raggi lombardi

"DIBBA O DI MAIO? SCELGO FICO. VIRGINIA RAGGI E’ UNA CANDIDATA NON VINCENTE" - MENO MALE CHE C’E’ ROBERTA LOMBARDI A DIRE QUELLO CHE I GRILLINI PENSANO: “LA FUGA IN AVANTI DI RAGGI, CHE ANNUNCIÒ DI VOLERSI RICANDIDARE PRIMA ANCORA CHE FOSSE RESO POSSIBILE DAL VOTO DEGLI ISCRITTI, È STATA UNA COSA CHE IN ALTRI TEMPI AVREBBE FATTO SCOPPIARE UNA RIVOLUZIONE. DAVIDE CASALEGGIO? CREDO POSSA ANCHE LASCIARE ROUSSEAU NELLE MANI DEL M5S. TRA SALVINI E ZINGARETTI, SCELGO SEMPRE IL SECONDO”

Federico Capurso per “la Stampa”

 

virginia raggi roberta lombardi

Con Alessandro Di Battista o Luigi Di Maio? Dopo il voto i Cinque stelle si sono spaccati, ognuno su una sponda del fiume, «ma io sono stufa di questa discussione, che gira sempre intorno ai loro due nomi», sbotta Roberta Lombardi, volto storico del Movimento, membro dell'organo di garanzia interno e capogruppo in regione Lazio. «Se rimaniamo fermi sulle individualità, moriamo».

 

Ma tra le due analisi della sconfitta, quella di Di Maio e quella di Di Battista, quale preferisce?

«Scelgo la terza, quella di Roberto Fico, che sottolinea la responsabilità collettiva del risultato. Ci siamo dentro tutti, da chi ha costruito una carriera politica usando il Movimento fino all'ultimo che si lamenta nelle chat ma è terrorizzato dai cambiamenti. Mi indigna vedere incolpato Vito Crimi. Chi fa il fenomeno dovrebbe ringraziarlo».

roberta lombardi a otto e mezzo 2

 

Eppure quelli non sono solo due nomi: incarnano visioni opposte del futuro M5S. Con Di Maio verso le alleanze, con Dibba soli contro tutti.

«Sono compatibili. Non devono esserci alleanze a tutti i costi, ma nemmeno approcci pregiudiziali e ideologici. Io preferisco provare a cambiare le cose governando e farlo dove si può costruire un percorso comune. Per questo, tra Salvini e Zingaretti, scelgo sempre il secondo».

grillo fico di maio di battista

 

Si sente l'assenza di Beppe Grillo dopo il colpo subito alle Regionali?

«Decisamente. Spero che Beppe parli e mi auguro che avvii lui, da garante, un percorso di traghettamento verso gli Stati Generali. In questo momento abbiamo la necessità di entrare in una fase nuova e lui ha la forza di portarci in quella direzione».

 

In che modo?

«Serve subito un gruppo di traghettatori indicato da Grillo, con un incarico a tempo, fino al primo weekend di marzo magari, e che abbia due compiti: la riorganizzazione territoriale, con la mappatura dei gruppi locali, e l'organizzazione del congresso. Un gruppo snello che rappresenti tutti i livelli: un europarlamentare, quattro parlamentari, due consiglieri regionali e due comunali».

 

roberta lombardi (1)

Di Maio e Taverna parlano di Stati Generali in presenza entro fine ottobre. Sbagliano?

«Non ci sarebbe il tempo di coinvolgere i territori e diventerebbe un'operazione vuota e inutile come quella dei facilitatori. Una mozione preconfezionata, scritta in pochi giorni, non può risolvere i nostri problemi».

 

Chiedono anche l'elezione di una segreteria politica. Non aiuterebbe a frenare la guerra tra bande che si è scatenata?

«Chi vuole parlare di leadership adesso, vuole un percorso illogico. Dobbiamo partire da chi vogliamo essere in futuro, poi penseremo alla governance».

ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

 

Come si risolve l'incognita Davide Casaleggio? I parlamentari sono in rivolta e in molti hanno smesso di pagargli i 300 euro mensili per Rousseau.

«Se il problema sono i soldi, Davide mantenga attivo solo il voto online, spegnendo momentaneamente le altre funzioni. Detto questo, fanno male a non pagare. Vanno bene le battaglie interne, ma le regole si rispettano».

 

Vorrebbero togliergli la proprietà di Rousseau e pagarlo come un fornitore esterno. È una soluzione?

«Davide deve capire cosa vuole fare. Lui c'era fin dall'inizio, ha partecipato allo sviluppo del Movimento e ha sempre sostenuto di essere un semplice attivista che dà una mano gratuitamente. Se la sua connotazione è quella dell'iscritto semplice, credo possa anche lasciare Rousseau nelle mani del M5S».

 

DAVIDE CASALEGGIO

Se Zingaretti deciderà di entrare nel governo, dovrebbe lasciare la regione Lazio. Si parla di un patto tra M5S e Pd per avere lei in corsa in Regione e un candidato comune a Roma, al posto di Raggi.

«Non commento la fantapolitica. E mi fa molto ridere sapere che correrei presidente del Lazio a mia insaputa».

 

Però fare la governatrice le piacerebbe.

«Certo che mi piacerebbe, mi sono già candidata presidente del Lazio. Certe cose però andrebbero prima condivise con le persone che si vogliono coinvolgere in certi progetti».

 

Roberta Lombardi

Questa volta ci sarebbe il limite dei due mandati a impedirglielo.

«Il mio secondo mandato è in corso e sì, con le regole attuali non potrei, ma sulle regole siamo un po' mobili ultimamente».

 

La prendo come un'apertura.

«La prenda come una battuta. Mi riferivo al voto su Rousseau di Ferragosto, quando arrivò la deroga al limite dei due mandati subito dopo la fuga in avanti di Raggi, che annunciò di volersi ricandidare prima ancora che fosse reso possibile dal voto degli iscritti: è stata una cosa che in altri tempi avrebbe fatto scoppiare una rivoluzione nel Movimento e su cui sono ancora tante le perplessità».

salvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 3

 

Una candidatura sbagliata?

«Io vorrei che il Movimento completasse quello che ha iniziato in questi 5 anni di governo di Roma, tornando vittorioso in Campidoglio una seconda volta. Ma per come vivo io la città, credo che Raggi non sia una candidata vincente. È un discorso pragmatico, non personale».

 

 

nicola zingaretti e matteo salvini

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…