matteo salvini gregoretti

LA RETROMARCIA DI SALVINI - DOPO AVER SBANDIERATO AI QUATTRO VENTI CHE LA LEGA AVREBBE VOTATO SÌ AL PROCESSO GREGORETTI ORA, IN VISTA DEL SENATO, A VIA BELLERIO SONO MOLTO PIÙ CAUTI - IL PIANO B AL QUALE STANNO PENSANDO I VERTICI LEGHISTI È QUELLO DELLA "LIBERTÀ DI COSCIENZA" OPPURE ALL'USCITA DALL'AULA AL MOMENTO DEL VOTO…

MATTEO SALVINI

Marco Antonellis per Dagospia

 

Il Caso Gregoretti come l'impeachment per Donald Trump? In entrambi i casi, per Matteo Salvini, c'è di mezzo "una sinistra che cerca di vincere con mezzi legali ciò che non può vincere con mezzi democratici". Almeno stando a quanto dichiarato al New York Times in vista di quello che sarà con tutta probabilità il "processo dell'anno" se mercoledì prossimo il Senato darà il definitivo via libera dopo quello della Giunta.

NAVE GREGORETTI

 

Si comincerà alle 9,30 proprio con l'esame del parere della Giunta per le immunità che con la bocciatura della relazione Gasparri ha dato luce verde al processo per l'ex ministro dell'Interno. Le sorprese però potrebbero venire dopo, in occasione del voto in Senato. Perché diversamente da quanto annunciato finora i leghisti potrebbero cambiare idea e non votare più a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti del loro Capitano.

 

NAVE GREGORETTI

Insomma, una vera e propria retromarcia con l'escamotage della "libertà di coscienza" oppure uscendo dall'aula al momento del voto. Da Via Bellerio spiegano che "se in Senato votassimo a favore del processo si verrebbe a creare un pericoloso precedente che potrebbe incidere sul successivo procedimento giudiziario perché assomiglierebbe troppo ad un'ammissione di colpevolezza" e poi ora "non siamo più in campagna elettorale come il mese scorso". Insomma, non servirebbe a niente continuare a fare i duri e puri. Meglio prepararsi al piano B.

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