MATTARELLA BATTI UN COLPO – SULL’ITALICUM RENZI SI PREPARA A MARCIARE A COLPI DI FIDUCIA – MA SAREBBE UN MODO DI ESAUTORARE IL PARLAMENTO. E MATTARELLA CHE NE PENSA? – LA MUMMIA SICULA È L’UNICO CHE POTREBBE FERMARE IL PREMIER SPACCONE

1.ITALICUM: CDM AUTORIZZA FIDUCIA

 

(ANSA) - ROMA, 28 APR - Il consiglio dei Ministri, che è durato pochi minuti e si è già concluso, ha autorizzato l'eventuale apposizione della fiducia alla legge elettorale. Lo si apprende da fonti di governo.

MATTARELLA 25 APRILEMATTARELLA 25 APRILE

 

 

2. PER MATTARELLA SI AVVICINA LA PROVA DEL NOVE

Adalberto Signore per “il Giornale

 

I precedenti, molto scomodi, sono due. Quello della legge Acerbo e quello della cosiddetta legge truffa. Per la prima bisogna tornare indietro al 1923 e all'allora Regno d'Italia con Mussolini presidente del Consiglio, per la seconda al 1953 e al governo De Gasperi. Sono queste le uniche due volte nella storia patria in cui un sistema di voto è stato imposto dall'esecutivo a colpi di voti di fiducia, di fatto esautorando il Parlamento dal suo ruolo di legislatore su un tema chiave per la tenuta democratica come quello della legge elettorale.

 

Sessantadue anni dopo, rischiamo di rivedere esattamente lo stesso film, visto che Matteo Renzi non nasconde la tentazione di mettere la fiducia sull'Italicum e blindarlo. Almeno finora, peraltro, con il silenzio – nei fatti accondiscendente – del Quirinale. La riforma elettorale, insomma, trattata alla stregua di un qualsiasi decreto fiscale.

 

sergio mattarellasergio mattarella

Perché, l'ha detto chiaro il premier, la priorità è che sia approvata ora e subito, così da poter essere messa in vetrina durante la campagna elettorale che ci accompagnerà di qui al 31 maggio. «Già fatto!», sarà lo slogan di un Renzi pronto a spiegare in lungo e in largo per l'Italia che dopo un anno e passa a Palazzo Chigi le riforme finalmente arrivano in porto. Poco importa che il prezzo da pagare sia quello di una legge elettorale imposta di fatto dall'esecutivo al Parlamento, con l'aggravante che il governo non trova la sua legittimazione nelle urne ma in un'operazione di Palazzo.

 

Uno scenario nel quale il silenzio del capo dello Stato inizia a farsi pesante. Non si tratta di tirare o meno per la giacca Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, infatti, è il garante della Costituzione e in quanto tale non è strano che i più si aspettino che prenda finalmente posizione rispetto a quanto potrebbe avvenire alla Camera sull'Italicum. Una parola sul rischio che Renzi decida di risolvere i problemi interni al Pd mettendo la fiducia (anzi, le fiduce) su una legge che riguarda tutti gli italiani e che è il fondamento della vita democratica è – per usare un eufemismo – dovuta.

mattarella renzimattarella renzi

 

E poco importa che in questi giorni il Colle abbia ufficiosamente veicolato una sua presunta irritazione verso l'atteggiamento che sta tenendo il premier. Arrivati a questo punto, con la Camera che oggi vota le pregiudiziali di costituzionalità sull'Italicum e Renzi che minaccia la fine anticipata della legislatura, Mattarella difficilmente potrà continuare a restare nelle retrovie.

mattarella renzi 7mattarella renzi 7

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)