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M5S DINASTY - RITRATTO DI DAVIDE CASALEGGIO: RAGAZZO PRODIGIO, SCACCHISTA RAFFINATO E SUB PROVETTO - ABITUATO A NAVIGARE SOTT’ACQUA, HA I PIEDI BEN PIANTATI PER TERRA (PIU’ DEL PAPA’) E IN PUGNO L’ALGORITMO DEL COMANDO DEL MOVIMENTO

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera

DAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIODAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIO

 

«Devi conoscere Davide». Negli ultimi mesi Gianroberto Casaleggio aveva fissato una serie di appuntamenti, milanesi e anche romani. Con un obiettivo preciso. «È bravo», premetteva sempre. Solo che Davide non parlava. C’era, ma era come se non ci fosse. Appariva laconico al punto che qualcuno tra i meno informati sulle inclinazioni familiari arrivò a pensare che tra padre e figlio non corresse buon sangue.

 

Sbagliavano. Le persone presenti a quegli incontri ne uscirono con la sensazione che il futuro erede della Casaleggio&Associati non avesse interesse all’idea che gli interlocutori si facevano di lui. E su questo forse avevano ragione. Eppure conoscere Davide Casaleggio, nato a Milano il 14 gennaio 1976, primogenito di Gianroberto, che incontrò sua madre, la linguista inglese Elizabeth Clare Birks, dopo il suo colloquio per l’assunzione in Olivetti, o almeno provarci, significa farsi un’idea della direzione futura del Movimento 5 Stelle.

 

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Fin dall’infanzia Davide è stato il progetto di Gianroberto, che aveva preso molto sul serio l’educazione del figlio. «La considerava un lavoro» racconta chi lo ha conosciuto bene. «E lui era un lavoratore ossessivo, che fissava regole precise alle quali non ammetteva deroghe».

 

Un bambino prodigio

A 12 anni è un bambino prodigio, classificato tra i primi cinque scacchisti under 16 d’Italia. «Buon potenziale, dotato di notevole capacità previsoria» scrive nel 1989 una rivista specializzata. Gli adolescenti dell’epoca sono attratti dall’ascesa di Gerry Kasparov, giovane e irriverente, oppure dal mito folle di Bobby Fischer.

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A giudicare dalle valutazioni dei maestri che lo esaminano, lo stile di Davide risulta ispirato dal razionalismo di Anatoly Karpov, che fu il contraltare degli altri due campioni. Laurea in economia aziendale alla Bocconi, tesi su «Impatto strategico di Internet nel settore dei corrieri espresso», un master a Londra. I compagni di università ne serbano pochi ricordi. «Gentile, mai una parolaccia. Qualche volta veniva alle feste ma stava per conto suo. Un solitario».

 

Gianroberto aveva la capacità di non guardare mai in faccia l’interlocutore. «Davide invece ti fissa in modo quasi invadente» raccontano in azienda. Calmo, serafico. «Il padre gli ha insegnato a essere di gomma». Non ha le sue ossessioni, le sue paure, e la sua capacità di intimidire. Evita in ogni modo i contrasti che il genitore invece non disdegnava. La riservatezza è un tratto ereditario.

 

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Nel 2008 l’attore Alessandro Bergonzoni riceve una mail da un ammiratore che si definisce «fan devoto». Gli chiede di scrivere la prefazione a un suo libro in uscita, Tu sei rete. L’opera viene pubblicata dalla Casaleggio&Associati. Ancora oggi ne sono custodite un centinaio di copie in azienda, distribuite come omaggio agli avventori, con dedica quasi sempre precompilata. Bergonzoni non ha mai conosciuto di persona Davide Casaleggio.

 

L’unica deroga a un ascetismo di poche parole risiede nella passione di Davide per gli sport estremi, condivisa con la compagna Paola Gianotti. Vivono a Villa Garda, dimora ottocentesca vicino a Ivrea, eredità della famiglia di lei.

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Un neoeletto in odor di rottura lo provocò di persona affermando che le votazioni online si chiudevano sempre alle 19 per via delle sue necessità di viaggio. Ricevette in cambio un sorriso. Poche settimane dopo venne cacciato. Davide ha preso un appartamento a Milano. Ma appena può, scappa.

