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CARLO, ATTENTO A QUEI TRE! – WILLIAM, KATE E GEORGE, LA ROYAL FAMILY SPEGNE LE SPINTE REPUBBLICANE IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA E C’È CHI PENSA DI SCHIERARLI IN SCOZIA NELLA CAMPAGNA PER IL NO ALL’INDIPENDENZA – L’IMMAGINE DI CARLO SEMPRE PIÙ APPANNATA
Enrico Franceschini per âLa Repubblica'
à nata una stella. Anzi, tre. Anzi: a due che già c'erano si è aggiunto un nuovo, giovane astro. L'ordine dei nomi è opinabile, ma i più cominciano dall'ultimo arrivato: George, Kate e William. Il principesco terzetto è rientrato a Londra da un tour di Australia e Nuova Zelanda che ha conquistato tutti: al punto da spegnere gli ardori repubblicani delle due ex-colonie britanniche, in precedenza apparentemente determinate a rimuovere i simboli di Londra da bandiera e statuto, detronizzare la regina Elisabetta come capo di Stato e proclamare per l'appunto la repubblica.
Ora un sondaggio sul Morning Herald di Sidney capovolge tali sentimenti: dopo la visita dei principi, il 51 per cento degli australiani è per la monarchia , il 43 per la repubblica. La patria li festeggia al loro ritorno come i salvatori di quel che resta dell'Impero. E la sovrana non perde tempo, assegnando loro un ruolo (al proprio posto) nelle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale. Saranno dunque William e Kate, promossi sul campo, a rappresentare la Gran Bretagna in Belgio il 4 agosto alla cerimonia commemorativa della Grande Guerra.
Attenti a quei tre, dunque. Più attento di tutti dovrebbe stare il principe Carlo, il 65enne erede al trono: già c'erano dubbi sull'opportunità che fosse lui a succedere a Sua Maestà , magari tra dieci anni (la regina ne ha appena compiuti 88, ma è in ottima salute e ha ottimi geni: sua madre è morta dopo aver superato il secolo di vita). Un re anziano, accompagnato da una seconda moglie, Camilla, che per quanto accettata non ha certo potuto sostituire nel cuore dei sudditi la sua prima consorte, Diana.
Ora lo spettacolo di vitalità , gioventù e allegria della "royal family" numero tre (dopo Elisabetta e Filippo, appunto, e dopo Carlo e Camilla), cioè di George, Kate e William, fa salire le pressioni popolari per un salto dinastico, che solo un'abdicazione di Carlo in favore del figlio potrebbe rendere possibile.
Ai vestitini di lei, all'eterna amabilità di lui, si è aggiunta la tenerezza suscitata da un bimbetto che sta per muovere i primi passi: passi che seducano le massaie del regno, ma l'esordio del principino sulla scena internazionale ha rivelato che è capace di sedurre anche un pubblico straniero e in teoria meno predisposto a deliziarsi. Tanto che qualcuno suggerisce di utilizzarsi di più per le pubbliche relazioni della monarchia: ad esempio perché non schierarli nella campagna per il "no" all'indipendenza della Scozia nel referendum del settembre prossimo? Perfino Braveheart potrebbe diventare una mammoletta filo-unionista al loro cospetto.
Non si sa se per gelosia o per dabbenaggine, per di più Carlo dice spesso la cosa sbagliata al momento sbagliato: proprio mentre l'Australia sente risorgere le simpatie per i Windsor, il primo in linea per il trono si lascia scappar detto (secondo il quotidiano Independent) che non ci sarebbe nulla di male se il paese dei canguri scegliesse la repubblica - e dunque non volesse lui come capo di Stato, quando prenderà il posto di sua madre. "Se" prenderà il posto di sua madre, bisognerebbe forse dire: perché quel trono, che a Carlo va sempre più stretto, potrebbe allargarsi per fare posto ai "magnifici tre", William, George e Kate.
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