EDITORIA, TUTTI I GIORNALISTI SI PORTA VIA - LETTA RIFINANZIA IL FONDO PER I PREPENSIONAMENTI: TRA “REPUBBLICA” E “CORRIERE” IN QUANTI SARANNO BUTTATI FUORI L’ANNO PROSSIMO?

Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

La nuova dimensione del mercato dell'editoria è «connotato da incertezza e complessità» e presenta numerosi problemi «ma si prospettano nuove opportunità di crescita del sistema, legate all'innovazione ed alle nuove forme di fruizione dei contenuti informativi».

In questa prospettiva tutti gli interlocutori del sistema (Federazione Italiana Editori Giornali, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Istituto di previdenza dei giornalisti, Consiglio nazionale dei giornalisti, Associazione italiana Editori, le associazioni degli edicolanti, solo per citare i più significativi) hanno siglato un'intesa di fronte al sottosegretario all'editoria, Giovanni Legnini, in cui si parla di innovazione e di futuro.

Con un obiettivo di fondo: «Non mettere a rischio il valore del pluralismo dell'informazione in quanto "bene pubblico" e nello stesso tempo «sostenere i processi di razionalizzazione e adeguamento tecnologico». Si profilano nuove opportunità «come testimonia la crescente domanda di informazione anche tra gli utenti del Web che tutte le indagini registrano».

Secondo l'accordo «le misure più idonee a sostenere e rilanciare il settore dell'editoria nel breve periodo» devono essere incentrate «su più assi di intervento». E quindi: sostenere «i processi di innovazione tecnologica e di ristrutturazione aziendale con il rifinanziamento di misure come il credito agevolato alle imprese». Sarà favorita la nascita di nuove imprese editoriali ispirate a modelli innovativi, applicando strumenti già previsti in altri settori per le start-up.

Sarà anche favorito l'ingresso di «nuovi e qualificati professionisti con l'abilità nell'area dei new media in continua evoluzione». In questo quadro verrà rifinanziato il sostegno all'uscita «anche utilizzando gli istituti contenuti nella legge 5 agosto 1981 n. 416», cioè in particolare i fondi per i prepensionamenti nelle aziende editoriali che abbiano dichiarato lo stato di crisi.

Verrà promosso, con incentivazioni fiscali, lo sviluppo «delle potenzialità delle piattaforme digitali e l'offerta dei contenuti multimediali e digitali». Lo stesso avverrà nel settore dell'informazione online «per l'offerta di contenuti legali per garantire un'effettiva tutela del diritto d'autore ai produttori di contenuti originali». Si progetta la modernizzazione della rete di distribuzione e dei punti di vendita (in particolare le edicole) con interventi amministrativi e normativi.

Soddisfatto Legnini: «L'accordo tra governo e mondo dell'editoria per arginare la grave crisi e individuare le vie per la ripresa, è stato raggiunto dopo meno di due mesi di confronto. Abbiamo ottenuto un grado di consapevolezza condivisa tra gli interlocutori dell'editoria e anche della politica che non era affatto scontato. Ora dovremo lavorare più in profondità sulle norme e sulle compatibilità finanziarie. L'essenziale sarà individuare un grande piano industriale per il futuro della nuova editoria italiana».

 

Enrico Letta CARLO DE BENEDETTI DA FABIO FAZIOPietro Scott Jovane GIULIO ANSELMI

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