LA RUSSIA CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA: ‘IL GAS TOSSICO IN SIRIA? SONO STATI COLPITI GLI ARSENALI DEI RIBELLI’. IN EFFETTI LA DOMANDA CHE TUTTI SI FACEVANO ERA: ASSAD STA VINCENDO, È DAVVERO COSÌ FESSO DA GASSARE I CIVILI E AMMAZZARE I BAMBINI? - TRUMP SCARICA LA COLPA SU OBAMA: ‘LA DEBOLEZZA DEL GOVERNO PRECEDENTE HA PERMESSO AD ASSAD AZIONI ORRIBILI’
1.SIRIA: MOSCA, COLPITO ARSENALE CHIMICO RIBELLI
(ANSA-AP) - Una città in mano ai ribelli nel nord della Siria è stata esposta ad agenti tossici provenienti da un arsenale ribelle colpito da un bombardamento aereo siriano: così il ministero della Difesa russo parla di quanto accaduto ieri nella provincia di Idlib, dove sono morte decine di persone. Mosca smentirebbe così da parte sua l'ipotesi che il regime di Damasco abbia volutamente eseguito un attacco chimico.
la provincia di idlib in siria
Il portavoce del ministero, il generale maggiore Igor Konashenkov, ha detto stamattina che le attività militari russe hanno registrato ieri un attacco delle forze aeree siriane su depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia orientale della città di Khan Sheikhoun. Konashenkov ha aggiunto che armi chimiche prodotte dalla fabbrica sono state utilizzati in Iraq e lo stesso tipo di armi erano state usate precedentemente dai ribelli ad Aleppo, dove si erano riscontrate sintomatologie simili a quelle osservate nelle immagini arrivate ieri da Khan Sheikhoun.
2.BOMBE SU IDLIB LA STRAGE DEI BAMBINI CON IL GAS SARIN
Giordano Stabile per la Stampa
Bambini, ragazzi, adulti, con lo sguardo perso nel vuoto, le teste ciondolanti. Altri fotografati già rigidi, con un filo di bava bianca agli angoli della bocca. I segni, inequivocabili, di un attacco chimico. Probabilmente con il micidiale gas nervino Sarin. Le immagini arrivano di prima mattina dal quartiere generale dei Caschi Bianchi, i soccorritori volontari vicini ai gruppi ribelli, diventati famosi ad Aleppo. Si trova in una cava a pochi chilometri da Khan Sheikhoun, una cittadina a metà strada fra Hama e Idlbi, nel Nord-Ovest della Siria. Hanno portato qui morti e feriti, decine, centinaia, con auto, camion. Li lavano con getti d' acqua, cercano di rianimarli.
Le immagini finiscono sui social network, si diffondono in tutto il mondo. Un attacco chimico, di proporzioni mai viste dall' agosto 2013, quando nel Goutha, periferia di Damasco morirono 1400 persone. Ora gli attivisti parlano di «100 morti, 400 feriti». Le vittime accertate sono almeno 58. Molti bambini. L' opposizione siriana accusa il regime di Bashar al-Assad. L' attacco, secondo alcuni testimoni sentiti dai medici negli ospedali, è avvenuto vicino al grande silos del grano di Khan Sheikhoun. Altre foto mostrano crateri nella strada che passa accanto al silos, resti di quelli che sembrano razzi «piovuti dal cielo». Un raid aereo, condotto secondo un esponente dell' opposizione, da «Su-22, cacciabombardieri del regime».
Khan Sheikhoun è vicina al fronte, nel Nord della provincia di Hama i ribelli hanno lanciato nelle scorse settimane una grossa offensiva, respinta. Ma non è prima linea. Il regime nega l' attacco. Fonti militari fanno sapere che le bombe utilizzabili dai Su-22 «non possono portare armi chimiche». E in ogni caso Damasco nega di averle «mai usate». E «mai le userà». Altre fonti dicono che un attacco nell' area c' è stato, con i Su-22, ma su un deposito di armi dei ribelli, «dove erano stoccati missili». E forse anche armi chimiche, lasciano intendere.
In Siria, in teoria, non dovrebbero esserci più armi di distruzione di massa, come il Sarin.
