luigi di maio roberto fico

IL FICO NON E’ SECCO - IL PRESIDENTE DELLA CAMERA RANDELLA DI MAIO: “DOBBIAMO SCEGLIERE LA CLASSE DIRIGENTE NEL MODO MIGLIORE. IL CASO STADIO? RISPONDERE CON LA DUREZZA MASSIMA E AIUTARE LA MAGISTRATURA” - CALCIONE (CON ULTIMATUM) A LEGA E M5S PER I 105 GIORNI SENZA LE COMMISSIONI PARLAMENTARI

Fico e di maio

1 - STADIO ROMA: FICO, RISPONDERE CON DUREZZA MASSIMA

(ANSA) - "Dobbiamo sicuramente scegliere nel modo migliore, ma è un problema che il Paese deve riuscire a risolvere sempre di più". Lo ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, rispondendo a una domanda relativa a eventuali problemi di selezione della classe dirigente all'interno del Movimento 5 Stelle, in merito a quanto emerso dalle indagini per la realizzazione del nuovo stadio della Roma, che vedono coinvolto Luca Lanzalone, dimessosi da capo di Acea. "La cosa importante è rispondere con la durezza massima e l'aiuto massimo alla magistratura".

 

2 - CAMERE DA 105 GIORNI SENZA COMMISSIONI L'ULTIMATUM DI FICO IMBARAZZA M5S E LEGA

Carlo Bertini per “la Stampa”

 

LUIGI DI MAIO ROBERTO FICO

Dieci righe che si concludono «con i migliori saluti» e con la firma in calce di Roberto Fico. Un ultimatum in piena regola recapitato ai ritardatari. E se tra questi ritardatari, uno dei due attori protagonisti - politicamente parlando - è il capo del Movimento in cui milita lo stesso Fico, il caso s'ingrossa.

 

Con questa missiva, «La invito a provvedere all' invio delle designazioni di Sua competenza entro martedì 19 giugno», venerdì sera il presidente della Camera invitava infatti i capigruppo di Lega, 5Stelle, Fratelli d' Italia - ma anche quelli di Pd e gruppo Misto - a designare i componenti delle commissioni permanenti. Senza un' indicazione di dove vadano smistati i parlamentari eletti, il presidente non può procedere alla formazione delle commissioni.

ALESSANDRO DI BATTISTA - LUIGI DI MAIO - ROBERTO FICO

 

Dopo aver mandato una prima lettera il 7 giugno, venerdì Fico intimava ai capigruppo una scadenza perentoria: «La invito a provvedere all' invio delle designazioni di Sua competenza entro la giornata di martedì 19 giugno prossimo».

 

De Gasperi e il record Ma se i partiti di maggioranza non hanno ancora comunicato i propri membri è perché non si sono ancora sciolti i nodi di tutte le 28 presidenze tra Camera e Senato, nodi da sciogliere dopo la faticosa composizione del puzzle dei posti di sottogoverno.

 

Il tema dei tempi di insediamento delle Commissione scotta, «dopo 105 giorni non sono state ancora fatte perché Lega e M5S non sono d'accordo sulle presidenze, non è mai successo in 70 anni di storia repubblicana», accusava ieri Matteo Renzi dalla Annunziata. In realtà solo nel 1948 passò più tempo dall' insediamento del governo de Gasperi alla prima seduta delle commissioni: quasi sette mesi, oltre 200 giorni, ma era la prima legislatura dopo la guerra e la Costituente...

 

FICO GRILLO DI MAIO

Tutti i big del Pd agli Esteri Oggi la situazione è diversa e più di un problema nella maggioranza c' è: ancora non si è chiusa la partita Lega-5Stelle sui graduati in Parlamento. Non c' è solo da trovare un equilibrio sulle poltrone che contano tra Camera e Senato, ma vanno pure individuate le figure più consone per dirigere le presidenze più «pesanti»: quella della quinta commissione ad esempio, la Bilancio, dove siederà Padoan e che dovrà votare il Def e la manovra; o della Esteri, dove hanno chiesto di entrare tutti i big del Pd, Gentiloni, Franceschini, Minniti e Renzi. Entrambe sono sotto la lente d'ingradimento.

 

Laddove ci sono ministri tecnici, come in questo caso Moavero e Tria, le presidenze delle rispettive commissioni possono pesare di più, in termini di ammissibilità di emendamenti spinosi o di road map tempistiche. Entro giovedì si parte Ora le forze di maggioranza sono alla stretta finale: «Entro giovedì vogliamo partire», dicono ai piani alti di Montecitorio. Ma i nodi sono tutti politici e il primo è fissare il perimetro di questa maggioranza.

 

salvini di maio

Dal 2008, come cita il sito Openpolis, questo è il governo con più membri: oltre al premier, 64 persone, 18 ministri, 6 vice e 40 sottosegretari. E 13 di questi membri sono senatori: per sopperire alle assenze forzate in aula di costoro, così come dei futuri presidenti di commissione, la maggioranza, che dispone di dieci voti di scarto al Senato, deve blindarsi.

lorenzo guerini intervistato

Il Pd insinua che lo farà con i voti della Meloni. La condizione di Fratelli d' Italia è tra coloro che son sospesi. Non avendo votato contro la fiducia ma neanche a favore non si può dire sia in maggioranza o all' opposizione.

 

La Meloni chiede la presidenza del Copasir, ma Pd e Forza Italia - dopo un vertice dei capigruppo - sono d' accordo a spartirsele, con Guerini al Copasir e Gasparri alla Rai. l problema è che formalmente non ci sono precedenti. L' orientamento di Fico è che tali commissioni vadano affidate ai gruppi più consistenti di opposizione. Ma non spetta al presidente affibbiare l' etichetta opposizione-maggioranza ai gruppi parlamentari.

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