
LA RITIRATA TRUMPIANA! VIA 35.000 SOLDATI AMERICANI DALLA GERMANIA (SARANNO TRASFERITI IN UNGHERIA) E STOP ALLE ESERCITAZIONI NATO IN EUROPA: IL PRESIDENTE USA TAGLIA I PONTI CON GLI ALLEATI E SCUOTE L’UE – LA SCELTA DELL’AMMINISTRAZIONE TRUMP CONFERMA SEMPRE DI PIÙ LA NECESSITÀ DEL VECCHIO CONTINENTE DI PROVVEDERE ALLA PROPRIA DIFESA, ANCHE ALDILÀ DEL DESTINO DI KIEV NELLA SUA RESISTENZA ALL’INVASIONE RUSSA – IL MONITO DI TRUMP: L’AMERICA NON ANDRÀ IN SOCCORSO DEI PAESI CHE NON RISPETTANO LA QUOTA DI SPESA PER LA DIFESA…
Paolo Mastrolilli per la Repubblica -Estratti
Stop alle esercitazioni Nato in Europa, trasferimento di 35.000 soldati americani dalla Germania all’Ungheria, e blocco per gli ucraini all’accesso delle immagini satellitari commerciali a uso militare.
Ogni giorno sembra portare una novità negativa, nel progressivo allontanamento dell’amministrazione Trump dall’alleanza con l’Europa. Una scelta strategica che ormai conferma sempre di più la necessità del Vecchio continente di provvedere alla propria difesa, anche aldilà del destino di Kiev nella sua resistenza all’invasione russa.
Non è chiaro se gli Stati Uniti smetteranno di partecipare, o ridurranno la loro presenza per risparmiare uomini e soldi, ma il messaggio politico è inequivocabile. Le esercitazioni condotte dalla Nato, da decenni e in diverse località geografiche dei Paesi membri, non sono un gioco.
elon musk e donald trump soldati meme
Servono a preparare le difese dell’Alleanza in varie circostanze e luoghi, in modo che sia pronta a rispondere nel caso venga attaccata. Cancellarle, o ridurne le dimensioni, significa esporsi al rischio di essere attaccati e non avere le capacità necessarie per difendersi. In altre parole, un invito a potenziali nemici come la Russia ad approfittare del vuoto lasciato dagli Usa.
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Nello stesso tempo, infatti, il britannico Telegraph riporta che il Pentagono sta considerando di spostare 35.000 soldati dalla Germania - che secondo l’Amministrazione americana non investe abbastanza nella difesa e ha posizioni ostili alla Russia - all’Ungheria, dove invece il leader Orbán è un seguace di Trump e ha conservato ottimi rapporti con Putin, che protegge ostacolando ogni iniziativa dell’Unione europea finalizzata a contrastare l’aggressività di Mosca. Già durante il suo primo mandato Trump aveva minacciato di ridurre le forze Usa di stanza in territorio tedesco, ma se stavolta desse seguito a questo proposito lancerebbe un altro segnale sorprendente a Putin, che sta riuscendo a ottenere il progressivo ritiro della Nato dal continente grazie alle concessioni fatte proprio dalla Casa Bianca.
TRUMP E PUTIN SOLDATI DELLO STESSO ESERCITO - TWEET DI GIUSEPPE DI PIAZZA
Per non parlare poi della minaccia di Trump di non rispettare l’impegno dell’articolo 5 dell’Alleanza atlantica alla difesa reciproca, nei confronti dei membri che a suo giudizio non pagano abbastanza.
Il discorso si applica anche all’Ucraina, o parte proprio da questa invasione, che Washington sembra determinata a premiare con la capitolazione di Kiev. Infatti, alla vigilia degli incontri attesi la settimana prossima in Arabia Saudita per negoziare il cessate il fuoco e definire lo schema della pace, il Washington Post ha scritto che Trump ha deciso di privare Zelensky anche delle immagini satellitari generate da Maxar e distribuite dalla National Geospatial Intelligence Agency.
Un altro colpo alle difese ucraine, se non un tradimento, perché così diventano cieche nello sforzo per proteggere il proprio Paese. Questa decisione sembra finalizzata ad aumentare ancora di più la pressione su Kiev, affinché firmi l’accordo per concedere agli Usa lo sfruttamento delle sue risorse minerarie e accetti di negoziare la pace nei termini preferiti da Trump (se non direttamente da Putin).