IL RISCHIO-SCISSIONE DEL PD SPINGE BAFFINO A INCONTRARE IL “NEMICO” RENZI

1 - PD: D'ALEMA, MAI ATTACCATO RENZI, E' PERSONALITA' IMPORTANTE
(ANSA) - Matteo Renzi è "una delle personalità importanti di questo partito". Lo ha affermato Massimo D'Alema dopo l'incontro a Palazzo Vecchio con il sindaco di Firenze. "Io non ho mai attaccato Renzi, era Renzi che attaccava me", ha ricordato l'ex premier: "Io non sono più parlamentare - ha aggiunto - mi sono auto-rottamato, ho promosso il rinnovamento. Dal punto di vista del mio ruolo politico sono sempre qui, il problema è già risolto in un senso o nell'altro".

Nell'ultima campagna elettorale, ha ricordato D'Alema, "sono venuto a Firenze tessendo gli elogi di Renzi", spiegando di aver detto al sindaco "che avevo apprezzato il modo in cui stava dando una mano a Bersani nel corso della campagna elettorale, dimostrando spirito di partito". A una giornalista che gli chiedeva se ritenesse Renzi potenzialmente vincente adesso, l'ex premier ha risposto che "non lo ritengo vincente perché non ci sono le elezioni: lo ritengo però una delle personalità importanti di questo partito".

2 - D'ALEMA INCONTRA RENZI: «ERRORE ESCLUDERLO DAI GRANDI ELETTORI»
Da "Corriere.it"

Faccia a faccia fra Massimo D'Alema e il sindaco Matteo Renzi. Hanno discusso per circa un'ora da soli nella sala di Clemente VII, l'ufficio del sindaco a Palazzo Vecchio, dove l'ex presidente del Copasir è arrivato poco prima delle 15 accompagnato dal vicesindaco Dario Nardella, deputato di area renziana.

Inevitabilmente hanno parlato anche dell'ultimo scontro del Rottamatore con il Pd sui Grandi elettori: «Quel voto è stato un errore» ha detto D'Alema, osservando però che «è comunque una questione dipesa da dinamiche locali», come sottolineato anche dal governatore della Toscana Enrico Rossi. E precisa anche: «Non credo che ci sia stata nessuna telefonata» da Roma, come ha sostenuto lo stesso Renzi.

NO SCISSIONI NEL PD - D'Alema ha fatto visita a Renzi prima di partecipare alla lezione dell'istituto italiano di Scienze Umane, Sum, dedicata alla crisi dei partiti. È arrivato passando dal Salone dei Cinquecento e bypassa i giornalisti che gli facevano domande. Dopo un'ora di incontro, il suo primo commento è stato: «È stata una lunga, cordiale e amichevole conversazione». Qualche battuta anche sul rischio di una scissione all'interno dei Partito democratico dice: «Non mi pare che ci sia nel modo più assoluto». Ancora: «Due come noi che dovrebbero scindersi vengono invece da una cordiale e amichevole conversazione».

IL QUIRINALE - Rimane calda la questione del Quirinale: «È stato scelto un metodo di ampia consultazione, condotta da Bersani, per scegliere un candidato o una candidata di alto profilo, e che abbia il più alto consenso possibile». L'ex premier ha quindi precisato che «chi sarà il candidato lo dirà Bersani».

E a chi gli chiede se proprio lui potrebbe essere candidato al Quirinale risponde: «Io non sono candidato a nulla, non ci sono candidati». Proprio il sindaco di Firenze, sempre su Facebook, aveva di nuovo incalzato il suo partito: «La politica nazionale in questi giorni discute di tante cose, molte inutili, che riguardano solo gli addetti ai lavori. Da Firenze rispondiamo lavorando sulle cose concrete: edilizia sostenibile, risparmio energetico, risposte ai cittadini», ha scritto su Facebook. «Oggi in viale Guidoni ho inaugurato 18 alloggi popolari innovativi in legno a impatto zero dando una risposta sociale e ambientale alla città. Voglio che la mia amministrazione sia sulla frontiera dell'innovazione ambientale e culturale».

3 - D'ALEMA: "RENZI È UN QUALUNQUISTA POPULISTA"
Da "rainews24.rai.it" del 18-10-2012

Le sue posizioni rappresentano l'irrompere del qualunquismo populista nel nostro campo e il rischio di una vera e propria mutazione. c'e' l'intromissione di un rampatismo senza radici e senza principi. mi batto contro la rottamazione, perche' la rottamazione non e' il rinnovamento, ma un chiaro messaggio di natura politica e culturale dai forti significati negativi". Cosi' il presidente del Copasir ed ex presidente del consiglio, Massimo D'Alema, intervistato dal quotidiano "l'Unita"'.

Si vuol far credere, dice ancora, "che i politici sono tutti uguali, che il centrosinistra e' stato come il centrodestra. non e' vero. respingo questo messaggio distruttivo del nostro partito e della sua storia. noi ci siamo battuti contro Berlusconi. Nel messaggio di Renzi, pero', non si scorge la denuncia del danno prodotto in italia dalla destra. c'e', al contrario, la necessita' di liquidare un'intera classe politica. e c'e' il disprezzo verso le radici della sinistra".

Bersani, dice ancora D'alema, "rappresenta il rinnovamento che io condivido e intendo agevolare, tutt'altro rispetto alla rottamazione. se vince Renzi temo si aprira' un conflitto. d'altro canto e' quello che vuole lui...e se vince Bersani io non chiedero' alcuna deroga. il Parlamento non e' il luogo esclusivo dell'impegno politico" e "non vivo questo passaggio come un passo indietro, ma come l'opportunita' di organizzare diversamente il mio impegno e la mia partecipazione".

Infine, una parola su un ipotetico Monti bis: "parlando di Monti bis non ci si rende conto che l'attuale governo nasce in una particolare condizione di emergenza e sulla base di una maggioranza innaturale di cui si avvertono gia' tutte le difficolta'. come si puo' pensare che questo tipo di alleanza possa durare un'intera legislatura? come non vedere che un governo di questo tipo sarebbe in realta' piu' fragile, e non piu' forte di un governo politico di centrosinistra?".

 

 

renzi d'alema e il camperVIGNETTA BENNT DA LIBERO DALEMA CONTRO RENZI Massimo Dalema matteo renzi Intervento di Massimo Dalema Matteo Renzi MATTEO RENZI CON LA MANO NELL'OCCHIOMassimo Dalema

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…