 

La regola del croissant

Lui e la sua compagna sono una coppia che più sportiva non si può. Scarso interesse per il cibo e profonda disistima per i carboidrati, tranne che per il croissant del mattino di Davide, sempre accompagnato da un succo di frutta. Hanno creato e animano l’associazione Futura Sub di Ivrea.

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Sono ben conosciuti alla Y40 di Abano-Montegrotto Terme, la piscina più profonda del mondo. Hanno scalato il Kilimangiaro e l’Aconcagua, percorso la Groenlandia in kayak, Davide si è immerso nei ghiacciai. Una delle sue rare apparizioni risale al marzo 2013. La moglie presenta il suo progetto. Ha intenzione di entrare nel Guinness dei primati percorrendo in bici 30 mila chilometri intorno al mondo in 145 giorni.

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Nel maggio del 2014 Paola venne investita in Arizona e si fratturò una vertebra. «Tengo duro e vado avanti» scrisse su Facebook. «Lotto perché credo nel mio sogno e nessuno lo può distruggere».

 

«Che interesse ho io a pranzare con te?» Declinata in modi diversi, caffè o cena, questa frase viene citata con astio da parlamentari e dipendenti fuoriusciti da M5S e dalla casa madre.

 

Nel 2009 un collaboratore molto vicino a Davide perde il papà. Dopo il funerale chiede una settimana di ferie per poter assistere la madre. Gianroberto decide. E manda Davide a parlare con il dipendente. «Mi dispiace, c’è un progetto da seguire, non puoi stare a casa». La loro amicizia finisce quel giorno. Il rapporto di lavoro, l’anno seguente.

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Debolezze complementari

Ognuno era il lato debole dell’altro. Nel 2014, quando le condizioni di salute di Gianroberto obbligano Davide ad accompagnare Grillo in missione a Bruxelles, all’insaputa del figlio il padre ordina a due assistenti della delegazione penstastellata di riferire in diretta cosa fa Davide, come sta, come si trova in quel contesto.

 

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Il 9 maggio 2015, contro le indicazioni dei medici, Gianroberto partecipa alla manifestazione per il reddito di cittadinanza che si tiene a Perugia. Davide è preoccupato. Si informa sul percorso, fissa un limite, non un metro di più, non uno di meno. La sera prima parcheggia un’auto in quel punto preciso. Al passaggio del padre, lo prende sottobraccio e lo porta via.

 

La sovrapposizione continua tra Gianroberto e Davide è un riflesso spontaneo e spesso malevolo che fa torto a quest’ultimo sul piano professionale. Prima di fondare la Casaleggio&Associati, primo capitale sociale di diecimila euro, 2950 ciascuno, il resto diviso tra gli altri soci, il figlio è stato un antesignano del web italiano.

 

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Nel 1999, a soli 23 anni, ha fondato la Kangaroo.it insieme a Franco Bondi, oggi dirigente di Banzai consulting, dove progettò un sito dedicato ad aziende e professionisti «offrendo a entrambi un luogo virtuale dove potersi incontrare». È stato spesso al Ces di Las Vegas, la più importante fiera tecnologica del mondo.

 

Pioniere del web italiano

Nell’azienda di famiglia ha portato un sapere sconosciuto a Gianroberto. «È l’inventore e il padrone dell’algoritmo» dicono i suoi collaboratori. Solo Davide ha la capacità di disattivare militanti e Meet up. È stato lui a imporre ai parlamentari la consegna di username e password delle loro mail. Il famoso direttorio che oggi governa M5S non è una sua creatura, ma nasce come risposta al vuoto politico creato dalle declinanti condizioni di salute del cofondatore di M5S.

 

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Davide è un ortodosso, ancora molto legato agli attivisti della prima ora. Ai più fidati avrebbe affidato il ruolo di «sentinelle» incaricate di segnalare post e dichiarazioni sospette. Massimo Bugani, candidato sindaco a Bologna per la seconda volta contro la volontà della base, è uno dei pochi a potersi definire suo amico. Davide Casaleggio si considera un manager, orgoglioso di esserlo e di non avere visione o ambizione politica.

 

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Poche ore dopo l’apertura della camera ardente di Gianroberto tornò in ufficio e lanciò sul web la piattaforma Rousseau della quale tanto si parla in questi giorni. A chi gli chiese ragione dell’assenza, spiegò che quello gli sembrava il modo migliore di onorare il padre.

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