Dopo la strage del Goutha un accordo fra il regime e le Nazioni Unite ha portato allo smantellamento e alla distruzione degli arsenali. Nel giugno 2015 l' agenzia Onu, l' Opcw, ha annunciato che il 99% degli stock erano stati distrutti. Potevano rimanere piccoli depositi, che gli ispettori non avevano individuato o non erano riusciti a distruggere. Sia del regime che dei ribelli. Anche la paternità dell' attacco nel Goutha non è mai stata accertata con certezza. Ora, però, la Commissione d' inchiesta Onu tornerà a indagare. Lo chiedono con forza Francia e Gran Bretagna, accusano Assad di essere responsabile dell' attacco, «un crimine di guerra».
bambini avvelenati dal gas tossico
Sarà il tema di oggi alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. Anche la Casa Bianca ha condannato l' attacco, ma ha ribadito che non esiste l' opzione di un «cambio di regime». È la nuova linea di Donald Trump. Assad non è mai stato così saldo in sella negli ultimi sei anni. Puntellato e sostenuto sempre dai russi. Forse però potrebbe aver prevalso la «voglia» di chiudere la partita riconquistando una volta per tutte la provincia di Idlib, ultima sotto controllo dei ribelli nell' Ovest. Chissà.
Dal punto di vista politico, un attacco con il Sarin ha dell' incredibile. Le offensive dei ribelli sono state respinte. I ribelli moderati sono deboli. La guerra contro il regime è condotta soprattutto dagli oltranzisti di Hayal al-Tahrir al-Sham, la formazione dove sono confluiti reduci di Al-Qaeda e altri gruppi salafiti. Oggi si apre a Bruxelles una conferenza che dovrebbe delineare i piani di ricostruzione. Se davvero il Raiss, o qualche alto ufficiale, ha ordinato il raid chimico, è un suicidio politico.
3.TRUMP SCARICA LA COLPA SU OBAMA
Paolo Mastrolilli per la Stampa
Donald Trump in sostanza scarica su Barack Obama la responsabilità dell' attacco chimico di ieri in Siria, perché non intervenì dopo la strage del 2013 per far cadere Assad. La tragedia di Khan Sheikhoun però imbarazza Washington, per almeno due motivi: primo, rischia di compromettere il negoziato politico per fermare la guerra, che stava faticosamente ripartendo; secondo, ripropone il dilemma sul futuro del leader di Damasco, dopo che la nuova amministrazione aveva dichiarato che sostituirlo non è più la priorità. Un impatto potenzialmente così pesante da alimentare anche i sospetti che l' attacco sia stato lanciato o voluto dai nemici di Assad, proprio per fermare il processo di sdoganamento che sembrava avviato.
Il portavoce della Casa Bianca Spicer ha definito «biasimevole» la strage di Khan Sheikhoun, aggiungendo che «non può essere ignorato dal mondo civilizzato». Poi ha commentato: «Queste orribili azioni del regime di Assad sono la conseguenza della debolezza e la mancata risoluzione della precedente amministrazione», perché Obama aveva tracciato una linea rossa sull' uso delle armi chimiche, ma quando poi erano state usate nell' agosto del 2013 «non aveva fatto nulla». Spicer però ha spiegato che ora «non c' è un' opzione per il cambio di regime», dicendo che sembrerebbe «stupido» perseguirlo davanti alla realtà esistente, sullo sfondo di Trump che ripete di non essere il poliziotto del mondo.
La Francia ieri ha chiesto una riunione d' emergenza del Consiglio di Sicurezza, ma la Russia si è opposta. Così l' ambasciatore americana Haley, presidente di turno, ha trovato il compromesso di discutere l' attacco stamattina, anticipando un incontro già previsto sulla Siria. L' obiettivo è una dichiarazione di condanna, ma non è facile, perché appena si dovesse accennare ad una responsabilità di Assad, Mosca si opporrebbe col veto.
Un' autorevole fonte del dipartimento di Stato ha spiegato il doppio imbarazzo di Washington. Gli americani avevano appoggiato il processo che si muove su due binari. Il primo è quello di Astana, dove Russia, Turchia e Iran si sono fatti garanti della tregua in Siria. Chiunque sia il responsabile dell' attacco chimico, cioè il regime o i suoi oppositori, la strage dimostra che i garanti non sono in grado o non vogliono preservare il cessate il fuoco.
Il segretario di Stato Rex Tillerson ha parlato di «responsabilità morali di Russia e Iran». Poco importa infatti che non siano stati gli aerei di Mosca a sparare: ciò che conta è che il Cremlino non può, o non intende fermare i combattimenti. Questo ha un pesante riflesso sul secondo binario, cioè i colloqui di Ginevra gestiti dall' Onu per delineare il futuro della Siria, con un accordo politic o sulla costituzione e la forma di governo.
Washington ha dichiarato di ammirare e appoggiare il lavoro fatto dal mediatore de Mistura, ma procedere sotto il lancio delle armi chimiche diventa quasi proibitivo. Washington continua a considerare Assad un criminale di guerra, e non crede che possa presentarsi alle prossime elezioni ma non insiste sul cambio di regime perché non aiuterebbe la soluzione del conflitto. L' attacco di Khan Sheikhoun però ha dimostrato che qualcuno questa soluzione politica non la vuole, ed è in grado di farla salt are .