PREVIDENZA SENZA REGGENZA - RINVIATO L'ARRIVO DI PASQUALE TRIDICO ALL'INPS - IL PROMESSO VICE IN QUOTA LEGA, FRANCESCO VERBARO, SI È FATTO DA PARTE PER “MOTIVI PERSONALI” - LA PRIMA SCELTA DI SALVINI PER SOSTITUIRLO POTREBBE ESSERE MAURO NORI - GIUSEPPE BONO E MASSOLO VERSO LA CONFERMA A FINCANTIERI - IL DOMINO CON LE NOMINE IN SNAM E ITALGAS - IL NODO BANKITALIA...

pasquale tridico 1

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

Luigi Di Maio non l'ha spuntata. Dopo giorni e giorni di attesa, nel vertice di palazzo Chigi il vicepremier grillino non è riuscito a strappare il via libera di Giovanni Tria al decreto interministeriale di nomina per Pasquale Tridico, il padre del reddito di cittadinanza, indicato come commissario dell' Inps. E questo perché il promesso vice in quota Lega, Francesco Verbaro, si è fatto da parte.

 

francesco verbaro

Fonti 5Stelle, che hanno preso male il rinvio in quanto l'Inps ha un ruolo cruciale nell'erogazione del reddito di cittadinanza, fanno sapere che dietro l' eclissi di Verbaro ci sarebbero «motivi personali». E non la questione dell' incompatibilità in cui sarebbe incorso l' ex segretario generale del ministero del Lavoro, in quanto negli ultimi due anni ha intrattenuto rapporti con le organizzazioni sindacali. La prima scelta della Lega per la sostituzione di Verbaro potrebbe essere Mauro Nori, che Matteo Salvini avrebbe ben visto al posto di Tridico, salvo poi arretrare davanti alle proteste di Di Maio: «Non puoi giocare all' asso pigliatutto». Alla Lega, infatti, è già andata la presidenza dell' Istat con Giancarlo Blangiardo e della Consob con l'ex ministro Paolo Savona.

 

Nel breve vertice è stato poi fatto solo un accenno alla questione di Fincantieri. E qui è stato Salvini a fare la voce grossa, chiedendo la riconferma degli attuali vertici: l'amministratore delegato Giuseppe Bono e il presidente Giampiero Massolo.

MAURO NORI

La posizione di Di Maio non è stata conciliante: i 5Stelle vorrebbero spostare Bono alla presidenza, affiancandolo con un nuovo ad. Ma Salvini ha risposto picche e lo stesso Bono ha fatto sapere di essere indisponibile a questa soluzione, forte del fatto di essere riuscito insieme a Massolo a trasformare Fincantieri in un gioiello dell' industria cantieristica. La conclusione: da palazzo filtra una certa arrendevolezza da parte grillina.

 

«CONTINUITÀ»

C'è da dire che al Tesoro e in Cdp, cui spetta indicare i nuovi vertici anche di Snam e di Italgas, la linea è più o meno identica. Tria e Cassa depositi e prestiti, con la sponda del premier Giuseppe Conte e la moral suasion del Quirinale, spingono per la riconferma di Bono, di Marco Alverà (Snam) e Paolo Gallo (Italgas) in nome della «continuità di gestione», visti «i buoni risultati raggiunti». Cambieranno invece i consigli di amministrazione delle tre aziende partecipate. La decisione verrà presa mercoledì prossimo. Da definire anche altre nomine.

giampiero massolo

 

Tra queste c' è quella di ragioniere generale dello Stato che vede in pole position l' attuale ispettore generale Biagio Mazzotta. E, soprattutto, c' è il dossier che riguarda Bankitalia. I 5Stelle finora si sono opposti alla riconferma dell' ex direttore generale Luigi Federico Signorini, chiedendo «discontinuità».

 

Conte, però, non ha formalmente rigettato la richiesta di palazzo Koch di confermare Signorini. E ciò ha creato uno stallo: solo di fronte a un rifiuto ufficiale, Bankitalia può indicare un altro nome per la vicedirezione generale. Nella Lega e in via Nazionale si fa strada il sospetto che Di Maio voglia lasciare la questione della sostituzione di Signorini in stand-by fino a maggio, quando scadranno il direttore generale Salvatore Rossi e la vicedirettrice generale Valeria Sannucci. Per così procedere a un' infornata di nomine complessiva.

 

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