vladimir putin borsa mercati economia russa

MOSCA FA CRAC? - PUTIN ANNUNCIA “MISURE STRAORDINARIE” PER SOSTENERE L’ECONOMIA RUSSA COLPITA DALLE SANZIONI – LE AGENZIE DI RATING HANNO DECLASSATO A SPAZZATURA I TITOLI RUSSI E SBERBANK E’ SULL’ORLO DEL DEFAULT - UN REPORT DI JP MORGAN VALUTA CHE LA RUSSIA VA VERSO UN COLLASSO DELL'ECONOMIA PEGGIORE DI QUELLO DEGLI ANNI NOVANTA. LA PREVISIONE È QUELLA DI UN CROLLO DEL PIL TRA IL 7 E IL 9 PER CENTO - LA MAGGIORANZA DELLE RAFFINERIE EUROPEE CONTINUA AD EVITARE DI TRATTARE IL GREGGIO DI MOSCA NONOSTANTE I PREZZI A SALDO…

vladimir putin

1 - CREMLINO, MISURE STRAORDINARIE PER ECONOMIA RUSSA

(ANSA) - La situazione dell'economia russa è in questo momento straordinaria, ciò richiede misure straordinarie. Lo sottolinea il Cremlino, riferisce Tass.

 

2 - RUSSIA VICINA AL FALLIMENTO IL PETROLIO NON SI VENDE PIÙ

Luca Cifoni per “il Messaggero”

BORSA DI MOSCA

 

L'ascesa politica di Vladimir Putin iniziò in concomitanza con la crisi finanziaria del 1998: ora dopo l'invasione dell'Ucraina il presidente russo potrebbe trovarsi a fronteggiare un disastro economico peggiore di quello di 24 anni fa. Come allora, la prospettiva è quella di un default, di uno Stato non più in grado di onorare i propri impegni sul debito. Ma stavolta l'impatto sul fronte interno potrebbe essere peggiore.

 

Sberbank sede Mosca

Il fallimento è una prospettiva molto concreta: i credit default swap, titoli, che danno un prezzo proprio a questa eventualità, esprimono una probabilità pari al 67 per cento. E l'ombra del default avvolge anche Sberbank, istituto di credito che pure - per ora - non è stato escluso dal circuito dei pagamenti Swift.

 

Già dai giorni scorsi le agenzie di rating hanno iniziato a far sprofondare il merito di credito del Paese. Ieri Standard & Poor' s è intervenuta nuovamente portando il rating a CCC-. Le altre due agenzie principali, Moody' s e Fitch si erano mosse nella stessa direzione classificando come spazzatura i titoli di Stato russi.

 

BORSA MOSCA

Naturalmente si tratta di un default particolare, nel quale non ci sono particolari margini di collaborazione tra il Paese e suoi creditori. I 640 miliardi di dollari di riserve della Banca centrale russa, che erano stati accumulati a partire dal 2014 anche per affrontare una nuova ondata di sanzioni, sono stati congelate e rese inutilizzabili per circa la metà: è uno degli interventi decisi dai Paesi del G7, probabilmente l'arma più affilata tra quelle messe in campo.

jp morgan

 

LE SCADENZE

Il default sarà eventualmente formalizzato quando arriverà la scadenza per i pagamenti (più il normale periodo di grazia di 30 giorni). Ma la prospettiva di una ristrutturazione pilotata in un contesto di questo tipo appare improbabile. Ad essere colpiti sarebbero anche gli investitori occidentali esposti con la Russia: per quest' ultima però il fallimento potrebbe essere solo il primo passo di una crisi ancora più grave.

 

Senza possibilità di una ripresa relativamente immediata, come fu quella che seguì gli eventi del 1998. La banca d'investimenti Jp Morgan in un suo report valuta che il Paese, a seguito delle sanzioni, va verso un collasso dell'economia peggiore di quello degli anni Novanta. La previsione è quella di un crollo del Pil tra il 7 e il 9 per cento.

 

IN CODA PER IL BIGLIETTO DELLA METRO A MOSCA

«Le sanzioni minacciano i due pilastri di stabilità, la fortezza delle riserve in valuta estera della banca centrale e il surplus corrente» si legge nel report. La valutazione complessiva è che «le sanzioni colpiranno nel segno per l'economia russa, che ora è diretta verso una profonda recessione». É vero che il Cremlino può ancora contare sui proventi delle vendite di gas e petrolio all'Occidente.

 

Proventi che per una serie di Paesi (a iniziare da Germania e Italia) è complicato mettere in discussione, anche se questa eventualità ora potrebbe non essere più esclusa nell'ambito del nuovo pacchetto di sanzioni di cui si parla nel comunicato dei ministri degli Esteri del G7.

 

Si tratta di una partita a scacchi, in qualche modo parallela allo scontro militare in atto: Putin sa che le i contraccolpi delle sanzioni e anche di una completa rottura dei rapporti commerciali ricadrebbero anche sui Paesi che lo hanno messo nel mirino. E probabilmente conta sulle spaccature che questi contraccolpi potrebbero portare nel campo degli avversari, anche se finora Stati Uniti ed Europa hanno dato prova di unità. I

Xi Jinping e Vladimir Putin

 

PREZZI

In ogni caso però se il conflitto andrà avanti, Mosca si troverà ad essere sempre più isolata. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, che cita vari operatori di mercato, ci sarebbero già forti difficoltà nella vendita del greggio. La maggioranza delle raffinerie europee continua ad evitare di trattare il greggio di Mosca nonostante i prezzi a saldo, molto inferiori alle quotazioni di mercato. Qualche offerta starebbe invece arrivando da compratori asiatici, compresi alcuni cinesi. Il sostegno di Pechino sarà un altro elemento decisivo per le sorti della Russia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...