evento (fino all’8 settembre), praticamente nessuno lo vuole come compagno di ventura nella costruzione dell’alternativa al centrodestra.

 

“Se la Schlein apre a Renzi allora sono io a uscire dal partito: quello è un gallo cedrone, vuole esserci solo lui”, dice Angelo Rinaldini, uno dei 400 volontari impegnati tutte le sere nei ristoranti, nei bar e nei servizi generali della festa, nella grande area del Campo Volo, alla periferia della città. Rinaldini è in buona compagnia. Non una delle persone impegnate nelle cucine o destinate al servizio ai tavoli dei cinque punti di ristoro, che sono stati allestiti insieme a due bar presenti, risparmia critiche velenose all’indirizzo del fondatore di Italia Viva. “Un’alleanza con lui? Quello che tocca Renzi si secca – dice Claudio Manghi, 63 anni, volontario al ristorante Gente di Mare –. E credo che tutti gli italiani se ne siano accorti, almeno lo spero. È un novello Berlusconi, anzi è il delfino del Cavaliere”.

nicola fratoianni giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

 

Alle 18, i volontari – molti sono pensionati ma ci sono anche giovani – sono già al lavoro, pronti ad accogliere gli avventori che iniziano ad arrivare. Ma se gli chiedi cosa pensano di una alleanza tessuta senza veti e senza ambiguità – parole di Bersani –, se evochi la figura dell’ex segretario del partito tutti si fermano. E il giudizio è corale, tra commenti che si accavallano.

 

“Renzi ci ha già fatto perdere troppi voti e con lui le cose possono solo peggiorare”, dice Loretta Sabattini, 72 anni, una che ha cominciato a 16 anni a mettersi a disposizione del partito, quando si trattava di allestire stand o tirare la sfoglia. Nessuno gli perdona la legge che ha cambiato la normativa sul lavoro, il Jobs Act. Né, persino, il vecchio viaggio ad Arcore per incontrare Berlusconi (sono trascorsi quasi 14 anni eppure quell’incontro per tanti vecchi militanti del Pd pesa ancora come un’onta) o gli elogi, più recenti, spesi per il primo ministro dell’Arabia Saudita Mohammad bin Salman. “Ecco, che se ne torni là, in Arabia Saudita: glielo faccio io il passaporto, vada là e non si faccia più vedere”, sbotta Manghi, secondo il quale la Schlein “dovrebbe ascoltare la base, che proprio non lo vuole”.

RENZI FA UNA CONFERENZA IN ARABIA SAUDITAmatteo renzi mohammed bin salman 1

(…)

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…